capitolo 8

60 10 1
                                    

Grida e pianti era tutto quello che riuscivo a sentire...

Immagini offuscate era tutto quello che potevo vedere...

Sangue era tutto ciò che riuscivo a toccare...

Ero immersa in una pozza di sangue proveniente dal mio ventre,lì dove mi avevano sparato.

Poi ad un tratto delle fredde gocce mi incominciarono a bagnare.

Altre si unirono a loro, ma queste erano lacrime.

Poi solo pioggia vento e freddo riuscii a percepire...

Nero riuscivo a vedere...

Vuoto era quello che riuscivo a sentire,un vuoto che nessuno era in grado di colmare.

Le emozioni che provavo in quel momento?

Era solo una,il senso di colpa, e neanche più il dolore della ferita.

Solo ed esclusivamente senso di colpa perchè per colpa mia morirono tre persone fisicamente e due mentalmente: mio fratello,mia madre e quella donna fisicamente ed io e quel bambino mentalmente,perché sono sicura che quel bambino provava le stesse mie emozioni sempre per colpa mia.
Mi sentivo malissimo a pensare che fui io la causa della morte di queste persone.
Dopo un po' non vidi più niente e pensai che forse era arrivato il mio momento,ma ad un tratto sentii una voce lontana una voce che conoscevo:quella di mia madre che mi diceva"bambina mia non é ancora arrivato il tuo momento"
Mia madre vestita tutta di bianco mi guardava e poi disse ancora una cosa"É tardi devo andare en anche tu"
Mi lasciò così e poco dopo mi svegliai
Ero in una stanza buia,vicino a me c'era una lampada, la accesi e vidi che era una stanza tutta bianca come quelle dell'ospedale ed al mio fianco c'era quel bambino al quale gli era morta la madre, che stava dormendo su una poltroncina affianco al letto,mi ricordai che mi avevano sparato.
Alzqi la maglia e vidi che non c'era niente nemmeno una cicatrice...
Allora mi chiesi"come é possibile!?"

La ragazza dall'anima dannataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora