"Grazie per...avermi aiutato, oggi" disse Jimin appoggiando lo scatolone pieno di libri sulla scrivania della sua stanza.
"Niente" Yoongi fece spallucce mentre si avvicinava a lui.
"Che fai?" domandò Jimin confuso dal suo comportamento.
"Ti aiuto a mettere a posto i libri, non posso?" rispose lui alzando le sopracciglia.
"Sì io uhm...grazie" si morse il labbro, per poi farsi aiutare dal maggiore a tirare fuori i libri dallo scatolone.
Perché si comportava così?
Perché fino a mezz'ora prima lo prendeva in giro e ora voleva aiutarlo?
Sospirò e cercò di fingere di nulla, lasciando che il maggiore gli passasse i libri.
Erano davvero troppi, quella quantità gli stava facendo salire l'ansia per il lunedì, quando avrebbe iniziato la scuola in Corea.
"Yoongi-" scosse la testa. "Hyung, puoi dirmi come...come funziona qui la scuola?"
Un sorrisetto soddisfatto si formò sulle labbra di Yoongi non appena il minore si corresse e lo chiamò hyung.
"Beh, è decisamente diverso da ciò a cui sei abituato, come immagino tu già sappia" andò a sedersi sul bordo del letto, poggiando le mani sul materasso. "Studiamo per otto ore obbligatorie al giorno, e se vuoi arrivare da qualche parte allora devi necessariamente restare a scuola anche fino a dopo l'orario di cena, dipende anche da quali corsi o approfondimenti vuoi seguire, ma è davvero pesante..cioè, noi siamo abbastanza abituati, anche se uno come me che ama dormire...va beh, fatto sta che tu vieni dall'America, e di certo non ti faranno seguire i corsi dalle otto alle dieci di sera, o scapperesti a gambe levate" rise.
"Oh...è davvero così pesante?" chiese Jimin posando lo scatolone a terra e andando a sedersi accanto a Yoongi.
"Abbastanza, sì, ma davvero, puoi stare tranquillo, non ti stresseranno" annuì lui. "Certo però non aspettarti la facilità delle scuole americane, ecco"
"Sì uhm...immaginavo" fece Jimin abbassando la testa. "Grazie"
Yoongi non rispose, ma rimase a fissarlo per svariati secondi, che al minore sembrarono infiniti.
"Cazzo, sono proprio contento di averti convinto a fare la tinta grigia, sei un figo pazzesco" sbottò improvvisamente, dopo una lunga riflessione.
Jimin quasi non si strozzò con la sua stessa saliva, e strabuzzò gli occhi. "Cosa...che diav-"
"Che c'è, dico sul serio, ti sta benissimo quel colore e mi fa pensare a- yah, niente" scosse la testa, alzandosi dal letto.
Il minore lo guardò, sempre più confuso, e sentì le proprie guance infuocarsi al pensiero di come avrebbe potuto continuare la frase Yoongi.
"Oh Jimin, dimmi, arrossisci sempre così facilmente o la causa sono solo io? Perché non sembri proprio un piccolo ragazzino innocente" disse a bassa voce, avvicinandosi pericolosamente al suo viso.
"Che...che significa?" deglutì lui, cercando di mantenere una certa distanza.
Che diavolo stava facendo?
"Significa che di sicuro non sei innocente come vuole dimostrare il tuo bel faccino, lo so da come rispondi e mi tieni testa, cosa che tra parentesi, oltre a farmi incazzare, mi fa eccitare davvero troppo, è più forte di me" sussurrò afferrando il suo viso con una mano e alzandolo alla sua altezza. "Sono certo che dietro a questa maschera da finto bambino si nasconde un ragazzo che a letto fa letteralmente andare fuori di testa con i suoi gemiti e le unghie che ti incidono la pelle, e dio...quelle labbra, cosa non farei per possederle in tutti i modi possibili ed immaginabili"
Jimin rimase letteralmente paralizzato.
Non si aspettava di certo un discorso del genere da parte di quello stronzo, ma non aveva tutti i torti.
