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Zia Elisabeth.

Micky è uscito. Mi siedo nella soffice poltrona in salotto e continuo a leggere un libro.

Il protagonista del libro era un bambino di 9 anni che,  tornato a casa, non trova più i genitori.

Mi torna in mente quel povero ragazzo che ho visto uscire poco fa dall' entrata principale.

-Dov'è la mamma?
-È al lavoro caro.
-No!!  È caduta con papà!
  Ho paura zia.

Lacrime  gli scendevano dal volto. Le guance delicate venivano incise dai ricordi.
Il bambino era disperato, impaurito.

-Stai tranquillo tesoro,  vieni qui.

Com'era giovane Micheal quando venne a vivere con me e Robert. 

Aspettava ancora mia sorella.

Non immagino quanto gli manchi:un bambino a cui vengono strappati i genitori.

Cosa gli è rimasto?

Lacrime.

Nostalgia.

Rabbia.

Si sente colpevole,  ma era solo un bambino.

Gli occhi del ragazzo sono chiari,  identici a quelli del padre,  il viso invece sembrava fosse un disegno ricalcato del volto materno . 

Il carattere non apparteneva ai genitori,  era completamente diverso:  un ragazzo sulle sue, in disparate. Lo chiamano asociale. Strano.  Aveva imparato a non affezionarsi alla gente,  altrimenti soffriva. Nel perderli.

Eppure con noi è tutt'altra persona: è dolce e gentile,  premuroso. Ogni volta che ho bisogno di qualcosa è sempre lì a darmi una mano, sorride. A casa. 

Gli piacciono gli sport estremi,  come i suoi capelli per intenderci.

Non l'ho mai visto aver paura, da quando non parla più..

Ha smesso di parlare dal giorno in cui sono diventata il suo tutore legale,  la persona più vicina ad una madre che possa avere.

-Zia cosa facciamo qui?
Dov'è la mamma? Perché papà non c'è?
-Stella stai calmo. Dai che andiamo a vedere cosa ci dice quel signore.
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-Scusa sai dove sono  mamma e papà?
-Micheal Gordon Clifford  i tuoi genitori sono morti.
-Lei dice le bugie!

E scoppiò a piangere. Robert lo prese in braccio e lo portò fuori dalla sala dove quel maledetto personaggio delle scartoffie senza cuore ha rovinato la vita di un bimbo.

-Shh, shh.. Stai tranquillo Micky c'è la zia con te.  Mamma e papà sono angeli ora.
Sono qui solo che non li vedi perché non possono apparire.
-È colpa mia!  Dovevo schiacciare l'altro bottone!!  Sono cattivo.
-Shh piccolo non è colpa tua.

Da quel giorno non sentii più la sua voce. Non posso più ascoltarlo,posso solo leggere.

Per qualunque individuo stia leggendo la storia.  Grazie c: spero vi piaccia.  Cioè spero..

Colorblindness || ACDove le storie prendono vita. Scoprilo ora