capitolo 10

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Sentivo delle voci provenire da altrove che dicevano"é arrivato il momento"
Un altro ripeteva "sta zitto potrebbero sentirci"
Poi sentii delle carezze e delle lacrime bagnarmi il volto  era come se fossi sveglia ma non riuscivo a muovermi,mi sentivo indolenzita da capo a piedi e avevo la testa che mi scoppiava  era come se mi avessero dato una martellata in testa,a mala pena riuscivo ad udire e distinguere i suoni,poi udii un rumore di cocci che si infrangeva a terra e grazie a questo suono mi svegliai di colpo come se fossi appena uscita da  una lunga lotta con me stessa,mi sentivo tutta rotta infranta come i cocci di quel vaso che ora si trovavano sparsi a terra per tutta la camera.
Cercai di alzarmi dal letto ma appena lo feci caddi dando una forte gomitata giusto nell'angolo del comò tirai un urlo che pensai  lo avessero sentito fino al Canada ,poi vidi avvicinarsi a me Cole che mi diede una mano ad alzarmi prendendomi da un braccio e cercando di aiutarmi

Con un po' di fatica riuscì a risalire sul letto grazie all'aiuto di Cole 

Non riuscivo a capire come quel bambino non avesse paura di me, mi meravigliavo perché al suo posto io sarei scappata,infatti avrei voluto che mia madre mi avesse spiegato tutto,ma dovevo convincermi che lei non c'era e ci sarebbe stata mai più per colpa di quell'uomo orribile.

Cole si avvicinò a me e mi abbracciò e per la prima volta mi sentii dire da un ragazzo che non fosse mio fratello "ti voglio bene"ricambiai subito quell'abbraccio  e quel "ti voglio bene"avevo proprio bisogno di un abbraccio.

"quanto ho dormito" chiesi a Cole,quando mi rispose dicendomi che avevo dormito due giorni quasi svenni,non mi era successa mai una cosa così,anzi in casa ero la prima che si alzava,anche da piccola mi svegliavo presto perché non riuscivo a dormire a causa della mia fobia:quella del buio,lo spiegai anche a Cole che ne rimase colpito.

Dopo mezz'ora di chiacchiere scoprii che aveva il mio stesso sogno:studiare in un'accademia militare,continuammo a parlare per tutto il pomeriggio,ma il mio stomaco incominciò a brontolare siccome non mangiavo da tempo quindi scendemmo giù dove trovammo un signore che ci condusse in cucina dove una ragazza di circa vent'anni ci rivolse un dolce sorriso facendoci sedere e mettendo avanti a Cole un piatto pieno di biscotti,cercai di afferrarne uno ma la ragazza mi sgridò dicendomi che aveva preparato altro per me e così mise innanzi a me un calice con del liquido rosso all'interno chiesi cosa fosse e mi rispose che quel liquido fosse sangue io rimasi scioccata,infatti inizialmente non lo bevvi,ma poi mi convinsero e lo assaggiai,me ne innamorai subito infatti i giorni seguenti lo bevvi sempre.

Dopo qualche giorno però una domanda mi nacque spontanea"chi ero diventata,perché ad un tratto bevevo del sangue e perché mi trovavo in un castello che non avevo mai visto,perché Cole era come me eravamo due  vampiri?"dopo qualche giorno porsi le mie domande a Clara la ragazza della cucina,questa mi rispose che la mia ipotesi sul fatto di essere vampiri fosse giusta,subito lo andai a comunicare a Cole che si trovava steso sul prato,mi stesi accanto a lui e glielo dissi all'inizio rimase un po' sconcertato ma alla fine rispose come me:"che bello ho sempre desiderato diventare un vampiro!"ed iniziammo a giocare a rincorrerci con la nostra incontrollabile velocità e un'immensa felicità

La ragazza dall'anima dannataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora