FADING

893 35 0
                                    

Stava svanendo.
Giorno dopo giorno. Notte dopo notte. Sogno dopo sogno.
I ricordi e le immagini erano sempre più sbiadite.
Il volto candido preoccupato, le labbra carnose e rosee che tremavano, il neo vicino la sua bocca, i cristalli incastonati tra le palpebre che luccicavano, i capelli biondi raccolti in una treccia disordinata e quell'ultima parola detta con fiato spezzato e attutita dal casco: <<Sbrigati.>>
<<Anche tu.>> aveva risposto lui.
Questi erano i suoi ultimi ricordi di Clarke e cominciavano a svanire.
Quel momento rappresentava il suo più grande rimorso. Se solo avesse saputo che non l'avrebbe più rivista, quelle non sarebbero state le sue ultime parole. Aveva ben altro da dirle, ma la speranza aveva preso il sopravvento.
"Ci rincontreremo" continuava a ripetersi "l'abbiamo sempre fatto.".
E l'aveva lasciata andare, l'aveva lasciata sulla Terra a morire.
Nonostante tutto continuava a sperare. Per Clarke, avrebbe vissuto e sarebbe tornato a casa. Avrebbe usato la testa e non si sarebbe fatto distruggere dal cuore.
Altrimenti tutto sarebbe stato vano.
La morte di Clarke sarebbe stata inutile.

L'unico modo per non dimenticare era disegnare ogni immagine, ogni ricordo che le riempiva la mente giorno e notte. Qualunque cosa facesse, il suo volto, le sue lentiggini, gli occhi scuri come pece e i suoi ricci ribelli erano sempre nella sua mente.
All'inizio pensava che bastasse questo per non dimenticare.
Non era così.
Se ne accorse riguardando i primi disegni fatti di Bellamy. Stava cambiando. Erano dettagli, ma per lei erano infinitivamente importanti.
L'unica cosa che le impediva di arrendersi e accettare che fosse completamente sola era una vecchia radio. Sperava che potessero sentirla dall'Arca, che Bellamy potesse sentirla e che spesse che era viva e li avrebbe aspettati sulla terra. Sperava che stessero bene e che Bellamy avesse seguito il suo consiglio di usare la mente.
Le parole e gli sguardi che si erano scambiati in quel laboratorio erano ancora impressi nella sua mente. Avrebbe voluto dirgli molte più cose, ma aveva avuto paura e ancora una volta la mente aveva prevalso sul cuore. "Non è il momento adatto" si disse "dobbiamo rimanere concentrati."
Non sapeva, però, che non ci sarebbe stata un'altra occasione e che avrebbe dovuto aspettare 6 anni per rivederlo.
La consapevolezza che sarebbero tornati le dava speranza ed era l'ultima cosa che le era rimasta per andare avanti.

TOGETHER Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora