#02 Vi presento quel pollo di mio fratello

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《Ma ci credi?! Io lo denuncio quello... quello...!》

《Dai Dè... calmati. Sai quanti ne esistono a questo mondo.》

Tiro un calcio a il palo della luce. 《Se lo vedo di nuovo gli tiro un gancio destro. Lo giuro!》

《Ahahah. Mi immagino la scena.》

《Si sta facendo tardi... vado o domani non mi vedi perché mi ha strozzato mia madre.》

《Ok. Vado anche io o faremo la stessa fine mi sa.》

Ci salutiamo e torniamo alle rispettive case.

***

《MADREEE!》 Saluto gentilmente mia mamma.

《FIGLIAAA!》 E poi mi chiedono da chi ho preso...

《FRATELLOOO!》

《SORELLAAAA!》

Una normalissima famiglia, insomma.

Lancio il mio zainetto sulla scrivania e mi butto sul letto. Ma subito dopo devo andare ad apparecchiare.
Ma una gioia che sia una? Mai, proprio, eh?

Siamo una famiglia molto aperta e parliamo di tutto e di tutti. Certe volte
esageriamo anche.

《Uh! Il pollo!》 Dice Nick tutto contento.

《Dovresti essere triste. Ha cucinato un tuo simile.》

《Debora!》 Mi rimprovera mia mamma.

《Io sono sincera almeno. Comunque oggi un pervertito ci ha provato con me》

《E come è andata a finire?》 Chiede mio fratello.

《Gli ho dato un calcio in quel punto.》
Ci scambiamo un cinque.

Mia mamma si massaggia la fronte esasperata. 《Non avevamo già parlato del fatto di dare calci a chi ti importuna?》

《Preferivi tua figlia venisse molestata? Almeno non darà fastidio a nessuno dato che l'ho castrato.》 Mio fratello sghignazza sotto lo sguardo esasperato di mia madre. 《La prossima volta che lo vedo giuro che mi parte un gancio destro sul suo zigomo.》 A furia di ridere mio fratello sta per cadere dalla sedia.

Non mi sembra di aver detto qualcosa di tanto divertente. Non lo era, o almeno, per lui non lo sarà di sicuro.

***

Sto ascoltando la musica con le mie migliori amiche. Le cuffie. Sì, è il solito stereotipo dove la protagonista ama la musica. Ma cercate di capirmi, chi è che non ama la musica?!

La porta si apre e Nick si sporge dentro. 《Mi aiuti con un problema?》

《Non mi va.》 Rispondo secca.

Se ve lo steste chiedendo, Nick è un anno più grande di me, ma sono molto più intelligente per lui.
Quindi se i suoi voti sfiorano la sufficienza, ringraziate me.
E adesso penserete: "sarai la solita nerd secchiona sfigata che si mette con quello popolare".
No. Non lo sono. E mi odierere ancora di più quando vi dirò che odio studiare (e infatti non lo faccio mai) ma riesco comunque avere voti alti.

Riesco a sentire da qua il vostro odio.

Aggiungo che quando aiuto mio fratello lo faccio prima leggendo tutte le regole e robe varie e poi spiegandogli gli esercizi. Ritengo di avere un alto QI.

《Ma perché non ti va?!》 Chiede lui

《Ho già i miei, di compiti, da fare!》 Ci guardiamo un'attimo in faccia per poi scoppiare a ridere. Sappiamo entrambi che non è così. 《Vabbè anche se potessi, non voglio alzarmi.》

《Allora ci penso io.》 dice con un ghigno.

《Oh... Non ci proverai.》 Affermo togliendomi le cuffie.

Lui prova ad avvicinarsi ma sono più veloce. Scatto dal letto alla porta spingendolo di lato, per poi correre verso il bagno con l'idea di chiudermi dentro e lasciarlo fuori. Afferro la maniglia esterna della porta ma non faccio in tempo a tirarla giù che due mani mi sollevano.

《NICHOLAS RICCIARDO ABICELLI!》 Grido mentre mi dimeno.

《Vedo che hai imparato il mio nome.》 Scherza mettendomi sulla sua spalla destra.

《METTIMI GIÙ!》

《No.》

《RAPIMENTO! QUALCUNO CHIAMI LA POLIZIA.》

《 E il polizio? Per non parlare del polinonno e della polinonna...》

Entriamo nella sua camera addobbata da medaglie e trofei e mi lancia sul letto.
《Gli elefanti sono più aggraziati di te.》 borbotto.

《Quindi mi aiuterai?》 Chiede facendo gli occhi dolci.》

Adesso ho solo due opzioni. Compiti. Porta. Compiti. Porta. Compiti. Porta. Porta. Porta.
Ok ho scelto.

Mi getto sull'uscio ma prima di poter superare gli stipiti mi prende dalla vita e mi schiena sul letto siedendosi  sopra di me col suo peso tutt'altro che esile.
《Ma per quale cavolo di motivo devi pesare un quintale?!》

《Mi aiuti a fare i compiti o no?》

Sbuffo sonoramente prima di decidere. 《Passami quel libro.》


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Una giornata tra le altreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora