Capitolo 7 - Nothing

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- Stai bene? - Chiese Mino tenendomi per le braccia.

Nella mia testa che sembrava gonfiarsi per tutti i respiri che trattenevo mi doleva.

Avevo gli occhi di tutti addosso.

G Dragon era stato il secondo a saltare dalla sedia. Si era diretto fuori dalla sala ristoro e non era ancora tornato.

La paura era diventata come una catena che mi teneva stretta dentro una lastra di ghiaccio. Spiegatemi voi come lasciare andare questa sensazione. Chaelin era bianca come un foglio di carta. Sapevo che il senso di colpa aveva preso parte di lei. Mino provò a scuotermi leggermente,ma, più pensavo a quel biglietto e a quel che c'era dentro, più la paura di scoppiare tra le sue braccia era forte,ma, poi una carezza fredda mi aveva trascinato fuori dalla lastra dove il mio corpo era intrappolato. Lo guardai senza nascondere più nulla.

- Torniamo a casa. L'auto è qua sotto.- Sujong mi strinse forte a lui. Non era terribile come pensavo. Mi lasciai trascinare fuori dalla stanza senza dire nulla. Lasciai che i richiami degli altri si confondessero con i singhiozzi trattenuti nel petto dell'uomo che mi teneva stretta a se.

Si fermò di colpo all'entrata del palazzo.

- Jiyong, grazie per avermi avvertito. Appena la porto a casa torno e cerchiamo di capire chi sia.- Guardai verso la segreteria e vidi G dragon che proferiva un inchino verso Sujong e lo stesso fece lui.

- Siete amici?- Chiesi.

- Pensavi davvero che non avessi qualcuno che potesse riferirmi quel che ti succede o cosa fai?- La voce ferma e lo sguardo basso su di me.

- Perchè lo fai?- Volevo essere ferma e sicura.

- Se continui a parlare ti affaticherai e ti sentirai male. Sei ancora sotto shock.- Non rispose,ma, sulle sue guance un colore rosa avanzava.

- Provi qualcosa per me? E' per questo che mi torturi psicologicamente e fisicamente ? - Chiesi insistente. -  Dicono che quando una persona stuzzica un'altra lo fa per amore. Non è che l'hai presa troppo alla lettera?-

Sujong per la prima volta sorrise e quel sorriso era dei più radiosi che io avessi mai visto,comunque non rispose.

Entrati in auto mi addormentai all'istante.

- Te l'avevo detto che saresti crollata.- Disse prima che la nuvola di stanchezza s'infrangesse contro le mie orecchie.

*Sujong*

- Si, Ho capito. Cercherò di trovare il colpevole il prima possibile. La stampa è già al corrente dell'accaduto? Bene, dite a chiunque che abbiamo bisogno di tempo per trovarlo e che la notizia per ora non deve travisare. Si, datemi due ore. Si, la sto portando a casa ora. Si, Ceo.- Il nonno di Lydia aveva subito appreso la notizia dal Ceo della YgEnt e d'era su tutte le furie.

Fingere di non voler bene a sua nipote era stato necessario per anni, a causa della sua carica influente rischiava di mettere giorno per giorno tutti quelli che cercava di amare in pericolo e la nipote era la cosa più cara che aveva. Sapere dell'incidente aveva incendiato il suo animo da persona vendicativa. Avrebbe trovato quel uomo e l'avrebbe punito a modo suo.

Ero sempre stato attento a ciò che facevo e a ciò che dicevo con il Ceo. Quando mi aveva descritto sua nipote col sorriso sulle labbra e con la gioia nella voce me ne ero innamorato.

Un giorno dopo il mio diciannovesimo compleanno gli chiesi il permesso di sposarla. Non mi conosceva e io non la conoscevo, ma, qualcosa mi diceva che era la persona che avrei voluto accanto.

Quando la vidi il primo giorno il cuore,la testa, il corpo, gli occhi, le orecchie, si erano infiammati guardandola arrivare.

Era qualcosa che non mi aspettavo.

My love who came from Seoul.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora