Perdono

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2 maggio 2005 Konoha

È il giorno in cui tutto ebbe inizio, almeno per me. Fu quello il giorno in cui i mei occhi la videro per la prima volta.

I suoi occhi, pieni di lacrime e di umiliazione, le sue labbra imbronciate per il fastidio e la sofferenza, e i suoi capelli, scompigliati dalla leggera brezza primaverile pomeridiana.

Quel giorno compii uno dei miei piú gravi peccati: mi innamorai della persona sbagliata.

Non so come questo sia potuto accadere, e allora non sapevo nemmeno come poter evitare di provare quegli assurdi sentimenti. Lei aveva solo quattordici anni, ed io il doppio della sua etá! Come avevo potuto innamorarmi di lei al solo osservarla inciampare sui suoi stessi piedi. Io che intessevo relazioni con donne raffinate e di mondo mi ero innamorato di una maldestra adolescente.

Ma quel giorno non solo mi innamorai di lei... capii anche chi fosse il mio rivale.

Solo ad un attento osservatore come me era possibile notare l'intensa intesa che quei due cercavano ad ogni costo di dissimulare.


Sakura

2435,2436,2437,2438... conto i mattoni della parete del supermercato, per passare il tempo.

Sono più di due ore che aspetto sotto il sole l'arrivo di Kakashi. Due ore che il mio cervello ha impiegato a torturarmi elaborando tutte le possibili congetture riguardo il suo odio nei confronti di Sasuke.

Cosa era accaduto tra quei due?

Il rintocco del campanile mi riporta alla realtà ricordandomi che tra tre ore devo ritornare a lavoro.

Il solo pensarci mi rende ancor più stanca di quanto già non sia.

Sbuffo infastidita dal sudore che inizia ad inzupparmi la maglietta, dai piedi gonfi che reclamano un po' di libertà, ma soprattutto per il languorino che mi fa brontolare lo stomaco.

Dov'è finito Kakashi?

2439,2440....

Kakashi

"Si può sapere cosa ti è preso? Lo sai che può denunciarti", mi riprende Yamato nella sala d'aspetto dell'ospedale di Suna.

"Lo so", borbotto.

"Lo sai? Tutto qui?! Kakashi... dalla morte di Naruto non sei più lo stesso. Non so cosa sia accaduto tra te e Sasuke, ma... ma.... Non ti sembra eccessivo picchiarlo a sangue?".

"Ho avuto i miei motivi", ribatto sfidando il suo sguardo carico di compassione.

"Quali motivi?".

"Siete voi che attendete per Uchiha Sasuke?", ci interrompe un'infermiera, evitandomi lo strazio di dare una giustificazione delle mie insensate azioni a Yamato.

"Sì", si alza in piedi. Io rimango incollato alla sedia di plastica, gravato dalla possibilità di aver ucciso Sasuke.

"È fuori pericolo, ma riporta una leggera commozione. Sarà tenuto in osservazione per stanotte", ci informa l'infermiera.

Sospiro di sollievo.

"C'è qualcuno che può occuparsi di lui?", ci chiede guardando entrambi con aria interrogativa.

"No", rispondo, ma in realtà la negazione era rivolta all'immagine che il mio cervello aveva ricreato: Sakura che accudisce l'Uchiha.

"Kakashi...", mi riprende Yamato come se fossi un bambino.

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