1. SCHIAVA N°24

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Non capisco...

Dove mi trovo...

La mia testa...

Perché è tutto così buio...

Aprii a fatica i miei occhi e tutto ciò che vedevo era buio. A malapena riuscivo ad intravedere le mie mani che quando mossi mi accorsi che erano attaccate ai polsi con delle catene. Tutto mi tornò alla mente: il volo per Bogotà, l'arrivo al posto misterioso, l'incontro col demonio, lo scambio con Claudia e la mia reclusione. Sorrisi e rabbrividii allo stesso tempo. Claudia era salva. Finalmente il suo incubo era finito. Ma ciò significava che iniziava il mio. Un passo per volta Chloe. Penserai a qualcosa...

Non capivo dove mi trovavo. Non ero più nuda, anche se a malapena ero coperta da uno straccio. L'ultima cosa che ricordavo era essere entrata in quell'auto con loro e poi il buio totale. Probabilmente mi avevano sedata o qualcosa del genere. Ed ora ero lì, in un posto buio e sconosciuto. E soprattutto con un rumore assordante nelle orecchie. Era come il rumore di un aereo in volo- Aspettate! Sono davvero in volo?? Stiamo volando da qualche altra parte?? Se fosse stato così ero in seri guai. Se stavamo volando via dalla Colombia, ero veramente in seri pasticci. Sarebbe stato più difficile per me cercare di contattare Valente e per lui trovarmi...Cavolo! Marco...il mio Marco...aveva trovato la sua sorellina? L'aveva riabbracciata finalmente? La stava riportando in Italia per curarla? Ma la cosa peggiore, aveva saputo di me? Il pensiero mi diede angoscia. Anche se avessi sperato che mi trovasse, volevo che stesse accanto a sua sorella che ne aveva più bisogno. Perciò Chloe se la sarebbe cavata da sola. Qualcosa avrei escogitato.

Cercai di capire dove mi trovassi e mi spostai col mio generoso lato b più in là, visto che ero bloccata mani e piedi dalle catene e avevo quel fastidioso guinzaglio alla gola. Andai a sbattere in un muro, o meglio un muro di legno. Come può un muro essere di legno?? Allora mi spostai lateralmente per vedere se c'era dell'altro, ma sbattei contro un altro muro. Quanto è stretta questa stanza?? E con mia confusione scoprii che quella mini stanza era così mini e così legnosa che arrivai ad un'unica conclusione: mi avevano rinchiusa in un box di legno. Come un animale.

...le schiave sono semplici oggetti, bestie, animali, e vengono trattate come tali...

Ricordai subito le parole di Monteiro. Ero la sua schiava e ciò vuol dire che ero un oggetto, una bestia, un animale. Oh Chloe, sei in guai seri...ti ha rinchiusa in una scatola di legno come un animale da circo! Cercai allora di far sentire la mia presenza in giro, per farmi tirare fuori da queste quattro mura di legno. Più ci pensavo e più mi sentivo mancare il fiato. Chloe ricorda che hai lavorato per Valente in un minuscolo ufficio e te ne facesti una ragione nonostante la tua claustrofobia! Sì coscienza, ma Valente non era il demonio e non mi teneva incatenata come un animale! Allora decisi di sbattere le catene in faccia al legno in modo da fare più rumore possibile. Qualcuno se ne sarebbe pure accorto. Lo feci e lo rifeci creando un rumore molto forte, finché-

BAM! BAM!

Due forti colpi colpirono la cassa di legno in cui c'era la povera me. Sussultai per lo spavento.

'Sta ferma, schiava!!' La voce sconosciuta di un uomo riecheggiò nel luogo in cui eravamo. Era il momento di reagire.

'Non starò ferma fin quando non mi fai uscire di quì!' Urlai da dentro l'abitacolo.

'Sta buona, perché da lì non uscirai per alcune ore!' Disse quella guardia dalla voce bruta.

'Allora, ascoltami bene! Quì dentro mi manca l'aria e ho bisogno di respirare! Perciò tu da gentiluomo che sei mi tirerai fuori di quì subito!!' Dissi l'ultima frase con più forza del previsto.

Craving My Boss - Il Mio Capo 3 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora