"Parlami di te" disse la cubana, seduta comodamente sul lettino "Di dove sei?"
"Sono di Miami, tu?" domandò, sapendo comunque la risposta visto tutte le informazioni che avevano accumulato i suoi uomini.
"Io sono nata a Cuba ma mi sono traferita anch'io a Miami" disse con un sorriso "Non ti ho mai vista in giro" studiò il suo viso e si soffermò principalmente sulle labbra.
"Non mi piace molto uscire" si grattò la nuca. In realtà non ne aveva quasi mai la possibilità per quel lavoro, ma fuori da quella struttura lavorava in un piccolo bar dove le ore fortunatamente non coincidevano con le sue. Quel giorno non sarebbe andata a lavoro, non se Camila era in quello stato e aveva bisogno di lei.
"Parlami di te, del tuo carattere" disse Camila, interessata alla donna misteriosa di fronte a sè.
"Beh, sono molto impulsiva, a volte molto stronza, fredda e-"
"Con me non lo sei!" rise la cubana "Come mai?"
"Non lo so" disse sinceramente Lauren con una risata "Non so, forse perché sei simpatica"
"Anche tu sei simpatica" disse felicemente "Posso alzarmi? Mi fa male il culo" disse la cubana e Lauren la fermò.
"No, non si sa mai, non voglio che tu ti senta di nuovo male" disse Lauren, facendola risedere e Camila annuì.
"Vorrei uscire" disse con un sospiro "Uscivo sempre quando non ero qui dentro"
"Mi dispiace" sospirò Lauren "Spero che tu riesca ad uscire presto"
Camila sapeva che non sarebbe uscita da lì ma cercò di liquidare l'argomento.
"Mi dai un abbraccio?" chiese di punto in bianco, volendo sentire dopo due giorni il contatto con qualcuno, ma stranamente quello di Lauren era davvero tranquillizzante.
Lauren non si mosse e Camila roteò gli occhi, scendendo dal lettino per spingerla contro di lei per abbracciarla.
"Non essere fredda con me" sussurrò Camila, sentendo il suo profumo invaderle le radici "Va bene?" La strinse più a sè.
Camila si affezionava subito, soprattutto se quella persona ti avesse salvato la vita.
"Va bene" sospirò Lauren.
Camila si staccò lievemente dal suo abbraccio per guardarla per qualche secondo per poi sorridere fissando le sue labbra, dove non esitò a lasciare un dolce bacio.
"Perché?" esitò a chiedere Lauren e Camila arrossì non sapendo che dire.
"Perché mi piaci" sembrava una bambina.
"Perché ti piaccio?"
"Non lo so. Sei dolce. Mi hai salvato la vita e mi stai facendo compagnia. Poi, mi hai portato la colazione e quando mi guardi..." si bloccò ricordandosi che le stesse elencando tutti i motivi per cui le piacesse.
"Quando ti guardo?" incitò Lauren, curiosa di sapere cosa stesse dicendo.
"Sono felice..." la strinse di nuovo a sè, sentendo la familiare scossa allo stomaco "Perché ti preoccupi e perché... mi piacciono i tuoi occhi" disse e Lauren sospirò staccandosi.
"Mi dispiace" sospirò "Non era mia intenzione provocarti questo"
Camila non capì e si staccò dall'abbraccio.
"Sai che non possiamo stare insieme"
Ed era così. Lauren si era già affezionata alla cubana e non poteva permettere ai suoi sentimenti di rovinare tutto. Si sentiva già in colpa per Camila ma non poteva farla uscire per il semplice fatto che se avesse rivelato qualcosa a qualcuno lei sarebbe entrata nei guai.
"Giusto" Camila si allontanò sedendosi sul lettino "Scusa" disse soltanto con un flebile sorriso "Se non volevi che stessimo insieme non avresti dovuto ricambiare il mio bacio e non avresti dovuto nemmeno chiedermi il perché di esso. In fondo quale motivo c'è per baciare qualcuno se non che la ami?" disse Camila.
"Mi avresti potuto baciare anche solo perché ti mancava il contatto fisico con qualcuno" disse Lauren e solo dopo si rese conto della grande cazzata che avesse detto.
Lo sguardo di Camila si ammorbidì facendo nascere un triste volto.
"Non sono quel tipo di persona" disse semplicemente la cubana "Io l'ho fatto perché mi piaceva... non per... un contatto fisico. Cioè, mi manca il contatto fisico con qualcuno ma sai che non l'avrei dato alla prima persona che avrei incontrato qui dentro. Solo con te" disse "Però, beh, ti capisco in fondo. Non mi conosci e non ti rimprovero per ciò. Mi dispiace" disse la cubana con un flebile sorriso "Non volevo portarti disagio" disse, notando lo sguardo triste di Lauren "Stai tranquilla" continuò "È ok"
Lauren sospirò e Camila si sdraiò sul letto, dandole le spalle.
"Ti dispiace se dormo un pò?" chiese con voce flebile, forse per la tristezza "So che domani non dormirò e vorrei... dormire" continuò e Lauren la girò prendendola dal braccio.
"Non dormire" quasi supplicò "Non avevi detto che volebinpassare il tuo ultimo giorno di vita con me?" domandò.
"Non ti va di passarlo con me" sorrise in modo flebile.
La verità era che era ferita della supposizione di Lauren. Non pensava che Michelle non ricambiasse i suoi sentimenti, non dopo aver ricambiato i suoi sentimenti, e inoltre non credeva che Lauren pensasse che volesse solo un contatto fisico.
"Sì invece" obiettò.
"Shhh" emise con un semplice sorriso chiudendo gli occhi "Voglio dormire"
Lauren non disse nulla e Camila cercò di rilassarsi per dormire.
Era stata ferita. Si sentiva triste.
Quel giorno diede il suo ultimo bacio.
STAI LEGGENDO
The psychological game ➳ Camren
FanfictionSi diceva che certe persone fossero destinate ad entrare nel famoso "Gioco Psicologico" dove una voce roca ti faceva delle domande dopo averti fatto impazzire tutto il giorno. Si diceva che le persone non riuscissero ad uscire vive da quel gioco pri...