Capitolo 5

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Bizio prende la chitarra e le note di Portami Via riecheggiano nella classe.
Arriva il mio turno ed inizio a cantare chiudendo gli occhi, non so perché ma la maggior parte delle volte in cui li chiudo è come se entrassi in un altro mondo.
A fine canzone apro gli occhi e mi rendo conto che il preside, la vicepreside, è tutte le bidelle ci stanno guardando.
Fab si avvicina e mi abbraccia, chiedendo prima il consenso del preside.
Avrei voluto durasse di più questo abbraccio ma non possiamo, chissà cosa penserebbero tutti.

Preside: Gaia sapevo fossi brava ma non così tanto!
Sei la prima in tanti anni che sono qui, che mi fa emozionare.

Io: Oh preside, grazie mille, lei è davvero troppo gentile.

F: No Gaia, non è gentile, ha solo detto la verità, giusto preside?

Preside: Esatto Fabrizio, è proprio così!

Io: Grazie a tutti.

Preside: Bene, ognuno torni al suo lavoro ora.

Dopo altre 4 ore, dove abbiamo fatto matematica e storia, la giornata è finalmente finita.
Ovviamente Fabrizio non sta tutto il giorno con noi, anche perché sennò il concorso lo farebbe una sola classe.
Sono seduta sulle scale di scuola che aspetto l'arrivo di mio padre, ovviamente in ritardo, mi chiedo se anche oggi si sia scordato di me.
Passano 20 minuti e di mio padre nessuna traccia, aspetto ancora, magari avrà trovato traffico.
Da quei 20 minuti sono passate 3 ore, alcuni ragazzi escono da scuola ora per i corsi pomeridiani.
Vedo Fabrizio uscire dalle porte e faccio di tutto pur di non farmi vedere, mi prenderà per pazza, magari andrà a pensare che sia stata fino ad ora qua fuori ad aspettarlo.
Faccio una cosa intelligente, prendo il telefono e chiamo mio padre.

Io: Papà.

X: Chi sei?

Io: No, tu chi sei? E perché hai il telefono di mio padre?

X: Sono la sua ragazza e il tuo bellissimo papà sta sotto la doccia, sai prima abbiamo scopato.

Io: Non mi interessa che avete fatto okay? Mi fate schifo, tu sei na gran puttana e quer cojone è un puttaniere.

X: Ma come osi?

Io: Ma vattela a pijanderculo, zoccola.

Detto ciò attacco la chiamata con le lacrime agli occhi.
Mi siedo a terra e piango, piango per tutte quelle volte in cui avrei voluto farlo ma non potevo.
Piango perché la mia vita fa schifo, piango perché per lui avrei dato la mia vita.
Sento delle mani avvolgermi dolcemente e una bocca lasciare un leggero bacio sulla testa.
Dal profumo posso capire che è Fabrizio, ora penserete che sono così stalker da sapere anche che profumo usa ma vi dico che avete sbagliato strada.
Prima quando ci siamo abbracciati in classe ho sentito questo profumo, forte ma allo stesso tempo dolce, come il suo carattere.

Spazio me

Fine capitoloooo, come state? 💙

~La musica tra noi~ Fabrizio Moro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora