42. MILANO DOLCE MILANO

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Fu la prima notte di assoluto riposo dopo così tanto tempo. Avevo dormito serena, in pace, libera e leggera tra le braccia del mio uomo. Cosa potevo volere di più dalla vita?

'Dopo che ha smesso di usare quella strana espressione facciale tra sorriso e non so cosa, venga ad abbuffarsi che hanno appena portato la colazione.' E lo amo proprio per questa sua assoluta dolcezza ed empatia!

E inoltre era questo che volevo di più dalla vita: la colazione!! E fu davvero gratificante sapere che certe cose non erano cambiate.

'Sa Cuapo...gnam gnam...la dovrebbue smuettere di...gnam gnam...buere quel cuaffè amuaro...gulp gulp...'

Mi guadagnai il suo agognato sguardo.

'La vuita è già amuara...gulp gulp...almueno ci muetta...gnam gnam...un puo' di zucchuero...gnam gnam...'

'Le ordino di smettere di essere così poco graziosa nel mangiare Rossi.'

'Ho fuame...gulp gulp...e puoi suono mai stuata graziuosa...gnam gnam?'

Sguardo assassino.

Ecco come le cose erano rimase uguali. Ah aria di casa!

E il tragitto in aereo fu ancora peggio, perché non viaggiammo ovviamente nel suo jet privato, che non aveva perché aveva nascosto a tutti i suoi intenti. Viaggiammo però in classe business dopo che incenerì con uno sguardo la donna dietro la biglietteria che insisteva di non avere più posti in quel settore. Sì avete capito bene, qualcuno rimase fuori dall'aereo mentre noi prendemmo i loro posti. E naturalmente la vecchia Chloe che apparentemente era tornata, non stette in silenzio nelle due ore di aereo che ci portavano a casa, no. Andò più o meno così.

'Dura due ore giusto il viaggio?'

'Sì Rossi.'

'Cosa potremmo fare nel frattempo?'

'Goderci la quietudine in santa pace come due normali esseri umani.'

'E noi siamo "due normali esseri umani"?'

'No Rossi. O meglio, io lo sono. Ho qualche dubbio su di lei però...'

'Allora sono uno "speciale essere umano"...'

'Non si vanti troppo, Rossi...'

'Lo ammetta, Capo...quanto sono speciale per lei?'

'Faccia silenzio Rossi. Sto tentando di riposare.'

'E lei crede che io la ascolti...'

'No Rossi, affatto.'

'Lei sì che mi conosce bene Capo...che ne dice di raccontarmi di lei? Abbiamo un argomento in sospeso mi pare...'

'Non ora Rossi.'

'Per favore...'

'Non è il momento Rossi.'

'La prego...'

'Rossi.'

'Allora la bacio quì di fronte agli altri due passeggeri!'

E finalmente riuscii a sapere la sua storia, ovviamente con un piccolo ricatto, ma dettagli. La cosa che mi fece stringere in petto fu il modo in cui suo padre lo trattò e come quello aveva condizionato i suoi sentimenti. Ora riuscivo a spiegarmi tante cose, di come era stato così difficile per lui aprire il suo cuore a me, e del perché aveva iniziato a combattere nelle lotte clandestine. Inoltre capii anche perché trattava inizialmente le donne come oggetti, ma dopo aver assistito al suicidio di Aida aveva deciso di smetterla e aveva trovato una donna come Monica Mendoza per cercare di trovare una stabilità che mai aveva trovato. Capii i suoi sentimenti verso il suo gemello e di quanto in realtà lo amasse anche se non l'avrebbe mai ammesso. In due ore di volo scoprii molte più cose sul suo conto che nei mesi che ero stata con lui. E il fatto che io fossi riuscita ad aprire un varco nel suo cuore mi rendeva felice, perché finalmente riusciva a capire cosa significava amare. Ed io ero la fortunata. Ero felice.

Craving My Boss - Il Mio Capo 3 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora