UNITY NIGHT

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La notte scorsa era successo tutto così velocemente che non aveva avuto il tempo di elaborare le sue azioni prima di mattina, quando si svegliò colpita dalla luce filtrata dalla tenda.
Era scombussolata. Quello non era il suo letto.
I ricordi riaffiorano di colpo.
Non era pentita, assolutamente. Si sentiva solo tremendamente stanca, confusa e aveva paura di come sarebbero cambiate le cose ora che era la notte era scivolata via nel sonno.
Clarke si girò per osservare il ragazzo dai ricci scuri che dormiva beato al suo fianco.
Riassaporò ogni momento.

Era il Unity Day, tutti i ragazzi del campo stavano festeggiando tra un bicchiere di Moonshine e l'altro. Clarke era rimasta tutto il tempo a vigilare. Era seduta all'entrata della navicella quando Bellamy le si avvicinò con il suo solito ghigno stampato sul volto. <<Non ti unisci alla festa, principessa?>> si sedette accanto a lei. Come risposta lei ridacchiò scuotendo la testa. <<Ce lo meritiamo.>> insistette il ragazzo ora con un dolce sorriso. Le porse un bicchiere. Clarke piantò i suoi occhi di ghiaccio in quelli mogano del ragazzo tentando di capire quali erano le sue intenzioni. Bellamy ricambiò lo sguardo con sfida. Alla fine la ragazza si arrese e prese il bicchiere sorridendo. Tremò quando per un istante la sua mano entrò in contatto con quella del ragazzo. Distolse lo sguardo e buttò giù la bevanda in un unico sorso. <<Hey>> Bellamy guardò la ragazza divertito <<Ti serviva proprio, principessa.>> continuò guardandola. Clarke percepí qualcosa di nuovo in quella frase. Dietro il suo solito sfottere si nascondeva forse premura?
<<Taci, Blake.>> rispose a tono <<Credo che andrò a riposarmi, tutto questo rumore mi sta facendo venire il mal di testa.>> cercò di trovare una scusa credibile per andarsene.
Si sentiva stranamente nervosa e vulnerabile e questo la faceva impazzire. Non fece neanche in tempo ad alzarsi che si ritrovò la mano calda del ragazzo sulla coscia per tenerla ferma. Clarke sgranò gli occhi e guardò Bellamy porgendogli una domanda muta. <<Rimani ancora un po'.>> sussurrò lui. Nessuno dei due si era mosso di un centimetro. Il ragazzo sembrava sicuro di quello che faceva, mentre Clarke era combattuta. La testa le diceva di andarsene e che non era il momento, ma il cuore la implorava di lasciarsi andare.
Non fece in tempo a decidere che si ritrovò le labbra di Bellamy attaccate alle sue. Scoprì di star ricambiando il bacio quando intrecciò le mani tra i ricci del ragazzo e quando sentí i suoi palmi stringerla all'altezza del fianchi per avvicinarla.
Si sentii sollevare e legò le gambe dietro la schiena del ragazzo che ora assaporava il suo collo.
Poco dopo erano sdraiati sul letto di Bellamy nudi. Le coperte sfatte. I loro corpi elettrici, le labbra incastrate, i respiri affannati e i loro cuori in sincrono.

Ricordava ogni bacio, ogni tocco, ogni respiro, ogni sussurro. Ricordava ogni singolo istante.
Ricordava quanto Bellamy fosse stato delicato, dolce e estremamente bello.
Rimase ad osservarlo sorridendo.
Aveva la faccia schiacciata contro il cuscino, la bocca carnosa semiaperta, il petto nudo si alzava e abbassava regolare, un braccio era steso verso la ragazza e un piede spuntava dalle lenzuola.
Era una immagine estremamente tenera. Le venne da ridere, ma si trattenne per non svegliarlo.
Lo stava ancora guardando quando Bellamy si svegliò sbadigliando. Si strofinò gli occhi ancora chiusi. Quando il suo sguardo si posò su Clarke sussulto e immediatamente le sorrise.
<<Non ti ha mai detto nessuno che è inquietante fissare le persone quando dormono?>> chiese con finto fare arrogante. Aveva ancora la bocca ancora impastata dal sonno e un sorriso a trentadue denti, cose che lo resero ancora meno credibile.
<<Idiota.>> ricambiò il sorriso.
Bellamy si rigirò nel letto. Ora era sdraiato su un fianco esattamente come la ragazza. <<Buongiorno, principessa.>> <<Buongiorno, Blake.>> si dissero in un sussurro.
Lei si morse il labbro inferiore. Voleva che fosse lui a farlo, ma trattenersi era un'impresa. Per fortuna non ci mise molto.
Bellamy la avvicinò avvolgendo la vita ancora nuda e la baciò lentamente. Clarke gli prese la testa tra le mani e assaporò le sue labbra mordicchiandole ogni tanto.
Si staccarono con il fiato corto e un sorriso stampato in faccia.

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