Cioè, Jimin non aveva neanche mai provato a sembrare timido, non lo era mai stato, era un ragazzo estroverso e non si faceva mettere i piedi in testa, e beh, il sesso gli piaceva, eccome, ma a chi non piace del buon sesso?
Eppure Yoongi riusciva a metterlo in soggezione e farlo sentire in imbarazzo e a disagio, facendolo arrossire.
Ma hey...Yoongi aveva appena ammesso di essere attratto sessualmente da lui?
Yoongi, il tipo scontroso e stronzo che Jimin non riusciva proprio a sopportare nonostante avessero passato solo due giorni insieme?
E se non lo sopportava allora perché era eccitato dal fatto che Yoongi fosse attratto da lui?
Forse perché anche Jimin lo era?
Alla sua reazione praticamente inesistente, Yoongi sorrise, mordendosi il labbro.
"Proprio come pensavo, sei un porco, Jimin, e sinceramente mi piacerebbe sperimentarlo" mormorò sfiorandogli le labbra.
"Wehilà, svegliati Jimin, mica sarai sconvolto?" disse poi ad alta voce, schioccando le dita davanti ai suoi occhi.
Lui scosse la testa e lo guardò, incapace di formulare una frase di senso compiuto.
"Bene, ho capito, il tuo cervello si è spento, scusa, colpa mia" disse con un sorrisetto.
Fu quel sorrisetto a far risvegliare Jimin dalla specie di trance in cui era caduto, un sorrisetto estremamente fastidioso.
"Cavolo, devi essere davvero frustrato per avere tutte queste fantasie, cercati qualcuno e scopaci, mi sa che è da tanto che non lo fai" sbottò allontanandosi.
E stavolta fu Yoongi a rimanere senza parole.
"Ora hyung, per favore lasciami solo e vai in camera a fare le tue...cose, perché di certo le tue fantasie non avverranno" sorrise falsamente, spingendolo fuori dalla stanza.
"Cosa..? Non è vero che non-"
"Ah no? Bene, sono contento per te allora, ma sembra proprio che tu abbia bisongo di una sana scopata, così almeno smetti di dire certe cose a me, dato che non ti sto affatto simpatico, giusto?" piegò la testa di lato, divertito dalla reazione del maggiore.
"Avevi ragione, non sono innocente, né tanto meno avrò intenzione di sentirmi dire certe cose senza reagire e passando per un bambino a subire, ma di certo i miei gemiti non li farai uscire tu" disse guardandolo con gli occhioni. "O almeno non per ora, anche se sono sicuro che ti piacerebbero" sussurrò poi, facendogli l'occhiolino e chiudendogli la porta in faccia.
Yoongi rimase immobile davanti alla porta chiusa, incapace di aprirla per continuare la conversazione.
Sapeva ciò che diceva, ma in quel momento Jimin lo aveva lasciato senza parole.
Strinse i pugni, quel ragazzino lo faceva incazzare ed eccitare allo stesso tempo, ma non gli piaceva non avere l'ultima parola in una discussione.
Yoongi odiava non essere l'ultimo a parlare, ma Jimin era riuscito a farlo accadere.
E se ne sarebbe pentito.
Eccome se se ne sarebbe pentito.
Non vedeva l'ora che arrivasse il lunedì, quando avrebbero iniziato la scuola.
Si sarebbe vendicato, e di questo era certo.
Yoongi avrebbe dovuto vincere.
Non era un'ipotesi, ma un dato di fatto.
Yoongi vinceva sempre, e Jimin non sapeva a chi era andato incontro.
SO CHE è CORTO OK, MA ERO LEGGERMENTE SOVRECCITATA DALLA STORIA CHE IO E @imjungshoo_k ABBIAMO APPENA DROPPATO, QUINDI OK CIAO
All the love xx
Clau
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εxcнαηgε [м.үg+ρ.נм]
Pertualangan"Dio, sei così irritante, anche se incredibilmente bello..." "Cosa..?" "Niente, perché non te ne torni in America?" Dove Jimin, figlio di coreani naturalizzato americano fa un viaggio studio in Corea e viene ospitato da una famiglia con un figlio no...