La notte era calata da un pezzo ormai, il freddo pungente e l'umidità cominciavano a farsi sentire.
Dean stava camminando in mezzo a rovi e cespugli, non sapeva dove si trovasse, tutto ciò che riusciva a vedere erano alberi e oscurità. In ogni caso riusciva a intuire dei segnali di civiltà, intuendo di trovarsi vicino ad un luogo abitato. Presto sarebbe arrivato a casa, presto avrebbe rivisto quella strana famiglia che si era ricostruito negli ultimi anni. Un demone, un angelo, suo fratello Sam e, perché no, una strega approfittatrice. Non vedeva l'ora di poterli riabbracciare, non vedeva l'ora di potergli dire che era tutto finito e che lui era miracolosamente vivo. Amara, la sorella di Chuck, o meglio Dio, se n'era andata. Il mondo era salvo. Esatto il mondo, le persone erano ignare di ciò che era appena successo e nessuno conoscerà mai il nome dei Winchester, nonostante ciò quei due fratelli dagli amici improbabili avevano salvato il mondo dalla distruzione. Un'altra volta.
Un sorriso involontario fece capolino dalle sue labbra. Ora era veramente finita. Niente avrebbe potuto spaventarli ormai.
I pensieri di Dean vennero improvvisamente interrotti da una voce in lontananza. Una voce familiare.
No non era possibile...
Mi hai dato quello di cui avevo più bisogno... voglio fare lo stesso per te.
Le parole di Amara lo fecero bloccare sul posto, riempiendo il suo cuore di speranza.
Non ci credo...
Cominciò a correre nella direzione da cui proveniva quella voce, cercando di costringersi a non illudersi, una piccola parte della sua mente gli diceva che era solo un'illusione, ma Dean non riusciva a darle ascolto.
Arrivò finalmente alla fine di quella distesa di vegetazione e si trovò davanti la persona da cui proveniva quella voce.
Un uomo, dai vestiti logori, uno sguardo smarrito e accigliato che lo stava squadrando da sotto un vecchio cappello blu, che aveva decisamente visto giorni migliori, andò verso di lui con un passo pesante e deciso.
"Dean! Dove diavolo sono? Che diavolo avete fatto voi due idioti questa volta?"
Il sorriso di Dean si allargò a dismisura, e un silenzioso respiro di incredulità, gratitudine e felicità uscì dalle sue labbra. Gettò le braccia in torno al collo dell'uomo, stringendolo a sé, sotto agli occhi confusi dell'altro che però ricambiò l'abbraccio. Una risata di pura gioia gli uscì dal cuore mentre pronunciava il suo nome.
"Bobby!"
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La macchina stava sfrecciando sotto il sole caldo del pomeriggio. La strada era completamente libera, interrotta da qualche accenno di vegetazione qua e là. La cartina era abbandonata sul sedile del passeggero, insieme ad alcuni resti di cibo d'asporto che giacevano a terra e sul cruscotto. Aleggiava un'aria chiusa e stagnante, testimone del lungo viaggio che stava facendo. Bobby non ci faceva caso, ormai abituato a quella sensazione di chiuso. Era tornato in vita da un mese ormai, ma ancora non si era abituato alla "vita" vera e propria.
Era troppo bello per essere vero, di nuovo sulla terra, di nuovo con i suoi ragazzi, aveva paura che tutto questo potesse finire da un momento all'altro e, anche se non l'avrebbe mai ammesso, la cosa lo terrorizzava.
Aveva bisogno di rendersi conto che era tutto reale, aveva bisogno di tornare ad una vita normale, all'unica vita che conosceva. Aveva bisogno di andare a caccia.
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Paure Immortali
Fanfiction"Sei un cacciatore" la voce di Bobby era secca e con un tono di rabbia che non sfuggì all'altro. "Non hai risposto alla mia domanda" rispose Argent sorridendo, ma non c'era niente di allegro nel suo sguardo. Entrambi gli uomini avevano ancora le arm...