il quasi bacio

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PARLA KAROL
Erano le 16:55 e mi stavo dirigendo al parco, chissà chi è la persona della lettera che vuole parlarmi, strano.
Arrivata al parco vedo un volto familiare, mi avvicino...
K: tu?
R: bene, bene dopo tre settimane rinchiusa dentro la tua stanza hai trovato il coraggio di uscire e farti vedere, non sapevo di farti andare tanto fuori di testa a tal punto da non uscire per tre settimane
K: ma cosa vuoi da me, aspetta sei tu che mi hai mandato la lettera
R: io non ti ho mandato nessuna lettera
K: spiegami questa allora, io qui non conosco nessuno- dico mostrandogli la lettera
R: me ne è arrivata una identica
K: VALENTINA!😤
R: e Michael, comunque sei tu che devi chiedere scusa
K: non credo
R: sappi che non ti chiederò scusa, perché sei tu che devi le tue scuse a me
K: sai che penso di te? Che sei solamente un ricco, viziato, egocentrico, arrogante, egoista, senza cervello e senza cuore, e per finire sei un'insensibile che pensa solo a se stesso, non pensi mai che con quello che dici potresti ferire le persone e non capisci quando è il momento di chiudere la bocca, smettila di prenderti gioco di me, smettila di farmi sentire una nullità perché per colpa tua è così che mi sento ogni giorno: SBAGLIATA- dico urlando
R: tu non sai come sono io, tu sai solo giudicarmi invece e poi un'altra cosa se ti senti una nullità sarà perché lo sei non per colpa mia cosa credi che ho la bacchetta magica e cambio i pensieri
K: sei proprio un grandissimo stronzo- dico prima di girare i tacchi e andarmene, mentre stavo per uscire dal parco una ragazza si avvicina e dice rivolgendosi all'amica
C: te l'avevo detto che sarebbe finita in lacrime
K: scusa tu non sei la ragazza che si è avvicinata al tavolino al ristorante?
C: si sono proprio io Candelaria, sai ti sta proprio bene che ti abbia insultata, così impari ad andare in giro a rubare il ragazzo degli altri
K: senti prima cosa non so chi sei ne da dove tu ne sia uscita, seconda cosa i problemi tuoi e di Ruggero non mi interessano, terza cosa l'ho conosciuto un mese dopo la vostra rottura , quarta e ultima cosa non mi permetterei mai di rubare il ragazzo ad una altra e poi visto che non è più il tuo ragazzo se permetti parlo con chi voglio e non devo rendere conto a te
C: poveretta sei nervosa perché ti ha umiliata? Io ti avevo avvertita ma hai voluto appiccicarti a lui e faresti bene a staccarti velocemente se non vuoi provare la mia ira
K: se dici tanto che ti ha tradita perché lo vuoi a tutti o costi?
C: senti ragazzina mi hai stancata se intralci il mio cammino finisce molto male, io dico che non ti conviene- dice avvicinandosi minacciosamente stava quasi per darmi uno schiaffo ma qualcuno la precede e la ferma
R: lasciala stare non ti ha fatto niente quindi ti conviene lasciarla in pace
K: Rugge- mi si accende lo sguardo e mi torna il sorriso
C: ma non stavate litigando 5 secondo fa
R: no, e adesso vattene e smettila di metterti in mezzo a conversazioni che non ti riguardano
Le galline vanno via io mi volto verso Ruggero:
R: poi dici che penso sempre a me stesso
K: perché non è così?
R: certo perché adesso ho difeso me stesso invece che la ragazzina che sta accanto a me che non fa altro che dirmi come un disco incantato che sono un egoista vero?
K: ok va bene grazie per quello che hai fatto per me ma io non ti ho chiesto aiuto, perché l'hai fatto?
R: promettimi che starai alla larga da loro
K: solo se rispondi alla mia domanda perché l'hai fatto- restò zitto per due minuti
R: perché mi ha dato fastidio il modo in cui ti stavano trattando
K: perché ti ha dato fastidio se mi odi saresti dovuto essere contento e metterti a ridere io non capisco
R: ecco perché ti dico che sei stupida, adesso mi devi spiegare chi ti ha detto che ti odio, te lo sei inventata
K: non me lo sono inventata lo so e basta
R: non è così karol perché per quanto tu mi possa far innervosire riuscire a mettermi di malumore io ti voglio bene
K: davvero?- dico commossa
R: si adesso però non piangere- dice abbracciandomi, era il nostro primo abbraccio così ho iniziato a piangere lui si e staccato e col pollice mi ha asciugato le lacrime, si stava avvicinando sempre di più quando due creature stupide saltano fuori da dietro una siepe interrompendo il momento
V: aaaah una apeee mike ti prego uccidi l'ape sta venendo verso di me
M: Vale non si ammazzano le api
V: oh no scusateci abbiamo interrotto
K: scusa e voi da dove ne saltate fuori
M: emh da dietro la siepe- risponde serio
R: si Mike vi abbiamo visti
K: Vale andiamo ci aspettano per cena- dico imbarazzata e mai stata più felice di ricevere il messaggio di rientrare da papà
M: Rugge andiamo anche noi

Sorelle BensonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora