#04 Quella brava ragazza...

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《Io lo strozzo quel figlio di-》 Gloria mi tappa la bocca prima che possa finire la frase. Non so se è una fortuna o meno.

La prof mi nota e decide di rincarare la dose. 《Tutto a posto Abicelli?》 Ma io la strozza quella-

《Si certo! È un po' scossa.》 Dice la mia amica al posto mio. Se non ci fosse lei probabilmente mi avrebbero espulso solo a guardarmi.

《Ci vuole raccontare come mai?》 Dice con un sorriso diabolico. E guarda me. Quella strega.

Alzo le spalle, sorrido e rispondo con nonchalance. 《Mi sono avvicinata troppo alla presa della corrente.》

Tutta la classe ride. Ho fatto centro. Dovete sapere che ho uno spiccato senso dell'umorismo. Mi aiuta molto quando mi devo salvare le chiappette. Tralasciando la mia vena comica, passiamo alle arterie.
Scusate non mi so trattenere.
Con lo sguardo lo cerco di nuovo...

Oh aspetta, non vi ho detto chi! Cioè, immagino che l'abbiate capito dato che nelle storie d'amore si ricontra sempre il proprio nemico.
E di solito le protagoniste si innamorano. Bleah!
Non ho mai capito l'utilità di un sentimento come l'amore.
Affetto, gioia, unità, amicizia e tutto il resto. Queste hanno senso.
Ma l'amore no. È irrazionale. Ti fa (citando il mio amico Gufo) rincitrullulire.
E non è tanto bello. Qualche volta l'ho provato. Ma non mi sono mai dichiarata. Cioè lui lo sapeva, ma nessuno dei due pensava ad una relazione, già, neanche io. Più che altro era divertente stalkerarlo. Sono riuscita a raccogliere così tante informazioni che, FBI, levati.
Ve le elenco.

Nome.
Cognome.
Età.
Classe.
Compleanno.
Lavoro del genitori.
Nomi delle sorelle.
Età delle sorelle.
Carattere delle sorelle.
Dove abita.
Con quanto è uscito agli esami delle medie.
Chi è la sua dentista.
E molte, molte, molte altre che non vi riporto.
Aggiungo che lui non aveva social.

Una medaglia Obama grazie. (Lo preferisco a Trump)

Eccolo! Ho trovato mr. Pervertito.
Lo fulmino con lo sguardo. Devo fargli sentire tutto il mio odio tramite la forza. Lui si gira e mi fa una faccia da sufficienza. Beh, dai, si sta impegnando. Morale della favola: ci guardiamo in cagnesco per tutto il tempo.

O almeno finché non escono dalla classe.

Appena la porta si richiude la prof- no, scusate, la strega, ricomincia a parlare.

《Ragazzi, l'ora è finita. Alle tre e mezza vi voglio nella biblioteca est.》 Il suo sguardo si posa su di me. 《Puntuali, o i vostri crediti non ci saranno e non passerete l'anno.》

Perfetto. Ci mancava anche la minaccia.
Voi direte: " Ma hai dei bei voti, no? "
Certo. Ma non in condotta.

Adesso, non passiamo a conclusioni affrettate. Non è che salti sopra i banchi e appicchi fuoco negli spogliatoi. (Appicchi è italiano?)
Non insulto le prof -o almeno ci provo- e non disegno graffiti sui muri della scuola.

No, ragazzi miei, niente di tutto ciò. È che, sapete com'è, non vado d'accordo con tutti. Per quanto ce la metta tutta, proprio non riesco a non strappare i capelli alle, come definirle... Alle brave ragazze.

Non so se avete presente, ma ovunque c'è quella che si crede Dio sceso in terra. Esatto, proprio quella che viene definita bella solo perché addosso ha la fabbrica di Sephora. Si, colei che ha un bel corpo solo perché assomiglia a uno stuzzichino.

Quella che è un po' tanto "cavallo di Troia" senza "cavallo di". Chi deve capire capisca.

E si chiama Carol. Un po' come quelli che gli inglesi cantano a Natale.
Amo prenderla in giro per questo.

Comunque. Tutto è successo subito dopo l'inizio della scuola.

Suono dell'Arpa. Inquadratura che si sfoca (sfoca è italiano?).

Sì, siamo pronti per un ricordo.

Tutto ciò, nel prossimo capitolo!
Ah, com'è bella la suspense...
Scusate i miliardi di errori grammaticali che ci sono. Ma qua la scuola non è ancora incominciata, quindi il mio cervello è ancora spento.
In conclusione: domani si dovrà accendere.

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Una giornata tra le altreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora