Ultimi giorni di dicembre. Michael uscì dal parrucchiere con la nuova tinta blu, il colore dell'oceano, quello vicino alla casa dove era nato. Dovendo tornare a casa ebbe l'occasione di fare un giro. La cittadina di Riverstone appariva carina, costruita su una base di strade parallele fra esse che conferivano un semplice orientamento, quasi costruita per le persone nuove del posto. Come lui. Le cuffiette nelle orecchie lo isolavano nel suo mondo : le toglieva solo quando le persone gli parlavano,per educazione. Si era trasferito da poco più di una settimana, ma non aveva ancora notato che, a qualche isolato da casa sua, si estendeva un parco. Mando' un messaggio 'Ciao zia. Torno a casa tra un oretta circa, intanto faccio un giro.' Il parcchetto era deserto: non c'erano altalene e scivoli come nei parchi nel centro della cittadina, ma solo alcune panchine. Gli alberi erano per la maggior parte querce, con fusti larghi e rami bassi, l'ideale per arrampicarsi. Anche se era fine estate il caldo si sentiva e, man mano che il ragazzo saliva verso l'lato , il calore, percepito dal termometro interno, aumentava. Erano le 19.40 e decise di tornare a casa.
Ehm.. Ciao sono Alex. Non sono bravo a scrivere e con i tempi verbali sono una frana. Per passatempo ho deciso di buttare qui 2 parole in croce. Ciau c:
STAI LEGGENDO
Colorblindness || AC
RandomLo fissava impassibile "Perché non parli?" "Ehh .. Mm..". Lui tirò fuori il cellulare "Mi vuoi rispondere Michael!?" le arrivo' un messaggio. 'Sono muto.' L'espressione del ragazzo sembrava divertita "Non mentire stronzo...ti ho sentito cantare."