Quella sera mentre aspettavano l' espresso alla stazione di Hogsmeade i neo-diplomati erano particolarmente tristi perché iniziarono a realizzare che il loro percorso ad Hogwarts si era ormai concluso.
Tom era sempre in compagnia dei soliti, Abraxas Malfoy si era ambientato bene tra di loro.
Per distinguersi da tutti gli altri si erano dati un nome: i mangiamorte.
Si erano fatti fare da Tom quello che loro chiamavano "il marchio nero" sull' avambraccio raffigurato come un teschio con la lingua di serpente.
Questo permetteva a Tom di richiamarli telepaticamente ogni volta che ne sentisse il bisogno provocando fastidio e facendo muovere il marchio a chiunque lo portasse.
Gli altri lo vedevano come una sorta di fratellanza, un modo per rimanere per sempre in contatto tra di loro.
Chiunque poteva farne parte se appoggiavano i loro ideali sulla purezza del sangue e sul disprezzo per i babbani.Tom era in piedi, appoggiato al muro con lo sguardo assente.
"Hey Voldemort che ti prende!"
"Nulla Roderick, sono solo stanco".
In realtà era uno di quei momenti in cui si era perso a pensare a lei, al fatto che non si erano salutati e che non l' avrebbe più rivista.
Ad un tratto comparve una figura familiare correre tra la folla verso di lui.
La riconobbe subito e le andò in contro nonostante dovette faticare per muoversi data la mole di gente presente.
Si ritrovarono l' uno difronte all'alto, con i volti ad un palmo di distanza.
Entrambi si guardavano negli occhi.
"Riddle! Temevo che non avrei fatto in tempo...io...volevo salutarti".
Era la prima volta che si mostrava così insicura, confusa e con la voce tremante.
"Bene... allora...buona fortuna per il tuo ultimo anno, signorina McLaggen!"
Disse sorridendo Tom mentre l' ansia e il disagio iniziavano a prendere il sopravvento.
"Buona fortuna anche a te, signor Riddle... spero che riuscirai a realizzare i tuoi propositi ora che sei libero..."
Ci furono alcuni secondi di silenzio dove l' imbarazzo di entrambi era palesemente percettibile.
Chloe volle indietreggiare di qualche passo ma stranamente non ci riuscì e Tom era come se non fosse più padrone del suo corpo.
Quest' ultimo non si rese nemmeno conto che si era avvicinato pericolosamente alle labbra di lei fino a sfiorarle.
Chloe a quel punto portò la sua mano sulla bocca di Tom per non farlo andare oltre e lo abbracciò stringendolo più forte che poteva.
Tom rimase freddo e distaccato, era come se non fosse lui a subire quell' abbraccio.
Non era mai stato così vulnerabile come in quell' istante.
Quell' abbraccio durò solo pochi secondi prima che Chloe gli sussurrò all'orecchio la frase che si sarebbe ricordato per il resto della sua vita.
"Non permettere mai a niente e nessuno di contrapporsi tra te ed i tuoi obbiettivi...nemmeno ai tuoi sentimenti...potresti pentirtene".
Successivamente lo guardò per l' ultima volta accarezzandogli la guancia e se ne andò svanendo velocemente tra la folla.
Tom rimase impassibile per qualche minuto, non riuscì a dire nulla, non tentò nemmeno di fermarla.
Non riusciva a ritornare in lui.
Doveva ancora elaborare quanto appena accaduto ma fù interrotto dall' arrivo del treno.
Fù raggiunto dai sui amici che lo invitarono a salire.
"Che ti è successo, sembra che hai appena visto un dissennatore!"
Scherzò Dolohov che non ricevette alcuna risposta apparte una gomitata da Roderick.
Salirono sul treno.Quello era un addio, l' addio che Tom aveva tanto temuto.
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TOM RIDDLE - fall in the darkness
FanficIN LINEA CON LA STORIA ORIGINALE Erano entrambi lì. Nessuno dei due fece caso alla presenza dell' altro: lui preso a sorreggere la montagna di valige assieme a tutti quei libri di magia sottobraccio, lei immersa nei suoi pensieri ignorando completa...