7. Scream.

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Sono le 22:30 e sto guardando la quarta puntata consecutiva di Catfish,non so come, ma mi sono ritrovata a pensare a quel tizio della scorsa notte.

Come si chiamava?

Ah,Niall Horan,davvero un bel ragazzo,chissà com'è la sua storia,imaggino che sia comunque migliore della mia...

Lo so che mi devo ritenere in qualche modo "fortunata" perché a molta altra gente accadono cose ben peggiori di queste,ma essere privata del mio stesso corpo penso che sia una delle cose più umilianti e brutte che una ragazza possa provare.

Non mi va tanto a genio che un perfetto sconosciuto sappia della mia vita e dei miei problemi, ma che cosa posso farci se sono una perfetta cogliona!

Mi alzo dal divano per prendere qualcosa da mangiare,per miracolo ho un piccolo buco allo stomaco,sono diventata seriamente troppo magra.Apro un pacco di patatine e una cola.

"Ci conosciamo da 4 anni,l'ho conosciuto via facebook,era un periodo abbastanza brutto della mia vita,e mi sono affidata a questo perfetto sconosciuto. Come se fosse diventato il mio psicologo,mi aiutava in tutto,mi capiva,è diventato indispensabile."

Racconta la ragazza in tv via webcam.Continuo a pensare a Niall e a ciò che ho fatto..

"Io continuavo a chiedergli di vederci,ma lui rifiutava,inventava scuse del tipo: "no,scusa sai mia madre" oppure "ho rotto la webcam" e cose del genere..tuttora lo fa e non so il motivo.Con il passare del tempo sono nati dei sentimenti verso lui,e non so che fare..Ho bisogno del vostro aiuto," dice a Nev e Max.

Sento salire le scale,i miei occhi si ghiacciano e mi irrigidisco.

I passi si fanno sempre più vicini alla porta d'ingresso,il cuore inizia ad accelerare.

Mi alzo per andare a guardare fuori dallo spioncino.

Il cuore sembra fermarsi quando vedo Derek avvicinarsi alla porta.

Mi allontano,vado verso il bagno,non voglio che succeda qualcos'altro, se sto vicino ad una stanza potrò chiudermi dentro.

"Abbyy" Grida entrando dentro."Dove sei?" Domanda con voce abbastanza alta.

"Derek cosa vuoi!?" sputo,mantenendomi sempre sulla difensiva.

"Oh...eccoti qui" dice avvicinandosi.

Sembra un pedofilo,non so come cazzo abbia fatto a cambiare così tanto in così poco tempo,mi fa schifo.

"Derek vattene!"

"Perché? Non ti vuoi divertire un po con me?"

Si sta avvicinando sempre di più, metto la mano sulla maniglia della porta del bagno,non si sa mai.

"Derek smettila. È finita.Non sono più la tua bambolina di pezza cazzo!"

"Ah no?Pensavo di si".

Si avvicina ancora di più, ci separano pochi centimetri e sono praticamente spiaccicata alla porta.

Fa per toccarmi il viso,io socchiudo gli occhi e giro il collo,mi sposta una ciocca di capelli dietro le orecchie e si avvicina sfiorandomi il naso.Non mi faccio mettere di nuovo le mani di sopra,non deve toccarmi.Apro immediatamente la porta del bagno e mi ci infilo dentro.

"Che cazz... Abby! Apri questa cazzo di porta!"

"Scordatelo!" Grido con la voce strozzata dalle lacrime che minacciano ancora una volta di uscire.

"Tanto uscirai!"Grida battendo un pugno sulla porta.

Mi lascio cadere lungo la porta,metto la testa tra le gambe e inizio a piangere...

Si piango e non posso farci niente.

Ormai le lacrime arrivano senza preavviso e senza che io lo voglia.Non faccio in tempo nemmeno ad asciugarle per quanto sono veloci, ed è una sofferenza perché bruciano sui miei zigomi, sulle mie guance, sulla mia pelle, e bruciano dentro la mia pelle.

Ogni lacrima è una scheggia e un pezzo di anima che sta andando a farsi fottere da qualche parte sperduta dell'universo.

Sono completamente inebriata dal dolore che sta nascondendo anche il mal di pancia mestruale.

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Ho passato la notte nel bagno,immersa dalle mie lacrime.

Derek se ne andato circa verso le 3:00,si era addormentato anche lui, credo che l'abbia svegliato il telefono,l'ho sentito squillare.

Non mi sorprenderei se sapessi che si scopa altre ragazze...ormai non mi sorprende nulla di lui.

Sono le 10:00 e sono sdraiata sul divano, in cerca di qualche programma decente, essendo finito Catfish.

Sul 25 trovo uno spettacolo di quelli dove c'è principalmente una donna sui 55 anni con gli occhiali calati sul naso in uno studio buio con una sola luce puntata su di lei in cui da lezioni di vita.

"Non abbiate mai paura di parlare. Ognuno di noi è nato con la lingua e con le corde vocali, per parlare. Parlate. Se Dio ci dona qualcosa è perché pensa che noi saremo in grado di usarla. Noi siamo in grado di parlare. E dobbiamo parlare.Parlando condividiamo cose, informazioni, sentimenti, idee ed esperienze. Ma parliamo anche per stare meglio, per levarci i pesi dalle spalle. Parlate e vi sentirete meglio."

Forse la tizia non ha tutti i torti.

Beh, basta parlare.

Perché io ho lo strumento per farlo.

Quindi parla Abigayle, parla.

Anzi, credo che quello che la tizia intendesse dire è che bisogna denunciare, perché ognuno di noi ha lo strumento per denunciare, il coraggio.

Io non ho il coraggio.

Io ho paura.

Ma voglio smettere di avere paura, di sentirmi così debole.

Perciò devo cambiare...

Ma a chi prendo in giro?Non cambierò mai.

Ma devo dare una svolta alla mia vita.

Così potrò migliorare almeno di poco.

Mi sono decisa.Denuncerò tutta questa merda.

Spazio alle scrittrici:Ecco a voi un'altro capitolo fresco fresco!Spero di vostro gradimento;)Buona letturaFabi e chia'

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