capitolo 4

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Mi svegliai trovandomi da sola in in una stanza  nera senza alcun spiraglio di luce da cui si sentivano le urla dei miei genitori ,iniziai a correre all'impazzata verso un oggetto che trasmetteva una piccola luce. Man mano che mi avvicinavo vedevo questa immagine diventare più comprensibile e lì capii che quello era uno specchio... mi avvicinai lentamente come se avessi paura di vedere la mia immagine riflessa,ma prendendo un po' di coraggio mi specchiai e vidi che la mia figura era normale così chiusi gli occhi per rilassarmi, ma quando li riaprì non c'era più l'immagine di prima riflessa nello specchio,ma bensì un volto tutto cosparso dalle crepe del passato, ma quel volto, continuava a vivere,si leggeva negli occhi verdi e lucenti che aveva. Ad un tratto vidi un ragazzo su un lettino che mi chiamava con un nome che solo una persona usava con me "Iris" che era il mio fiore preferito, da lì capii che era mio fratello...

Alex si avvicinò a me, ma non era lo stesso, era più pallido,più magro ma sempre bello,sembrava un angelo;mentre il mio sguardo indagatore lo fissava lui si era avvicinato a me e mi accarezzava la guancia,era una cosa che faceva sempre;ad un tratto mi disse delle cose:"Resisti al dolore che ti verrà comunicato"si fermò ma poi continuò"Non credere ai salvatori,a volte anche questi possono essere salvatori dello sbagliato,ma soprattutto la vedi l'immensità delle stelle?ecco quello è tutto il bene che voglio a te ed alla mamma ricordalo"mentre disse queste parole iniziò a scomparire con le lacrime agli occhi e dandomi un ultima carezza mi disse:"Ricorda anche che nel buio c'è sempre uno spiraglio di luce per salvarti e non abbatterti mai"mi lasciò l'ultima carezza sul viso prima di scomparire del tutto... Mi svegliai di colpo con le lacrime agli occhi e mi avvicinai all'armadio dove c'erano dei vestiti che ci aveva procurato un'amica di mia madre,l'indossai velocemente e scrissi un biglietto alla mamma dove scrissi il luogo dove andavo,poi mi presi dei soldi e scesi a tutta velocità le scale dell'hotel rischiando di cadere e rompermi un osso, ma poco me ne importò...

Arrivata mi scontrai con un bambino poco più grande di me che mi fece cadere, mi rialzai e proprio mentre lo stavo per rimproverare se ne andò, quel gesto mi lasciò sconvolta, ma non ci diedi più importanza e ripresi la mia corsa verso l'unico posto in cui non vorrei mai ritrovarmi.

Arrivai avanti l'ospedale ed entrai catapultandomi  nella stanza di mio fratello dove non trovai nessuno,chiesi delle spiegazioni all'infermiera che mi rispose guardandosi i piedi:"Mi dispiace piccola ma tuo fratello è deceduto trenta minuti fa"restai sconvolta da questa notizia,e con i fiumi di lacrime che mi scorrevano sulle gote arrossate  scappai nel posto che io ed Alex usavamo come rifugio segreto...

La ragazza dall'anima dannataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora