Day 2 (parte 2)

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Lauren vide tutta la scena e si pietrificò quando vide Camila già mollare al secondo giorno. In fondo c'era un motivo per la scelta affrettata della cubana : Lauren aveva messo nell'acqua dei medicinali e dei composti che le avevano provocato delle illucinazioni e tentazioni. Lauren aveva sbagliato a sua conoscenza. E pensare che era lei il capo di quell'associazione! Lauren aveva detto fin dall'inizio a tutti che il suicidio non dovesse essere tentato da nessuno perché la morte doveva essere una scelta della vittima, quindi le persone che facevano parte dell'associazione non dovevano assolutamente mettere qualcosa all'interno del cibo o dell'acqua che avrebbe causato o modificato dei cambiamenti nella psiche della vittima.
"Jhonson!" urlò Lauren, richiamando l'uomo della sicurezza "Portate la ragazza della stanza trentatrè in infermeria!" urlò e il ragazzo la guardò con gli occhi sgranati.
"Perché? Si sta suicidando, non voleva questo?" domandò il ragazzo con confusione, avvicinandosi.
"Jhonson! Qualcuno ha messo qualcosa all'interno del cibo e dell'acqua alla ragazza! Ha le illucinazioni! È stato questo a spingerla al suicidio, e noi sappiamo che nessuno deve tentare il suicidio a qualcuno usando composti e medicinali senza che la vittima lo sappia!"
La verità era che era stata Lauren a mettere il composto all'interno dell'acqua quando il cuoco era distratto. Lauren l'aveva fatto per accellerare la morte di Camila e per mandar via i suoi sensi di colpa, ma in quel momento si sentì più in colpa di prima. Aveva bisogno che quella ragazza rimanesse in vita, non sapeva perché ma non voleva che morisse. Forse perché era una vittima innocente, no? Lauren si consolò con quel pensiero.
"Oh, cazzo!" esclamò Jhonson, catapultandosi fuori dalla stanza per andare in quella di Camila.
La ragazza era ormai senza sensi a terra. Lauren guardava tutto nel suo centro di controllo e nel frattempo si occupò di preparare le basi musicali e le registrazioni per le altre persone all'interno delle altre stanze. Grazie a Dio riuscì a fare tutto entro qualche minuto poichè fosse molto facile trovare i punti deboli delle persone. In fondo erano criminali ed era facile incolparli. Lauren non faceva molto all'interno dell'associazione : le registrazioni venivano modificate dagli editor, il cibo veniva distribuito dai cuochi e lei doveva solo preparare le domande notturne e le basi musicali.
"Signora, la ragazza l'ho portata in infermeria ma non c'è l'infermiera!" disse Jhonson entrando in camera proprio quando finì e Lauren si alzò di scatto.
"Come cazzo è possibile?! Solo perché il suo posto di lavoro è il meno praticato pensa di non venire?!" urlò "Vado io!" dopo ciò andò via e si diresse verso la stanza d'infereria.
Lei era una dottoressa quindi sarebbe riuscita a disintossicare Camila.
Quando entrò nella stanza vide il corpo debole sul lettino e Lauren attaccò la flebo in caso l'aria non entrasse a sufficienza nei polmoni. Poi attaccò anche l'elettrocardiogramma e si sollevò quando la ragazza sembrò stare meglio, lo capiva dalle sue espressioni facciali rilassate.
Iniziò con la disintossicazione. La dottoressa Jauregui era una tra le dottoresse più brave dell'anno, ma non aveva mai usato il suo certificato per lavorare nell'ambito ospedaliero o farmaceutico. Lauren era persino riuscita a creare dei composti che riuscissero ad annullare e distruggere le eccessive sostanze dannose all'interno dell'organismo, così si occupò a creare il composto.
Il composto fu pronto dopo pochi minuti e lo iniettò nel sangue della cubana attraverso una puntura. Ora doveva solo aspettare il suo risveglio.
Si sedette vicino alla cubana e osservò le sue labbra carnose, il suo corpo magro, i suoi capelli profumati da poco grazie sicuramente alle guardie che di tanto in tanto passavano e chiedevano chi volesse fare la doccia. Infatti Camila fece la doccia la notte prima, tra le lacrime.
Ad un certo punto la cubana si svegliò e vide il viso sopra il suo, che la osservavono altamente.
A Camila piacquero quegli occhi verdi e solo in quel momento Lauren si ricordò che avesse scordato di mettere il cappuccio per non far vedere il suo viso, ma non si fece prendere dal panico : tanto Camila sarebbe morta lì dentro e non avrebbe potuto rivelare a nessuno la sua identità.
"Hey, buongiorno" sorrise Lauren, allontanandosi dal suo corpo, per sedersi sulla sua sedia.
"Cosa è successo?" domandò Camila, confusa.
"Qualcuno ha messo qualcosa nel tuo bicchiere d'acqua che ha provocato allucinazioni e tentazioni fino a portarti al quasi suicidio" disse schiettamente e Camila sgranò gli occhi.
"Mi hai salvata?" Lauren vide i suoi occhi brillare e si sentì in colpa.
"No, mi dispiace. Io sono solo l'infermiera" non poteva di certo rivelarle che fosse lei la causa del suo trasperimento all'interno di quell'inferno.
"Oh..." il suo sorriso si spense "Capisco..."
"Ti ho iniettato una sostanza che ti farà stordire e dire alcune cose strane per qualche ora" disse Lauren "Serve per la disintossicazione"
"Mi farà stordire e dire cose strane?" ripetè Camila, sentendo la testa girarsi "Ok, ho capito la parte dello stordimento" rise.
Lauren fu sorpresa vedendola ridere dentro quell'inferno e si sentì quasi bene. Aveva fatto una buona azione.
"Beh, puoi iniziare a delirare, urlare, dire ciò che pensi... è una sorta di ribellione" disse Lauren e Camila sgranò gli occhi impaurita immaginandosi come se fosse indemoniata.
"Perché?" domandò.
"Perché ho fatto un composto che si occupa di eliminare le sostanze dannose e minacciose all'interno del tuo organismo. Le allucinazioni non ti verranno più e non rischierai nemmeno la morte per l'eccessiva dose di farmaci all'interno del tuo organismo. Inoltre potrebbe venirti tanta voglia di andare al bagno" disse e indicò una porta alla fine della stanza "Se devi andarci dimmelo"
Camila sorrise e ringraziò con la testa.
"Sei gentile" disse la più piccola "Sono sicura che non sei stata tu a farmi mettere in questa merda"
Lauren deglutì poichè fosse il contrario, ma non disse nulla.

The psychological game ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora