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Spalancò gli occhi boccheggiando in cerca d'aria provando a respirare mentre si tirava a sedere sul letto. Era spaventato, con le lacrime secche per tutto il viso, una maglietta che faceva da pigiama attaccata al corpo, le mani e le gambe che tremavano e il cuore a mille.

Ormai non urlava nemmeno più, sapeva ciò che lo attendeva ogni notte e stranamente Niall, il suo migliore amico, era sempre sveglio per lui in caso di incubi.
Sospirando si passò il braccio in fronte alzandosi poi dal letto trovandosi letteralmente in un bagno di sudore. Con attenzione e senza svegliare il suo coinquilino azionò l'acqua del bagno sospirando tranquillo di avere il suo bagno delle tre di notte. Era Ottobre e anche se faceva freddo Louis moriva dal caldo ogni notte.
Liam, il suo coinquilino, alzava quasi al massimo il riscaldamento cercando di non far preoccupare Louis delle bollette che sarebbero di sicuro state alle stelle. Ma Liam poteva permetterselo. Liam veniva da famiglia ricca, Liam andava alle feste più importanti, Liam faceva il terzo anno d'università, Liam era perfetto, Liam era voluto da tutte le altre donne, Liam, Liam, Liam. 

Louis non odiava Liam. Gli voleva bene, sapeva che Liam ci sarebbe stato in caso d'aiuto ma Liam era lo stesso ragazzo che l'aveva abbandonato a quella festa fregandosene di lui preferendo una compagnia migliore. Il fatto era però che Louis era stato stuprato quella stessa sera e Liam non ci aveva mai creduto sul serio. Aveva visto Louis a pezzi nella sua camera da letto insieme a uno strano biondo che aveva deciso di odiare ma non aveva visto i pantaloni sporchi di sangue del suo coinquilino. Ecco cos'aveva fatto andare su tutto le furie Niall, lo strano odioso amico biondo secondo Liam, quando il giorno dopo aveva visto Louis in classe, tremante e irrequieto. Era andato direttamente da Liam e l'aveva offeso in ogni modo possibile. Gli aveva urlato contro ogni insulto sulla terra perché per Niall Liam faceva schifo. Liam aveva lasciato quello che era diventato poi il suo migliore da solo. Niall lo aveva trovato a terra sanguinante e in lacrime.
Niall lo aveva portato a casa cercando di riaggiustarlo e il solo pensiero che Liam non gli credesse e l'avesse lasciato andare a scuola l'aveva fatto incazzare parecchio. 

Era infatti passato un anno da tutto quello. Louis ormai faceva insieme a Niall il secondo anno di università e non era uscito di casa per una festa nemmeno morto. Quando tutti a scuola o nell'aula prima dell'arrivo dell'insegnate si mettevano a parlare delle feste d'inizio anno lui rabbrividiva cercando di scacciare i ricordi delle mani del suo stupratore dalla sua mente. Fortuna che c'era Niall ad aiutarlo.
Sorrideva e questo bastava per far tornare Louis in sé. 

Sospirando e sapendo già che non avrebbe chiuso occhio ancora Louis si tirò fuori dalla vasca avvolgendosi un asciugamano attorno al corpo. Lui si vergognava un po' delle sue curve troppo da donna ma era troppo timido per andare perfino in palestra, era già tanto se riusciva ad ordinare un trancio di pizza alla mensa. Di andare a correre non se ne parlava perché Louis non girava mai, mai, da solo per strada e se lo faceva erano luoghi che conosceva molto bene. Louis aveva la patente e adorava guidare per andare all'università o tornare a casa da sua madre ma...C'era sempre un ma. Aveva paura che quando parcheggiava poteva entrare e trovarci qualcuno dentro o che lo toccassero ancora.
Rabbrividiva al pensiero di qualcuno che gli toccava anche solo un braccio. Solitamente lasciava che Niall lo abbracciasse in occasioni speciali come il compleanno di uno dei due o le festività. Se stava male e sua madre non c'era aveva Niall da stringere m questo sapeva che non poteva muovere le mani come e dove voleva. 

Indossò velocemente un pigiama invernale con tanto di calzini antiscivolo dirigendosi in cucina a farsi un tea. Lo sorseggiava lentamente per non scottarsi mentre controllava il telefono che aveva dal liceo. La sua era una famiglia abbastanza incasinata quindi Louis aveva deciso di fare l'università per dare un peso in meno. Lavorava in un bar abbastanza tranquillo e lì la gente sapeva di non poterlo toccare. I suoi colleghi gli sorridevano solo per la sua gentilezza e il buon cuore ma Louis si limitava a scambiarci due chiacchere non tirando in mezzo la sua vita privata. Sul lavoro non aveva amici. O se gli altri credevano di essere i suoi si sbagliavano perché per lui c'era solo Niall e basta. Nemmeno Liam lo era. L'aveva capito dal primo giorno in cui era stato lì. Troppa puzza sotto il naso e smorfie da snob. Liam non era il genere di amico che avrebbe voluto considerando che non aiutava quasi mai a fare le pulizie o preparare cena e non credeva a nessuno.

Sei Tu Il Mio Male Preferito (LarryStylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora