13. "Kids" at work

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NB: CAMBIO DI COPERTINA!
Scusate, sentivo di doverla cambiare! Trovo questa molto più suggestiva, più "delicata" e raffinata.
Spero vi piaccia!
Buona lettura e, perfavore, non odiatemi! xx

— Che vuol dire?! — sputai con incredulità mentre osservavo la signora anziana dietro il vetro del suo ufficio, mentre continuava a digitare sulla tastiera del computer senza degnarmi di uno sguardo.
— Quello che le ho detto, signora Montgomery. Suo figlio è in ritardo di ben quindici minuti e quindi non verrà accettato alle lezioni. — rispose calma la donna, fermandosi qualche istante solo per spostare il plico di fogli che stava ricopiando per prenderne un altro.
— Quindi mio figlio verrà segnato assente?! Ma sono la madre, lo giustifico ora! — esclamai nuovamente indignata, sopratutto perché quando andavo a scuola io non succedevano cose simili.
— Mi dispiace signora, le regole non le faccio io. Ma le posso indicare la porta del dirigente scol-

Non la lasciai finire di parlare che presi mio figlio per mano e uscii dall'edificio prima che mi partisse l'embolo e tirassi giù uno ad uno i santi e anche tutti gli angeli.
Colpa mia, lo ammetto. Non dovevo spegnere la sveglia nel sonno, ma ora è inutile lamentarsi.
Sospirai quando agganciai le cinture di sicurezza di Colin del passeggino, rendendomi conto che Dolly non c'era per poter badare a lui e io non potevo saltare il lavoro all'Heavens.

— Dove andiamo, mamma?
— Andiamo al lavoro. — risposi calma, lasciandogli un bacio sulla fronte e infine chiudere la portiera e entrare in auto.

Dovevo portarlo con me a lavoro e non avevo possibilità di farlo divertire neanche un po', questa cosa mi disturbava in una maniera assurda. E, sinceramente, obbligarlo a fare i compiti era perfino stupido e controproducente.

Quando entrai nel locale Colin mi stringeva ancora due dita della mano nella sua piccola manina e mentre posavo il suo zaino sulla sedia di un piccolo tavolo vicino al grande schermo della tv.

— Vuoi che ti porti qualcosa? — chiesi piano, mentre mi abbassavo alla sua altezza e lo aiutavo a sfilarsi la giacca e gliela appoggiavo sulla sedia.
— Me lo porti un toast col formaggio e il prosciutto?

Sorrisi dolcemente e annuii, sfiorando il volto al suo e facendo sfiorare il naso col suo in stile naso-naso, per poi alzarmi e andare dietro al bancone dove stavano Dean e Léonor che mi fissavano confusi e sbalorditi.
Il primo evidentemente confuso perché non si aspettava che portassi mio figlio a lavoro.
La seconda sbalordita perché non sapeva chi avessi portato con me al lavoro, anche perché non era una mia prerogativa raccontare i fatti miei ovunque.

— Buongiorno! — esclamai felice, legandomi i capelli velocemente in uno chignon disordinato e indossando il grembiule nero, per poi mettere due fette di pane a tostare.
— Sei in ritardo. — disse solamente Dean, le braccia incrociate e uno sguardo che non sapevo ancora decifrare.
— Lo so, ho spento la sveglia e non mi sono alzata.
— E hai portato Colin qua. — continuò lui, ancora fermo sulle sue mentre mi squadrava attentamente e portava poi lo sguardo sul mezzo uomo.
— Non hanno accettato che arrivasse a scuola con un quarto d'ora di ritardo. Dolly non c'è mai di mattina e io non potevo saltare un altro giorno di lavoro. Quindi eccomi qua con Colin. — spiegai piano, mentre tiravo fuori delle fette di formaggio e del prosciutto dal frigo.

Lui annuì e poi con un movimento molto delicato e cavalleresco mi mandò a stendere e infine mi prese dalle mani gli ingredienti per fare il toast a mio figlio, dicendo che ero incapace a cucinare e che dovevo lasciare a lui questo compito, prima che il piccolo si fosse trovato con una indigestione.

— Come faccia a sopravvivere nelle tue mani, ancora continuo a chiedermelo! — esclamò Dean, preparando il toast e poi tagliandolo a metà e preparando successivamente una spremuta d'arancia.
— Guarda che non sono pessima a cucinare. — borbottai piano, per poi alzare gli occhi al cielo e osservare come Dean portava il piatto e il bicchiere verso mio figlio salutandolo a gran voce e sorridendo divertito.

OMNIA FERT AETAS || Tom Hiddleston || SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora