Day 1 (parte 2)

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Alla fine, arrivò la sera e dopo ore e ore finì quella voce assordante di Sofì e quella base musicale che aveva rotto i suoi timpani.
Il Gioco Psicologico funzionava così : la sviluppatrice raccoglieva informazioni di te, al costo di spiarti in camera mettendo microfono dappertutto; poi ti avrebbe fatto ascoltare due basi musicali ogni giorno, tutto il tempo, fino a farti esaurire e a farti perdere il sonno. E purtroppo arrivò anche a Camila il momento della seconda base musicale. Si diceva che di notte, una voce, avrebbe interrotto i tuoi sogni per farti delle domande che non avrebbero fatto altro se non a far perdere fiducia in te stesso, e per Camila quel giorno fu così.
Si diceva inoltre che le persone non riuscissero a sopravvivere più di una settimana e Camila aveva paura di impazzire.
In sintesi, la sviluppatrice del gioco che ancora non era stata scovata, usava il tuo passato per usarlo contro te stesso.
Camila però era la persona sbagliata. Le persone che partecipavano al Gioco Psicologico non venivano scelti a caso, ma anzi, grazie a varie indagini si scoprì che vennero scelte le persone con recenti pene.
Camila non aveva fatto nulla di male ma gli uomini all'ordine di Lauren Jauregui presero le informazioni della persona sbagliata e continuarono a farlo perché secondo loro fosse troppo tardi per riferire lo sbaglio al loro superiore, quindi aspettarono e pregarono Dio che non se ne fosse accorta, ma purtroppo fu così, Lauren si rese conto che il dossier che sarebbe dovuto essere di Camilla, e le registrazioni, erano più che innocenti per essere Camilla e scoprì che i suoi uomini avessero sbagliato persona; i suoi uomini avrebbero dovuto indagare su Camilla Cabello e non Camila Cabello, ma purtroppo non potè farla uscire dalla stanza : non che Lauren fosse felice di rovinare la vita ad un innocente, ma non poteva farla scappare, avrebbero rivelato il loro luogo segreto a qualcuno e Lauren sarebbe entrata nei guai, quindi doveva trovare qualcosa di almeno un pò orribile sul suo conto per usarlo contro di lei e per sentirsi più umana nei confronti di quella ragazzina innocente. In fondo, lei si sentiva umana quando portava  suicidio le persone che avevano fatto del male. Ma nonostante ciò stavolta su Lauren a sentirsi male. Lei voleva solo eliminare le persone che meritavano di essere uccise, e non quelle innocenti.
Lauren Jauregui amava le donne e voleva i loro diritti, infatti in quella casa apparentemente abbandonata nella maggior parte dei casi venivano trasportati uomini che recentemente avevano picchiato o ucciso la propria ex, moglie o, comunque, donna. Invece, le donne all'interno della struttura erano accumunate spesso da una sola cosa : avevano ucciso o stuprato un loro figlio. Infatti doveva essere anche Camilla lì dentro per quei due motivo, ma gli uomini di Lauren avevano sbagliato persona.
La base musicale iniziò proprio nel momento in cui Camila si stava per addormentarsi e scattò impaurita. Aveva paura di ciò che stavolta Camila avrebbe dovuto ascoltare per forza.

[Ascolta la seconda canzone della playlist su Spotify.
Wings of Glass di La Reve]

In quel momento però non parlò nessuno e Camila si sentì più felice. Purtroppo però quella felicità non durò molto poichè una voce roca, che a causa dello scarso microfono, non sembrò di Lauren, echeggiò nella stanza.
"Sofì è morta a causa di una malattia che non le  permetteva di muoversi, vero?" la voce roca echeggiò in camera e Camila rimase in silenzio, distrutta e assonnata "E tu che hai fatto? Oh beh, il giorno in cui è andata via sei partita col tuo fottuto fidanzato!"
Aveva ragione. Camila pensava che avrebbe potuto andare via almeno per un giorno col suo fidanzato poichè le condizioni di Sofì fossero migliorate, ma purtroppo quella stessa sera la sua sorellina morì.
Camila iniziò a piangere, sentendosi in colpa. Aveva sbagliato, eccome se aveva sbagliato. Aveva lasciato Sofì mentre lei era andata per un viaggio in treno col suo ragazzo.
"Sai cosa ho per te?" domandò la voce roca "Hai sentito le esatte parole della piccola Sofì, prima che andasse via?"
Camila finalmente aprì le palpebre che si stavano chiudendo per la stanchezza.
"No, le ho sapute da mamma ma non da lei" disse Camila, sinceramente.
"Beh, io le ho sentite" disse Lauren, cliccando un bottone.
"Mamma, dov'è Mija?" la piccola Sofì aveva una voce debole e trascinata, ed era accompagnata dal beat della macchina che controllava i battiti del suo cuore "Mamma, ho bisogno di... mamma perché stai piangendo?" potè sentire i singhiozzi della madre "Mamma... ho paura" la sua voce era debole "Mija mi ha lasciata da sola" disse tra le lacrime "Perché non è venuta?"
"Mi dispiace" sussurrò Camila, tra le lacrime, come se la piccola Sofì la potesse sentire.
"È andata con Austin" disse la madre.
"Mi ha lasciata sola..." in quella sua voce sembrò che stesse combattendo con sè stessa per resistere. Sentì dei singhiozzi, erano di Sofì "Voglio giocare con lei" disse Sofì "Mamma... ho sonno. Voglio salutare Mija. Quando viene?"
Dopo un pò, non si sentì più nulla se non un beat motono.
Sentì qualcosa cadere a terra, simile ad una sedia d'ospedale.
"Sofì!" urlò la madre "Sofì! Sofì!" pianse disperatamente ma la piccola non rispose e Camila scoppiò in un pianto disperato.
La registrazione finì.
"Ha pianto tra le lacrime per colpa mia?" chiese Camila alla voce roca che era scomparsa da quando aveva sentito la registrazione di Sofì e sua madre.
"È morta tra le lacrime" disse la voce roca "L'hai fatta morire così" lo disse con così tanta arroganza che il cuore di Camila sembrò rompersi in tantissimi pezzettini "Poteva morire con il sorriso ma per colpa tua non ci è riuscita" disse ancora "Preferivi il tuo ragazzo che a lei, vero?" lì partirono le domande, quelle che ti avrebbero accompagnata tutta la notte fino alla tua morte "A te non importava in fondo, no? Ti divertivi con lui mentre tua sorella perdeva le forze pian piano" Camila non rispose nonostante sapesse che non fosse come stesse dicendo la voce roca "Ti avrà odiata" Camila teneva lo sguardo fisso sul vuoto "Aveva bisogno di te e tu non c'eri"
Camila diede un forte pugno al muro finchè qualcuno bussò alla porta e andò a controllare se fosse il solito uomo incappucciato per darle il cibo, infatti era lui ma non con il cibo.
"Ogni sera, lui ti darà qualcosa" disse la voce roca "Qualcosa per porre fine alla tua vita, se lo vorrai. In fondo che senso ha? Dopo tutto il male che hai fatto a tua sorella questo è il minimo"
Il ragazzo incappucciato mise una bottiglietta di medicinali nel cassetto cibo, poi un pezzo di vetro e infine un taglierino.
"Puoi prenderli se vuoi" disse Lauren e Camila fece no con la testa, allontanandosi da lì per sedersi di fronte "Come sempre sei egoista" disse freddamente Lauren "Eri con il tuo ragazzo mentre Sofì combatteva ogni minuto per poterti vedere. Lo sai che guardava l'entrata della porta aspettandoti? E tu non sei venuta. È morta fissando la porta per vederti entrare. L'hai lasciata morire tra le lacrime. Sono sicura che vorrebbe che andassi anche tu via da qui" Camila vide il ragazzo incappucciato andare via, ma lasciando le cose nel cassetto cibo.
E la notte passò così.
Quella maledetta base musicale e le solite parole di Sofì che entrarono nelle sue orecchie e diventarono come tormentoni che non volevano smetterla di fiatare. Le solite domande di Lauren e i suoi soliti motivi per cui secondo lei Camila dovesse suicidarsi, e che per un momento la sembrarono convincerla, forse per il sonno, o forse per la stanchezza, o semplicemente forse perché Lauren le stava fottendo la testa.
Inutile dire che in quella notte non dormì e tappò le orecchie sperando di fermare quelle voci e quei suoni, ma non ci riuscì.
L'unica cosa positiva in quella notte fu che vide un uomo incappucciato controllare le stanze e Camila gli chiese se potesse andare in bagno per lavarsi e fare i bisogni e lui disse di sì, facendola uscire da lì, legandole però le mani con le manette.

The psychological game ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora