Sakura
Quel giorno di tanto tempo fa cominciai ad odiare Naruto. La sua presenza, o meglio, il mio legame con lui, iniziava a diventare troppo ingombrante. Ma il reale problema non era lui, ero io.
I miei pensieri erano sempre calamitati dagli occhi neri di Sasuke, dalla sua espressione impassibile ed indifferente.
Osservalo sempre in disparte, in compagnia della sua sola ombra mi disturbava e indispettiva: per quale motivo allontanava in malo modo chiunque cercasse di stabilire un legame con lui?
Solo ora, sola in questa sterile stanza, razionalizzo il perché: lui si attribuiva la responsabilità di ogni evento che modificava la sua vita, era spietato con se stesso in modo quasi inumano.
Ognuno di noi imputa parte degli eventi che governano le nostre vite al caso.
Solo un ridottissimo numero di persone si prendono un'ampia responsabilità imputando determinati eventi alle loro scelte piuttosto che al destino.
Io... io non facevo parte di questa categoria: per me tutto era imputabile alla mia cattiva stella, alla mia salute cagionevole. Solo in quel momento, quando vidi Sasuke uscire dalla mia stanza d'ospedale, mi resi conto che quel momento era il risultato della somma di tutti i miei errori, di tutte quelle scelte che avevo affidato al caso.
Mi ero rifiutata di vivere, di vivere sia con Naruto che Sasuke, ma soprattutto di vivere per me stessa.
Pretendevo amore e comprensione quando io stessa mi mancavo di rispetto.
Per questo, oggi, in questa squallida stanza d'ospedale, per la prima volta, per un breve attimo, iniziai a vivere.
26 maggio 2014
La musica rimbombava sin all'esterno dell'edificio scolastico mescolandosi alle risate spensierate e civettuole delle ragazze.
"Tutto bene Sakura-chan?", mi chiese Naruto abbracciandomi dalle spalle.
"Sì... avevo bisogno di prendere un po' di aria", gli risposi divincolandomi dalla sua stretta.
"Sicura?", mi chiese scrutandomi attentamente con i suoi occhi azzurri.
"Sicura. Sono solo stanca. Ti dispiace se torno a casa? Sono un po' stanca...", gli risposi con gli occhi fissi sulle punte delle mie scarpe.
"Ti accompagno", si offrì.
"No! Non è necessario. Ho voglia di stare un po' per i fatti miei, non sono molto in vena stasera... scusa...".
"Va bene. Scrivimi appena arrivi".
"Certo", lo rassicuro alzandomi sulle punte dei piedi per baciargli una guancia.
"Se ci fosse qualcosa che non va me lo diresti, vero?", mi domanda bloccando la mia fuga.
"Promesso", mento.
I battiti furiosi del mio cuore scandiscono i miei passi.
Non appena mi allontano dalle luci che adornano il giardino dalla scuola, costringo i miei polmoni ad incamerare quanto più ossigeno possibile.
"Cosa sto facendo?", mi domando in preda ad una crisi isterica.
"Stai bene?".
Il mio cuore perde un battito.
"Merda", sussurro.
"Ora parli anche da sola?", mi prende in giro.
"Io... prima... prima io... non volevo dire quello che tu pensi", farfuglio.
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Heart
FanfictionSakura Haruno è una normale ragazza di Konoha, allegra, vivace , spensierata e bella. Una ragazza innamorata e fidanzata sin dai tempi dei banchi di scuola. Ma la vita non sempre procede come vorremo, e l'amore della giovane viene messo alla prova d...