capitolo 12

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Mi risveglio nel mio letto.
É solo un sogno continuo a dirmi,ma so che non é vero mi ricordo tutto di ieri:mio fratello,l'Accademia...
Eppure sembra tutto così  surreale,mio fratello é morto ma risorto,io che sono un vampiro,un demone,eppure sembra che manchi qualcosa nella mia vita a parte i genitori,quelli non li ho mai avuti.
Perché é così brutto...
Mi alzo e mi svesto,mi svesto da tutto da emozioni,da sentimenti,dalla me stessa vecchia e mi rivestì di una divisa che per troppo ho solo guardato,mi osservo allo specchio..
Questa non sono io ma é quello che vorrei essere,in fondo tutti abbiamo un sogno nel cassetto,peccato che del mio cassetto ho perso la chiave e il sogno é perso ormai.
ESCO da camera determinata a dire tutto a mio fratello,ma la scena che mi trovo avanti é orribile:un generale che serva di stuprare la mia compagna di stanza é li che non riesco più a respirare le pareti si fanno piccole e i flash di quella notte si espandono nella mia mente,immagini offuscate sovrapposte ai miei ricordi si trovano di fronte a me ,inizio ad urlare e l'aria viene a meno ai miei polmoni,le forze mi abbandonano così il mondo circostante e lentamente chiudo gli occhi abbandonandomi al dolore.
Perché mi chiedo solo perché io mi sento male solo a sentir nominare le violenze mi sale il fuoco dentro e svengo anche se per pochi minuti,infatti é passato solo il un minuto e già sono sveglia e ho notato che nessuno mi ha vista,per fortuna...
Ad un tratto sento un'esile voce chiamare aiuto fra le lacrime e pian piano mo avvicino a quella voce e l'immagine di pochi minuti fa si ripete,questa volta però non mi lascio abbindolare dal dolore e mi faccio coraggio afferrando il generale per il bavero della giacca che stranamente ha ancora addosso e lo scaravento all'altro lato della stanza,la ragazza mi guarda stralunata ma veniamo interrotte dal generale che cerca di acchiapparmi,ma mi sposto in tempo così lui cade a terra creando un tonfo micidiale,ma purtroppo si alza e viene verso di me con uno sguardo che conosco fin troppo bene eppure non mi intimidisce più come una volta quello sguardo assassino in cerca di una preda,quegli occhi grandi e verdi non mi fanno più niente neanche quando diventano rossi quello sguardo che da bambina mi osservava facendomi tremare,ma ormai non sono più una bambina e mai lo sarò di nuovo,ho provato a immagginarmi di nuovo.da bambina con la stessa madre,con lo stesso fratello,con un diverso padre e mi piaceva ma alla fine i miei pensieri positivi venivano sempre annientati da quelli negativi dove c'erano morte e distruzione dove io Alex e il mostro eravamo sempre gli unici che restavano in vita,ho provato anche a pensare ad una vita senza di me ed Alex ma in ogni caso eravamo presenti sotto forma di vampiri,di licantropi...
E ora sono qui a combattere mio "padre", ma questa volta non mi farò sottomettere da lui.
Sono Sheila,Sheila Iris Samantha White e non mi farò abbattere più da nessuno

La ragazza dall'anima dannataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora