EPILOGO- 16

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Erano le quattro del pomeriggio e tutti erano in ansia. Zayn era incazzato con Niall che piangeva da quando si era alzato e Liam cercava di tranquillizzare tutti con scarso successo. Harry era andato all'università fregandosene un po'. Quei gemiti che Louis aveva sentito la mattina erano stati il suo incubo e il liscio l'aveva ignorato. Harry si era svegliato giusto in tempo per richiamarlo, perché aveva bisogno di un abbraccio, di lui ma l'altro era solo uscito di casa come perso.

E lui c'era stato male inizialmente perché aveva provato ad esserci amico, forse non abbastanza ma poi Louis gli aveva tirato l'ennesima porta in faccia e questo era troppo. Era giusto in classe di Economia quando rettificò velocemente che cosa fosse successo la sera prima.

<<Puttana!>>

Giusto. Ora sapeva cos'era successo e sapeva inoltre di aver fatto una smorfia a Louis che poi si era rinchiuso in stanza. Chissà dov'era...L'aveva visto uscire con la borsa e credeva sarebbe arrivato in classe...Poi però il riccio si riscosse. Che cazzo gliene fregava?! Piuttosto avrebbe dovuto chiamare Chantal e farla diventare la sua ragazza per qualche settimana dato che si muoveva davvero bene.

Così fece infatti a pranzo.
<<Pronto?>> La voce della segreteria della Styles&Co. Risuonò per il suo telefono.
<<Salve, sono Harry Styles e cercavo mia sorella Gemma>> Morse il suo panino perché di cucinare non ne aveva voglia ed era in un bar seduto ai tavolini di dentro data la neve che scendeva fuori.
<<Certo, attenda in linea>> Gli ci volle poco perché una Gemma trafelata e incazzata già di mattina rispondesse.
<<Ho da fare, chi sei e cosa vuoi?>>
Harry ghignò <<Tuo fratello e il numero di Chantal Bennet>> seguì un lieve grugnito a quelle parole.
<<Sia tu che quella siete due imbecilli, solo che lei è pure incapace e sarà meglio per te se non diventa la tua ragazza ufficiale o penso che mamma ti strozzerà>>
<<Sono il suo pargolo, Gem. Lei mi ama>> Tubò e quella mormorò un "come no" prima di inviargli il numero e posargli in faccia.
Era sempre bello sentire Gemma.

++++++++++++++++++

Louis aveva il telefono che vibrava in continuazione nella tasca del parca dove teneva anche le mani cercando di non farle spaccare dal freddo. La cosa buffa? Louis era in chiesa da tre ore contate dal campanile e stava congelando. Le chiese erano famose per il freddo no? E lui stava congelando davvero. Nonostante si fosse promesso di non andare a lezione alla fine un paio ne aveva frequentate ma aveva saltato letteratura per non avere altre domande ed era uscito prima.

Aveva bevuto una cioccolata calda in tutta la giornata e qualche parroco l'aveva persino guardato storto ma lui era rimasto lì a fissare le candele finché una banda di vecchiette non era entrata per confessarsi. Allora era uscito e si era ritrovato di nuovo in quella strada centrale ai negozi che ora erano ben illuminati con qualcuno all'interno nonostante la neve.
Louis seppellì il viso nel sciarpone camminando lentamente per il marciapiede tenendo lo sguardo basso fregandosene se scontrava con qualcuno o del telefono che continuava a vibrargli in mano perché lui spegneva sempre la chiamata.

Si passarono vicino senza nemmeno accorgersene. Uno troppo impegnato a sorridere ai messaggi erotici della sua futura momentanea ragazza e l'altro intendo a rivivere il giorno prima in testa per l'ennesima volta.
Uno felice come la quaresima di ricevere almeno qualcosa anche se stupido e l'altro a pezzi come un villaggio turistico dopo una tempesta.
Le loro spalle si scontrarono persino ma nessuno dei due ci fece caso.
Semplicemente uno si ritrovò in macchina diretto da una biondina e l'altro a prendersi una birra sotto consiglio di Filosofia.

Harry arrivò da Chantal e Louis riprese a camminare per le strade fredde diretto a casa.
Il liscio girò la chiave nella serratura e il riccio venne catapultato su delle morbide labbra troppo gonfie.
Il maggiore si spogliò e il minore ignorò le lacrime di Niall e il provare ad avvicinarsi di Liam.
Louis si tolse il cappotto, la sciarpa e il cappello posandoli sull'attaccapanni e Harry tolse il maglione della ragazza strappandole poi le mutande mentre si abbassava i pantaloni sorridendole appena.
Il riccio si ritrovò sdraiato su un divano a gemere piano e Louis invece in un letto dopo essersi chiuso a chiave dentro camera sua ignorando ancora le urla e le preghiere dei suoi "coinquilini".
Quella sera Louis saltò cena e Harry passò subito al dessert.

Sei Tu Il Mio Male Preferito (LarryStylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora