Per un istante credevo di aver capito male o che la mente stesse giocando brutti scherzi. Ma pensandoci bene, quello scontro aveva un unico obiettivo, ed ero io. Io sarei stata il premio, nel bene o nel male. Mi sentivo un tumulto di emozioni dentro di me inspiegabile.
'Beh, probabilmente questa donna sarà quì tra noi e questo scontro segnerà il suo destino: finirà nelle mani di "THE PREDATOR" o nelle mani di "THE KING"?' Urlò lo speaker. E la folla iniziò a gridare le loro preferenze. In quel momento non mi sentivo altro che una sorta di oggetto, pronto ad essere dato senza pietà. Fortunatamente nelle mani di Marco sarò una regina. Il solo pensiero mi rassicurava, nonostante le mie ferite interiori. 'Allora gente! Siete tutti pronti??' E la folla gridava ancora impazzita. 'E voi, cari lottatori, lo siete??' Disse e quando vide la loro perfetta immobilità cercò di sparire subito dalla vista. Effettivamente facevano un certo effetto, e non positivo. 'Ehm...suppongo di sì...allora che lo scontro abbia inizio!!!'
E in quel momento che il gong suonò, anche il mio cuore sobbalzò nel mio petto. Avevo paura. Avevo ansia. Avevo terrore. Cosa sarebbe accaduto? Chi avrebbe sferrato il primo colpo? Chi si sarebbe arreso alla fine? Cosa avremmo visto? Sicuramente non quello che stava succedendo, e cioè perfettamente nulla.
I due lottatori rimasero fermi a fissarsi, senza muovere neanche un osso, né alzare un guantone per colpire. Sembravano due statue greche, due gladiatori, due magnati. Era forse una tecnica? Una tattica segreta e poi si sarebbero sfracellati l'un l'altro? Se fosse continuato così sarei svenuta prima dell'inizio. E poi The King fece due passi in avanti per avvicinarsi. Ad ogni passo il mio cuore sobbalzava. Nell'arena c'era un silenzio tombale, nessuno osava respirare. Erano tutti in attesa. E invece di colpire, Marco parlò.
'Non funziona con me, The Predator. Ti conviene usare un'altra tattica.' Gli disse a denti stretti. Certo, intendeva la tattica di rimanere fermo e far stancare l'avversario.
Monteiro non rispose. Avevo uno strano presentimento riguardo al suo comportamento. Perché non diceva o faceva nulla?
'Come desideri, non dirmi che non ti avevo avvisato.' Disse Marco e subito dopo gli sferrò un colpo in pieno stomaco così forte che gli avrebbe potuto danneggiare qualche organo. Trattenni il fiato. E la cosa ancora più strana fu che Monteiro non scansò quel pugno, no. Lo prese in pieno. Ma cosa gli prendeva?
Vidi che Marco ebbe la stessa reazione, ma gli sferrò comunque un altro attacco colpendolo ancora e ancora, ma Monteiro era là, ricevendo ogni singolo colpo completamente sottomesso. E fu in quel momento che la folla esplose in fischi e grida contro il comportamento di The Predator, contro il loro beniamino, perché se andava di quel passo, altri due colpi e sarebbe finito al suolo, e loro avrebbero perso facilmente i loro soldoni. Fu in quel momento che pensai che forse era una tattica che Marco non conosceva e che improvvisamente sarebbe rinato sferrandogli un attacco fatale. No, Chloe, non pensare a simili cose...
E fu lì che The King si fermò, non colpendolo più, ma parlando di nuovo.
'Cosa diavolo ti prende, eh? Dov'è finito il guerriero che speravo di combattere? Non sono venuto a battermi con uno smidollato!' Disse furioso. E aveva ragione. Marco non era il tipo da vincere facilmente. Lui se la voleva sudare la vittoria, non sembrare semplicemente il fortunato di turno.
Monteiro rimase in silenzio. Non una parola, non una sillaba, non un respiro.
'Forza combatti come un vero uomo! Fallo almeno una volta nella tua vita, sporco bastardo che non sei altro!' Sentivo che si stava arrabbiando, perché tutto non stava andando come previsto. I fischi continuavano e le urla furiose delle persone erano insopportabili.
E fu in quel momento che inaspettatamente Monteiro si levò i guantoni gettandoli a terra, e dopo di essi la sua maschera tribale, rivelandosi all'intero pubblico, sotto il loro stupore. Che cavolo combinava? Perché?? E poi il suo sguardo si girò incrociando il mio e in quegli occhi vidi rassegnazione, delusione e assoluta tristezza. Quello non era The Predator. Quello non era Tristan Monteiro. Quello era semplicemente un uomo che si stava rassegnando al suo destino. E poi voltandosi verso The King, cadde in ginocchio ai suoi piedi a testa bassa. Cosa...cosa vuole fare??
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Craving My Boss - Il Mio Capo 3 ✔
Storie d'amoreSEQUEL N°3 - COMPLETA Teo gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla dandogli una stretta. Stranamente Marco non si spostò. Non ne aveva le forze. 'La troveremo fratello. Te lo prometto.' 'Lo so...il problema è un altro...' La sua voce era sc...