-3

3.6K 188 137
                                    

Mi rannicchio su me stessa, le ginocchia alla bocca.
L'assassino si sta avvicinando sempre di più alla mia casa, a me.
Sento i brividi percorrermi tutta la spina dorsale e gli arti, ma cerco di pensarci il meno possibile e a passo svelto salgo le scale dirigendomi in camera mia.

Mi butto sul letto, prendo il telefono cellulare e apro Instagram.
Ovviamente aprendo la sbarra di ricerca mi appare immediatamente il profilo di Jung Hoseok, il ragazzo più carino e popolare dell'intero istituto scolastico.
Ho una cotta per lui da quando ho iniziato il liceo, è sempre così gentile con tutti, prende bei voti a scuola e non dimentichiamoci che è stato eletto Re del ballo per ben tre anni di fila. Purtroppo lo stesso vale per la reginetta: Chou Tzuyu.
Quella diciannovenne del cazzo che si crede Miss Universe.
Uh, non dovrei dire certe parole...
Stanno insieme dalla loro seconda vincita di coppia al ballo, in questo periodo però sembra che non scorra buon sangue fra di loro.
Sono così contenta.

Il profilo di Hoseok è pieno di foto sue e ogni volta ci sbavo sopra pur sapendo che non sarà mai mio.
È vero...non potrò mai provare la sensazione di essere baciata da quelle labbra che ogni volta che vedo mi fanno battere il cuore a mille, non potrò mai essere stretta e protetta da quelle braccia tanto muscolose quanto calorose, non potrò mai averlo vicino.

Dopo cinque minuti buoni passati a sprecare inutilmente il mio tempo sui social, mi arriva una chiamata da: mamma.
Non posso rifiutarla purtroppo.

"Ehi mamma" saluto io monotonamente.
"Senti esci di casa e vai a prendere qualcosa per prepararti la cena, io e tuo padre stiamo fuori, ci sono €5 sul tavolo in cucina, torniamo domattina" dice dall'altro capo del telefono per poi riattaccare subito dopo,

(N/A:
Il valore dei soldi in questa storia sarà espresso in euro/€, perché semplicemente non so quanto valgano gli Won in Corea, sorry)

Credo siano un passo avanti tutto sommato i €5; di solito mi lascia al verde.

Scendo giù in cucina e trovo quello che mia madre mi ha promesso al cellulare.
Ovviamente non mi basteranno di certo così pochi soldi, meglio prendere qualcosa di mio.

Salgo le scale e arrivo in camera mia, ma appena apro la porta sento un rumore: come se la finestra si fosse appena chiusa.
Un pizzico di terrore si fa strada in me; mi avvicino per controllare che sia tutto a posto, e lo è, ma l'unica cosa insolita che noto è una carota vicino alla finestra.
Di nuovo.
Questa cosa mi fa leggermente sorgere qualche domanda; qui da noi non si mangia praticamente mai verdura, e non abbiamo nemmeno un animale o roba del genere.

Esito un po'; è così inquietante il fatto che al solo pensiero di toccarla mi viene il terrore, ma alla fine mi decido.
Velocemente prendo la carota e correndo al piano di sotto la butto nella spazzatura, afferro il mio cappotto, le chiavi di casa, i soldi e apro la porta per poi uscire fuori sotto il cielo freddo delle sedici d'autunno.

Il Supermarket è a soli quindici minuti da casa mia.

Passo dopo passo arrivo a destinazione ed entro al calduccio del piccolo edificio.

Del ramen non mi sembra una cattiva idea, lo potrei mangiare tutti i giorni quindi sì, ne prendo una porzione confezionata, aggiungendo poi alla mia spesa dei mochi colorati che sicuramente mia madre mi vieterebbe di comprare. Sono così buoni.

Mi dirigo alla cassa ma prima di me ci sono altre due persone, quindi decido di aspettare prestando attenzione al televisore situato poco sopra il cassiere.
È un altro aggiornamento dal telegiornale...

"Vi aggiorniamo sul fatto del killer di Busan, per adesso, grazie ad alcune fonti, possiamo sapere che si trova nei pressi di..."

Lo sapevo.
È esattamente a due passi da casa mia.
Mi ucciderà stanotte e non potrò mai più rivedere la luce del giorno, non avrò un marito e nemmeno dei figli, non potrò mai-

"Signorina, tocca a lei" il ragazzo alla cassa mi risveglia dai miei stupidi pensieri.

In effetti fin troppo stupidi, insomma, che potrebbe mai succedere? È già tanto che i miei genitori mi considerino qualche volta, figurati se un assassino viene a casa mia per uccidermi.
Che stupida.

Uscita dal supermarket la mia prossima meta è naturalmente la mia dimora, e dove altro potrei andare sennò?

Il rumore dei miei passi sull'asfalto mi distrae dalla pesantezza della busta, di cui le mie dita un po' arrossate ne tengono le maniglie, i miei occhi fissano le scarpe leggermente consumate dalla strada che percorro ogni giorno a piedi per arrivare a scuola, e gli occhi sono socchiusi quel poco.

"Hey piccola"
Eh no, di nuovo no però...
"Quando la smetterai? Voglio solo stare in pace cazzo"
Mi tappo la bocca per l'ultima parola da me pronunciata.
Oggi dovrei andare in chiesa a farmi benedire con l'acqua santa.
Lui sbuffa.
"Quante volte ti ho detto di non rispondermi così? Troppe, te lo dico io; mi sono stufato ormai"
Ha un tono pacato ma allo stesso tempo così furioso nel profondo. Come l'eco di una grotta.
La mia bocca leggermente schiusa e le sopracciglia corrucciate formano sul mio volto un espressione di sfinimento.
Non ce la faccio più.
"Ti prego Chan, devo solo tornare a casa, perché mi continui a dare fastidio?"
Il suo palmo si avvicina alla mia guancia per poi accarezzarla.
"Te l'ho detto: perché sei mia. -le sue pupille si abbassano scrutandomi il corpo- E un giorno lo sarai ancora di più"
Torna a guardare i miei occhi con un sorrisetto che non promette nulla di buono.
La sua mano si poggia sulla mia schiena per poi toccarne in modo prepotente il fondo.
Mi stacco da lui allontanandomi a passi veloci.
"Non puoi sfuggirmi per sempre piccola" mi dice ad alta voce da lontano.

Senza fare caso alle persone che mi guardano stranite arrivo a casa.
Per tutto il tragitto ho corso con tanta paura dentro; perché io so cosa intende dicendo che un giorno sarò ancora più sua, non sono così ingenua.
Ma non voglio.
Non voglio essere sua perché ho una vita mia, anche se lui mi impedisce di viverla.
In più tutte quelle ragazze che mi vengono contro perché lui mi sta vicino non facilitano la situazione.
Io non ne posso niente e sono stufa di tutto questo.

Metto da parte i miei pensieri ed entro dentro la mia amata, accogliente e felice dimora.
Ironia portami via...

A/A
Annyeong
Aish è da un pezzo che non pubblico su questa storia.
Il capitolo non è molto interessante ma spero mi possa piacere comunque.
Grazie per le visualizzazioni💕✨

-anne🥀

BUNNY KILLER||Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora