3. GIOCHI DI SEDUZIONE

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Monteiro aveva mantenuto la promessa: ero rimasta fuori dalla cassa per il resto del viaggio. Avevo addirittura ricevuto una sedia. Che sollievo. Ma anche no! Ero ancora incatenata, col guinzaglio, e avevo lo stesso destino delle altre ventinove schiave ancora rinchiuse. Una bella prospettiva, non vi pare? E ad un certo punto del viaggio, dove mi era stato chiesto di rimanere buona e silenziosa, c'era talmente silenzio che iniziavo a sentire dei lamenti e dei pianti provenire da alcune di quelle casse. La cosa non mi piaceva per nulla, no. Perché io dovevo stare fuori mentre quelle povere ragazze dovevano restare chiuse? Io ero migliore di quello e perciò avrei dovuto fare qualcosa.

'Avrei da dire qualcosa...' Dissi alla guardia italiana dal nome Lorenzo che stava tranquillo sulla sua sedia a fare un cruciverba.

Lui alzò lo sguardo per guardarmi.

'E tienila per te. Grazie.' E ritornò a fare ciò che stava facendo.

'Molto simpatico, traditore, ma sei sfortunato, perché ho intenzione di parlare...'

'Il capo ti ha detto di stare buona e buona starai.' Antipatico.

'Il capo ora non c'è e faccio e dico quello che mi pare. Ora, tornando a noi, perché non tiriamo fuori le ragazze da queste casse?' Provai la tecnica semplice. Forse si sarebbe impietosito e mi avrebbe ascoltato.

Il suo sguardo era senza prezzo. Era come se mi avesse sentito parlare in una lingua strana.

'Forse non ho capito bene-'

'Invece hai capito bene, traditore della patria. Facciamo uscire le ragazze. Piangono. Stanno male.'

'Tu sei matta.' Disse ritornando di nuovo al suo gioco.

'Io sarei matta? Io? Stai dicendo sul serio, vergogna di tutti gli italiani?' Cioè, i matti erano loro e nemmeno se ne rendevano conto!

'La smetti di chiamarmi in quei modi?? Ho un nome ed è-'

'Lorenzo il tradirore. Ti si addice, sai?' Gli sorrisi malvagiamente.

'Farà bene il capo a torturarti!! Hai la faccia angelica, ma il carattere di una vipera!!' Sbroccò di nuovo.

'Grazie del complimento, Lorenzo il traditore...ora, liberiamo le ragazze?'

'No! Ma ti senti??'

'Certo, sono mica sorda?' Dissi innocentemente.

'Sei impossibile!!'

'Lo so, lo so. Ora, le liberiamo?' Sorrisi ancora più innocentemente.

'Basta! Io chiamo il capo!' Si alzò e andò verso la porta per chiamare il demonio. Pazienza. Questi uomini non sanno essere ironici. Che noia.

Ne approfittai allora per avvicinarmi ad una delle casse dove una ragazza ormai singhiozzava. Mi trascinai perché le catene erano pesanti e perché potevo fare solo piccoli passi. Mi abbassai poi e cercai di farmi sentire da lei.

'Ehi...mi senti?' Bussai leggermente vicino alla cassa. Sentii sussultare, probabilmente si era spaventata. 'Non preoccuparti, non voglio farti del male...' Lei fermò i suoi singhiozzi. 'Mi chiamo Chloe, e tu?' Speravo fosse almeno spagnola.

'I'm...I'm...Brianna...' Oh. Parla inglese, probabilmente americana dal suo accento.

'Don't worry, Brianna, you're not alone. We will find out how to escape from this hell...but you have to be strong, we all need to be strong. Do you understand?' Le dissi nell'unica lingua che fortunatamente conoscevo.

'Yes...yes...I understand...but he's a monster...he's the devil himself...' Era spaventata. Probabilmente non era nuova come me.

'For how long have you been his slave?' Volevo sapere.

Craving My Boss - Il Mio Capo 3 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora