15. Wine power

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Vi regalo una gif di Tom mentre sorride, così capirete più avanti aw.
Non era previsto l'aggiornamento oggi, ma visto che probabilmente martedì prossimo io non sarò reperibile per delle ore (per non dire giorni a essere sincera, visto che sarò in ospedale probabilmente) vi regalo il capitolo prima. 🌸

Molto lentamente mi versai un altro bicchiere di vino rosso, per poi appoggiare le gambe sul tavolino del salotto, in totale silenzio

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Molto lentamente mi versai un altro bicchiere di vino rosso, per poi appoggiare le gambe sul tavolino del salotto, in totale silenzio.
Avevo portato Colin a scuola ed ero tornata a casa, mandando un messaggio all'ultimo minuto a Dean informandolo che avrei saltato nuovamente il turno di mattina, ma che ci sarei stata la sera.

La verità è che avrei preferito rimanere chiusa in casa a bere tutte le bottiglie di vino che avevo in frigo, e non erano poche, dimenticandomi per un solo istante della serata precedente.

Vorrei dire che non ha fatto male essere chiamata come una ragazza di bassi borghi, ma la verità è un'altra. Sicuramente io non ho avuto un'adolescenza da ragazza modella, sempre sulle mie, pronta a dare contro tutti (ahimè questo succede ancora adesso) e che si intrufolava alle feste degli altri scappando di casa.
E il coraggio con cui ha richiamato il passato, uno schiaffo in pieno volto sia per me (figurativamente, sia chiaro) sia per lei (bella sensazione averglielo tirato).
Sempre più consapevole che l'universo voglia dirmi qualcosa, perché sennò non si spiega il ritorno di Kevin Fox e mia madre che tira nuovamente fuori la lista della spesa che sono i miei errori.

Ignorai il flusso di pensieri e bevvi in pochi sorsi il contenuto rosso del bicchiere, per poi versarne un altro e tenere la bottiglia tra le cosce, il bicchiere in una mano e con l'altra tenere il telefono mentre scrollavo la home di Facebook.

Dopo venti minuti di totale silenzio, qualcuno bussò alla porta e io non risposi.
Non volevo vedere nessuno a lavoro, figurarsi qua a casa.
Dopo qualche istante qualcuno bussò nuovamente alla porta, un po' più forte.

Alzai lo sguardo dal telefono e sospirai, bloccando il telefono e versandomi un altro bicchiere, forse il terzo, magari il quarto.

— Non c'è nessuno in casa. — risposi, senza muovermi di un solo centimetro dal mio divano, storcendo il naso e portandomi il calice alle labbra.
— Allora non sei morta. — rispose una voce maschile, che conoscevo fin troppo bene. Per poco non mi andò di traverso il vino.
— Che ci fai qua? — chiesi, dopo qualche istante di silenzio, mentre con lo sguardo scandagliavo il salotto e la cucina e ringraziando mentalmente di aver messo tutti i giochi di Colin al loro posto.
— Vengo a trovarti. Mi apri? — chiese Tom, dopo un sospiro rumoroso.

Allargai le gambe per prendere la bottiglia di vino e infine alzandomi dal divano, appoggiandola insieme al calice sul bancone della cucina e infine dirigermi alla porta.
Girai le due mandate e aprii un piccolo spiraglio, squadrandolo velocemente da capo a piedi.
Era appoggiato con la spalla allo stipite della porta e mi osservava curioso, ma anche preoccupato.

OMNIA FERT AETAS || Tom Hiddleston || SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora