Il giorno dopo Camila era ancora sveglia. Aveva dormito circa un'ora, ma niente di più per colpa di Lauren, si stava chiedendo se quella ragazza dormisse, ma forse semplicemente registrava le domande e le faceva riprodurre di notte, per poi riposarsi, o almeno così pensò Camila.
"Sofì..." sussurrò Camila, sentendo le lacrime agli occhi, proprio come passò tutta la notte "Scusa, scusa" sembrava impazzita. Vedeva la figura minuta di sua sorella seduta di fronte a lei, ma in realtà quelle allucinazioni erano state causate dal liquido che Lauren aveva messo il giorno prima all'interno del bicchiere d'acqua di Camila.
Lauren lesse il dossier e controllò l'argomento che avrebbe dovuto usare contro di lei quel giorno, ma era difficile. Camila era una semplice ragazza che aveva perso la propria sorellina, cosa poteva fare per incolparla su qualcosa? Nonostante ciò Lauren il giorno prima restò tutta la notte sveglia per vedere cosa avesse fatto Camila o come si fosse sentita, ma in fondo come doveva stare se non malissimo? La verità era che Lauren quando iniziò a trattarsi di Camila, non registrò le domande da riprodurre all'interno della stanza della vittima, ma le disse nel momento stesso. Sembrava che volesse vedere i comportamenti della ragazza. Sembrava che avesse paura che quella notte avesse preso qualche strumento da suicidio, ma non fu così e Lauren si sentì sollevata in qualche modo.
Dopo che la ragazza, nel centro di controllo trovò l'argomento da usare per farla impazzire quel giorno si sentì sollevata e ... più umana.
Decise inoltre di mettere ogni volta nei bicchieri d'acqua di Camila dei medicinali che le avrebbero causato le sue condizioni psichiche. Doveva farla morire in fretta così avrebbe smesso di sentirsi in colpa per quella ragazza, o almeno così lei pensava.
Sembrava che conoscendo la vita di Camila se ne stesse improvvisamente interessando, ma non in senso brutto ma in buono, o... beh, dipende dalla prospettiva. La verità era che Lauren si stava innamorando della fragilità e della storia di Camila.[ Riprodurre la terza canzone della playlist di Spotify.
From Night to Morning di Antologize ]Camila sentì il suono all'interno della stanza e scattò dalla paura.
Controllò il cassetto cibo dove le diedero la solita minestra, il solito pane e il bicchiere d'acqua, per poi rimettere gli strumenti di tortura in caso Camila li avesse voluti utilizzare.
Mangiò e bevve nonostante sapesse che nell'acqua fosse stato messo qualcosa che non le avesse fatto per niente bene, ma aveva sete, o forse... voleva semplicemente morire senza ricorrere al suicidio?
"Mila, stai tranquilla, mi riprenderò" la voce maschile echeggiò nella stanza e la piccola sussultò a sentir la familiare voce "Mi riprenderò, okay?" era suo padre. Camila adorava tantissimo andare in moto e un giorno decise di portare suo padre sul suo gioiellino, non sapendo però che i freni fossero danneggiati, provocando un incidente. Ciò successe circa cinque mesi fa. La cosa orribile fu che Camila si potè salvare grazie al casco mentre il padre fu condannato ad una malattia di cui non ricordava mai il nome ma che provocò al padre un insistente mal di testa "Cazzo" ricordava quel giorno. Sentì le sedie cadere a terra. Camila era venuto a soccorrerlo "Cazzo che mal di testa" il padre stava di nuovo per crollare a terra, per la millesiva volta in quella settimana, dopo essere uscito dall'ospedale.
Dopo sentì i freni, lo scontro, le urla e i pianto.Com'era possibile che la sviluppatrice del Gioco Psicologico riuscisse ad avere tutto quel materiale?
D'improvviso Camila vide la piccola Sofì accanto a sè e il padre che si stringeva la testa per poi sbatterla contro il muro.
"Cazzo, cazzo, cazzo" disse il padre dalla riproduzione, ma Camila lo sentì come se fosse nella realtà, coordinando le parole con l'illucinazione del padre che stava sbattendo la testa sul muro bianco della stanza vuota.
"P... papà" Camila si diresse verso il padre ma quando sfiorò la sua mano quest'ultimo scomparve. Poi vide Sofì sdraiata a terra mentre fissava la porta.
"Perché Mija non viene?" domandò Sofì, ma la verità era che ciò che Camila stava sentendo in quel momento erano solo le voci della sua testa ma che confondeva con la realtà.
La piccola Sofì si girò verso la sorellina. Prima sorrise e poi fece uno sguardo arrabbiato.
"Sono morta per colpa tua" disse Sofì e Camila sussultò provando ad avvicinarsi "Avevo bisogno di te. Mija, io ho bisogno di te" disse la voce singhiozzante e Camila vide la bambina avvicinarsi alla porta, afferrando un barattolo con delle caramelle al proprio interno.
"Prendi questa se mi vuoi bene" disse Sofì, con un sorriso e Camila si avvicinò afferrando il barattolo con le caramelle, ma ad in certo punto la vista diventò sfocata e quando riguardò il barattolo tra le sue dita affusolate notò che in realtà all'interno ci fossero le medicine che l'avrebbero portata al suicidio.
Sgranò gli occhi e non vide più Sofì.
Le lacrime continuarono a scorrerle sul viso, mentre prese una medicina, poi... un'altra... e un'altra ancora...
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The psychological game ➳ Camren
FanfictionSi diceva che certe persone fossero destinate ad entrare nel famoso "Gioco Psicologico" dove una voce roca ti faceva delle domande dopo averti fatto impazzire tutto il giorno. Si diceva che le persone non riuscissero ad uscire vive da quel gioco pri...