Capitolo 2

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"No no è di antiquariato-" la ciotola di ceramica si infranse diventando irrecuperabile

Ethan aveva le mani legate, guardava la scena con disappunto, in direzione del suo fidanzato e della donna che lo stava aggredendo. Un rivolo di sangue gli colava dal labbro e un dardo riempito con dello strozzalupo era ancora conficcato nel suo petto. Un altro uomo era steso a terra, privo di sensi.

Si trovavano in un bell'appartamento, meticolosamente arredato, una grande finestra si affacciava sul Tamigi, lasciando intravedere il palazzo di Westminster. Nella stanza c'era una scrivania, la cui sedia dava le spalle alla vetrata, una libreria e di fronte a questa un divano in pelle, contro il quale stava per essere lanciata la donna che aveva aggredito i due lupi mannari

"La lampada!"

Jackson spinse la sua aggreditrice, facendola rotolare a terra, ma lei con i piedi colpì la lampada che si trovava sul tavolino subito accanto al divano, facendola cadere. Ethan roteò gli occhi.

La donna tornò all'attacco, circondando il collo del lupo mannaro con le proprie gambe. L'altro la sollevò, facendola sbattere contro una parete che, sfortunatamente, aveva alcune mensole appese

"No le foto!"

La donna sbatté contro di essa, facendo rovinosamente cadere a terra gli scaffali e le cornici che vi erano appoggiate sopra.

"Perfetto" sospirò Ethan

L'aggreditrice era finalmente stesa a terra, priva di sensi, Jackson la fissò per qualche secondo, prima di spostare lo sguardo alle foto e successivamente al suo fidanzato, ancora legato, a terra. Si avvicinò a lui, inginocchiandosi per poterlo guardare negli occhi.

"Le avevo fatte incorniciare da poco" quasi lo sgridò il lupo mannaro

"Credevi veramente che avrei dimenticato il nostro anniversario?" i due si sorrisero, appena prima che Jackson estraesse il dardo dal petto dell'altro senza troppa gentilezza

"Ah!" Ethan non fece in tempo a lamentarsi per il dolore che le labbra del fidanzato erano già sulle sue. Il lupo mannaro rispose immediatamente al bacio, cercando le labbra dell'altro e immergendosi della sensazione di calore che emanavano.

"Forza, alzati sfaticato" gli intimò Jackson porgendogli una mano per aiutarlo

"E ora che ne facciamo di loro?"

"Dobbiamo capire cosa vogliono e da dove vengono, prendi delle corde per legarli"

Ethan fece come gli era stato detto, cominciando a legare la donna, e lanciandone un paio al fidanzato perché si occupasse dell'altro uomo.

"Bè, non era esattamente così che volevo trascorrere il nostro anniversario" commento Ethan ancora offeso, l'altro lo guardò sbigottito

"Mi stai ancora dando la colpa per essere arrivato tardi? Mi avevano rapito"

"Avevo quei biglietti da un anno!"

Jackson roteò gli occhi, ma i due aggressori si svegliarono prima che potesse rispondere

"Chi siete? Che cosa volete da noi?" la voce di Jackson era ferma e decisa

I due non risposero, fissandoli con tutto l'odio di cui erano capaci

"Siete cacciatori addestrati, perché siete venuti a cercarci?" continuò l'altro imperterrito. Ancora nessuna risposta

"Lavorate con gli Argent?"

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