15.

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Marco stava a casa insieme ad Igor, stavano facendo uno dei loro soliti tornei serali a Fifa, in cui il secondo riusciva sempre a perdere, ridendo ogni volta.
«Bravo sia in campo che in consolle» Marco sorrise imbarazzato, grattandosi la nuca, iniziando poi a pizzicarsi col fratello. Era bellissimo il loro rapporto.
«Domani mattina hai gli allenamenti, Marquito?» domandò Igor dopo aver finito di ridere per la rovinosa caduta di Marco dal divano mentre si spingevano come bambini dell'asilo.
«Si» ed iniziò subito a sorridere «Ci saranno pure Anna e Lucas. Isco non sa mantenere i segreti, con me» Le guance gli si erano tinte di un timido rosso che fece riprendere le fragorose risate del fratello che lo canzonava. Sapeva quanto fosse ancora innamorato di lei e quanto il ragazzo sperasse che fosse figlio suo, Lucas, anche se lo era e lui non lo sapeva. Igor non riusciva a non dirgli la verità. Era suo fratello, meritava di saperlo, ma lo aveva promesso ad Anna. Sapevano tutti quanto Marco fosse ancora un bambino di suo, non sarebbe mai stato pronto a crescerne uno suo. Avrebbe potuto cambiare, senza dubbio, ma fino al momento in cui non fosse cresciuto mentalmente, nessuno gli avrebbe detto nulla.

La mattina dopo arrivò alla velocità della luce. Il borsone era pronto, ma lui non era. Non aveva dormito quella notte. L'aveva sognata di nuovo, insieme a Lucas, mentre tutti e tre si abbracciavano sul divano di casa davanti al camino. Aveva sognato la famiglia felice che un giorno avrebbe potuto costruire. Ma le cose non erano così semplici. Anna non era più con lui, l'aveva persa ed ancora non riusciva a capirne il motivo. Al solo pensiero di vederla sugli spalti, di nuovo, gli impazziva il cuore, ma vederla sorridere senza di lui lo faceva morire. La strada da casa sua a Valdebebas era abbastanza corta, dieci minuti ed aveva già il borsone in spalla pronto ad entrare nella ciudad deportiva, seguito da Isco, Karim e Nacho che era palesemente innamorato della piccola della combriccola madrilena, la piccola Kroos. Ogni volta che la vedeva iniziava a balbettare, sorrideva imbarazzato ma continuava a guardarla da lontano. Era riuscita ad invitarla a cena solo perché Sergio si era messo nel mezzo gli aveva preso il telefono e mandato un messaggio fingendosi il ragazzo che balbettò prepotentemente, sconvolto, per quello che aveva fatto.
«Oggi viene Aurora...» sorrise imbarazzato il ragazzo innamorato, abbassando lo sguardo mentre lo raccontava a Marco, sperando che il numero 8 non lo sentisse. Aveva già sopportato la paternale che fece alla sorella quando scoprì che usciva con un ragazzo dell'Atletico : il nemico.
«Vengono pure Anna e Lucas» rispose dolcemente, sussurrando pure lui.
Erano entrambi felici, ma tristi. Non potevano stringerle, baciarle e dimostrargli il loro amore perché... erano due idioti. Uno più dell'altro.
«Hey pettegoli» disse all'improvviso, Toni, guardandoli «anche noi vogliamo sapere quello che avete da borbottare»
Scossero la testa entrambi mugolando un “sono affari nostri” facendo la linguaccia, scoppiando a ridere insieme agli altri ragazzi. Finirono di cambiarsi ed entrarono in campo per gli allenamenti e le ragazze erano tutte lì a guardarli. Lucas in braccio ad Federica ed Isco jr in braccio ad Aurora, come sempre. Ormai erano una cosa sola quei due. Non appena vide Marco, il piccolo Lucas lo salutò con la manina, rivolgendogli uno dei sorrisi più belli che Marco vide in vita sua. Il più bello, senza dubbio, era quello di Anna.

«Come sono andati gli allenamenti, Marquito?» gli chiese il fratello vedendolo più affaticato e pensieroso del solito.
«Ho giocato con Lucas fino ad adesso. E' una forza della natura, quel bambino. Sembra me alla sua età» ridacchiò tristemente, guardando il fratello con un sorriso spento.
«Tuo figlio ha preso proprio da te» ed in quel momento Igor si morse la lingua, diventando pallido tutto d'un tratto, desiderando solo di sparire.
Non avrebbe dovuto dirlo, per nessuna ragione al mondo. L'unica cosa che non doveva dire, gli era sfuggita dalla bocca nel momento più sbagliato del mondo.
«Cosa vuol dire che Lucas è figlio mio?» urlò Marco al fratello. Come aveva potuto nascondergli una cosa simile? Si sentiva tradito, in quel momento. Si era perso anni di vita di suo figlio, per cosa? Era avvilito, afflito e... distrutto. Uscì di nuovo di casa, Marco, andando da Isco. Unico che voleva vedere in quel momento, sperando che anche lui non sapesse di quel segreto che gli aveva annodato lo stomaco. Aveva un figlio e non lo sapeva. Lo stesso figlio che stava crescendo con un uomo che non era lui.

«Potrei aver accidentalmente detto a Marco che Lucas è figlio suo» Anna rimase immobile, mentre Igor le rivelava ciò che era successo e la reazione di Marco a quelle parole. Era scappato, di nuovo. Iniziò a piangere, sulla spalla di Aurora. Si trovava a casa dei tedeschi con Lucas, Isco jr e Sergio. Toni ed il numero 4 erano in cucina a chiacchierare di qualcosa, sicuramente riguardante il calcio, mentre le ragazze si ritrovarono abbracciate. Aurora le asciugò le lacrime promettendole che tutto sarebbe andato bene, che accanto a lei ci sarebbero state tutte le ragazze, per sempre.

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