Capitolo 14

510 42 73
                                    

Sto camminando a passo spedito verso il ristorante Paloma dove ho ordinato delle tortilla per cena, questa è una settimana di fuoco in vista di SummerSlam, così stiamo lavorando tutte le sere fino a tardi.
Deve essere tutto assolutamente perfetto, oramai siamo a giovedì e domenica si terrà questo straordinario evento.

Il ristorante Messicano si trova al di là della strada proprio di fronte al palazzetto di Raw.
Sto ancora pensando alle idee di Stephanie per lo spettacolo quando il cellulare mi suona, lo prendo dalla tasca posteriore dei jeans e guardo il display, è un messaggio da parte di Colby che mi chiede a che ora torno a casa, sto per rispondere quando vado a sbattere addosso a qualcosa o meglio dire qualcuno.
Alzo gli occhi dal telefono per scusarmi e mi ritrovo davanti Niklas.
I suoi occhi luccicano sotto la luce del lampione, quegli stessi occhi che un tempo ho amato così tanto, ma che ora mi fanno solo male.

I suoi occhi luccicano sotto la luce del lampione, quegli stessi occhi che un tempo ho amato così tanto, ma che ora mi fanno solo male

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

<<Niklas cosa fai qui?>>Chiedo intimidita dalla cosa.

<<Voglio solo che mi parli di te Kim, voglio sapere di questi ultimi anni.>>

<<Ma io non voglio dirti niente, per anni te ne sei fregato di me, continua a fare così è la meglio cosa che tu possa fare.>>Gli rispondo scontrosa.

Lo scanso proseguendo per la mia strada, ma lui mi afferra per un polso costringendomi a fermarmi.

<<Lasciami Niklas o mi metto a gridare>> lo minaccio.

Il suo sguardo è gelido, privo di emozioni, mi mette i brividi.
Do una rapida occhiata intorno a me  in cerca di aiuto ma non c'è nessuno.

<<Almeno dimmi dove hai scaricato Matthew a Los Angeles o dove?>>

Se potessi uccidere con lo sguardo, in questo momento Niklas James sarebbe ridotto in cenere.
Provo solo odio verso di lui, un odio immenso.

<<Non saprai mai niente ne di me ne tantomeno di Matthew.>>

Un velo di tristezza passa attraverso i suoi occhi, e per un secondo rivedo il mio amore del liceo.

<<Non posso più far finta di niente Kimberly, non ci riesco più. Devo sapere.>>

<<Cos'è la tua coscienza ti sta presentando il conto?>> Ribatto con freddezza.

Lui si schiarisce la voce prima di rispondere, forse perché ho centrato l'argomento. Forse perché è un argomento doloroso.

<<Andiamo Kimberly sii buona con me, dopotutto ero solo un ragazzino.>> Mi supplica lui.

Mi passo le mani tra i capelli perché non reggo le cazzate che dice, non più.

<<Ti ricordo che abbiamo la stessa età, anche io ero una ragazzina e per di più spaventata, ma tu te sei fregato di me.>> Dico con assoluto disprezzo.

Inaspettato  (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora