Where Were You In The Morning?

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Tornati alla completa normalità e alla solita compagnia di Camila, le giornate non sembrano più le stesse.
Purtroppo io e Camila non siamo i soliti amici di sempre, ogni tanto proviamo a dimostrarci a vicenda l'affetto che vorremmo, ma non è possibile soprattutto sotto gli occhi dei nostri amici.
Per questo motivo oggi pomeriggio lei verrà a casa mia e passeremo la serata insieme.

Bussano alla porta, quindi vado ad aprire.

"Hey Cami! Sei in anticipo!"
"Più tempo per noi!", esclama e la faccio entrare.

Ci sediamo sul divano e, dopo aver preparato una dose massiccia di pop corn, ci mettiamo a vedere un film.
Provo ad avvolgere un braccio attorno alla sua vita per avvicinarla di più a me, ma lei sembra non accettare.

"Tutto ok?", chiedo.
"Sì. Perché?"
"Sei così distante. Capisco che non stiamo insieme, ma come puoi capire i tuoi sentimenti se fai la fredda?", dico e lei non risponde.
"Come non detto...", sussurro spegnendo la tv e dirigendomi verso camera mia.

Chiudo la porta dietro di me e mi butto sul letto.

Perché deve essere tutto così difficile?
Quanto vorrei tornare a quella sera...

Fisso insistentemente il soffitto e sospiro, poi qualcosa mi grava sul petto e dei capelli mi solleticano la faccia.

"Aiutami a capire, Shawn...", dice lei dolcemente ed ecco che le farfalle tornano a volare nello stomaco.

Non riesco a dirle niente, le sue labbra si scontrano con le mie in un bacio pieno di passione e desiderio.
Lascio che le mie dita scorrano sui suoi vestiti e sulla sua pelle morbida. Le sue mani passano su tutto il mio corpo finché non trovano la cintura dei pantaloni che viene avidamente sganciata.
Continuiamo fino a ritrovarci l'uno nudo di fronte all'altra.

Le nostre menti ormai fuori controllo, i nostri cuori a mille, le farfalle che vorticano imperterrite nei nostri stomaci e la pelle piena di brividi.

Due corpi uniti in uno solo...

Ormai sfiniti e coperti dalle lenzuola, rimaniamo sdraiati l'uno vicino all'altra.

"Ti amo Camila, farei qualsiasi cosa per tenerti qui accanto a me"
"Ti amo...rimarrò sempre con te. Non ti abbandonerò mai, te lo prometto", dice dandomi un ultimo bacio sulla bocca prima di sprofondare entrambi nel sonno.

...

Mi sveglio nell'aria fredda di Novembre.

Mi giro più volte alla ricerca del suo corpo, ma ben presto scopro che il letto è vuoto.
Decido di scendere al piano di sotto, magari sta preparando la colazione.

La cucina è vuota, il soggiorno pure e il bagno anche.

Continuo a ispezionare la casa finché mi rassegno e concludo che mi ha lasciato solo...povero illuso, fregato dalla persona che ama nonché migliore amica...

Come ha potuto illudermi?
Credevo provasse qualcosa per me!

Corro in camera e mi vesto, quindi vado a scuola dove incontro Cameron.

"Shawn come va?", chiede lui sorridente.
"Dov'è Camila?", chiedo freddamente.
"Nell'aula 5, perché?", chiede ma non gli rispondo e mi dirigo verso la stanza.

Non busso, né chiedo il permesso. Entro e la trovo seduta su un banco a leggere.
Le prendo il libro e lo lancio contro il muro facendola spaventare.

"Shawn! Ma che cazzo fai!?"
"Che cazzo faccio!? Seriamente?! Ti amo, Shawn! Ti prometto che non ti abbandonerò mai! Cos'hai appena fatto, eh!? Cazzo Camila, dopo tutto quello che mi è successo, dopo tutto quello che ti ho detto...è così che mi tratti!?", grido.
"Shawn..."
"Stai zitta! Credevo che mi amassi! Mi hai illuso! Mi hai fatto credere che tra noi due ci fosse qualcosa e poi te ne sei andata senza dirmi nulla!", grido con un nodo alla gola e la voglia di piangere che mi assale.
"Dammi solo un buon motivo per spiegarmi tutta questa merda e forse ti perdono..."
"Shawn...i-io non sono ancora sicura dei miei sentimenti...pensavo che facendo sesso con te mi sarei chiarita le idee e invece, appena mi sono svegliata, mi sono sentita una merda! Ti ho sfruttato senza un buon motivo e adesso ho paura di perderti veramente! Ti prego Shawn, perdonami...", dice lei con le lacrime agli occhi.
"Da te non me lo sarei mai aspettato...", dico uscendo dall'aula con le lacrime agli occhi e il cuore spezzato.

", dico uscendo dall'aula con le lacrime agli occhi e il cuore spezzato

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