#11 Quali Sono I Tuoi Problemi?

5 1 0
                                    

CAZZO.

Sa che sono goffa e che non voglio farmi vedere, quindi adesso vuole mostrarlo a tutti mettendomi in ridicolo.

La guardo di sottecchi. Devo trovare un escamotage per non partecipare. Non ci tengo a umiliarmi davanti a tutti.

"Ehm... Che giorni ci saranno gli allenamenti? "

"Il martedì e il venerdì." risponde il preside in modo pacato.

"Oh, che peccato. A quell'ora sono impegnata al mio... Corso di chitarra!" da dove viene fuori questa poi?

"E a che ora avresti questo tuo corso di chitarra" domanda lui aggiungendo le virgolette.

Sapevo di essere una pessima bugiarda ma essere scoperta da un settantenne mezzo sordo è un colpo basso!

Carol se la sta ridendo sotto i baffi vedendo che sono in difficoltà.
Diamine, proprio davanti a lei devo mostrarmi un impiastro a mentire?

Faccio finta di niente e continuo la mia messa in scena. "Beh, sa, purtroppo occupa TUTTO il mio tempo appena uscita da scuola."

Il preside mi guarda divertito "E non si può proprio spostare?"

Forse posso metterlo all'angolo. "No, guardi, sono organizzate da tempo e cambiare il programma provocherebbe un gran disagio."

Voglio vedere adesso cosa risponde. In questo modo è impossibile trovare un modo grazie al quale potrei andare agli allenamenti. Sono una mente malvagia muahahah!

"Peccato, ci tenevo alla tua presenza... Magari adesso chiamo tua madre e le chiedo se in qualche modo potrebbe spostare le lezioni di chitar-"

"N-NON SI PREOCCUPI, CREDO DI RIUSCIRE A ESSERCI!" Dico tutto d'un fiato prima che possa prendere il telefono fisso sopra la scrivania.

Avevo parlato troppo presto.

Carol non cerca neanche di nascondere il suo sorrisetto diabolico. Che odiosa!

Il preside mi sorride a trentadue denti e apre la bocca per iniziare a dire qualcosa, ma lo interrompo ancora prima.

"Però non credo che fare la cheerleader faccia per me, insomma sono così goffa che rovinerei sicuramente l'esibizione e non vorrei mai che succedesse questo. Per questo credo sia meglio se..."

Sta volta interviene Carol poggiandomi una mano sulla spalla. "Tranquilla tesoro, anche le più maldestre possono imparare, e poi tranquilla che ti insegnamo noi!"

Che falsa!
Le mie guance si tingono di rosso per la rabbia. Giuro che se mi chiama ancora tesoro non rispondo più delle mie azioni.

"Grazie, allora." dico a denti stretti.

Il preside conclude il tutto. "Adesso che siamo riusciti a convincerti ti dico i dettagli. Gli allenamenti iniziano alle 16.30 e durano un ora. La squadra si allenerà per dare supporto morale alla squadra di basket. E Debora ricordati di passare dalla palestra durante l'intervallo, così Carol ti da la tua divisa."

Ma non mi basterà stare con lei agli allenamenti?! Adesso pure nell'intervallo.

Annuisco al preside ed esco dalla presidenza seguita da Carol che in questo momento è tutta pimpante.

Devo chiarire questa questione una volta per tutte.

Appena ci allontaniamo un po' dalla presidenza mi avvicino a lei e inizio a fare le mie domande.

"Ascoltami Carol, adesso mi spieghi a che gioco stai giocando, capito? Perché non sono il tuo fottuto burrattino. E poi non capisco perché, se mi odi, vuoi passare del tempo con me.
Quali sono i tuoi problemi?!" dico continuando a camminare.

Lei mi guarda con un sorriso sornione per poi rispondermi.

"Ma cosa vai dicendo? Io non ti odio affatto. Sennò non ti aiuterei a uscire alla ribalta. Lasciatelo dire ma non potrai vivere sempre dentro a delle felpe extra large, tesoro." fa cenno alla felpa grigia di mio fratello che ho addosso.

Faccio un attimo di pausa mentre una prof di sostegno ci passa a fianco.

Io non capisco proprio cosa abbiano tutti contro le felpe. Sono comode e mi aiutano a nascondere le mie forme. Insomma, sono f-a-n-t-a-s-t-i-c-h-e.

"Certo, come se ti credessi... E poi la pianti di chiamarmi tesoro? Sei più falsa di una moneta da tre euro."

Carol si disegna una lacrima sul viso con l'indice "Oh, no. Sto per piangere." alza gli occhi al cielo e mi supera nell'entrare in classe.

Lei si dirige al suolo banco tranquillamente, mentre io faccio un po' fatica a nascondere la rabbia.

Scommetto che se qualcuno mi guardasse in questo momento, mi vedrebbe il fumo uscire dalla testa.

Dopo mezz'ora prendo carta e penna e mi metto a scrivere un biglietto a Gloria.


- aria

{è l'una passata e io sono qui ad aggiornare ahahah}

Una giornata tra le altreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora