Capitolo 2 - Impatto.

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Non pensavo affatto che il clima di quella casa mi avrebbe condizionato. Avevo una testa col quale pensare, un carattere deciso che neanche i migliori insegnanti privati erano riusciti a smorzare.

Quindi, mia nonna avrebbe fatto fatica a fare di me la principessa viziata che tutti si aspettavano di vedere.

- Signorina Lydia, le presento il personale.- D'un tratto da dietro le mie spalle comparve un ragazzo che mostrava la mia stessa età.

- Lei è?- Chiesi squadrando la sua perfetta figura.

- Sono il segretario di suo nonno. Mi chiamo Sujong. La prego di seguirmi all'interno della cucina.-

Si mosse prima che io potessi dire qualcosa. Mi prese una spalla e mi trascinò letteralmente all'interno

della cucina.

- Ehi, che stai facendo?- Mi scossi con la speranza di fargli allentare la presa,ma, la sua presa era salda.

Quando arrivammo all'entrata delle cucine mi spinse attaccata al muro.

Il suo viso così pungente e perfetto mi inchiodò a lui.

- Cerca di comportarti normalmente. Se non l'avessi capito, io non bado alle riverenze o alle etichette.

Voglio solo che le cose procedono. Quindi fai la brava e non disubbidire.- Disse sorridendo.

- Non pensi che possa dirlo a mia nonna?- Dissi col fiato corto dallo stupore.

- Non penso che tu sia così coraggiosa da parlare a tuo nonno di un suo dipendente. Quando c'è di

mezzo il fatto che sono un ragazzo importante per voi quanto che per te.- Disse spostandomi una ciocca ribelle dalla fronte.

- Chi ti credi di essere? Non so neanche chi tu sia! Come potresti essere importante per me?- Cercai di svincolare

verso la porta.

- Piano principessa. Non dovresti scappare dal tuo futuro marito.- Disse riportandomi veloce al posto di prima.

- E ora possiamo anche andare se hai finito di fare i capricci.-

Mi riprese la spalla e mi lanciò letteralmente nelle cucine.

- Buongiorno signorina Lydia.- Una ragazza della mia stessa età mi salutò con un inchino ampio.

- Scusate per l'entrata. Il nostro amato segretario non ama usare la gentilezza a quanto pare.- dissi prima

ancora di ricevere i saluti dai restanti presenti che in quel momento si voltarono.

- Ya! Smettila di perdere tempo e continua.- Disse. Poi , non appena vide il mio sorriso di sfida si allontanò lasciandomi da sola li.

- Scusate ancora.- La luce che entrava dalla finestra vicina al lavandino era accecante. Persi il filo del discorso per un istante.

- Vi prego di trattarmi d'amica quando nessuno è in giro con me. Non voglio esservi superiore in nessun modo

. So cosa significa servire e riverire senza poter essere liberi dal ruolo che vi tocca rispettare.-

- Signorina vi prego non dite questo. Siamo lieti di poterla servire. Non dica così.- La signora che tagliava il cavolo si

imbarazzò enormemente.

- Vi prego. Per voi sono solo Lydia. Se non riuscite per causa della classe sociale, beh prendetelo come un ordine.-

Sorrisi contenta di potermi sentire normale almeno con qualcuno.

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