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Patrik non aveva mai avuto un vero lavoro, quindi non sapeva bene come funzionava. Si sentiva euforico e accettò su due piedi. Rimase incantato dalla perfetta coordinazione e fattura della porta del laboratorio di Kate. Quando entró, però, la porta perse tutto il suo fascino. L'ingresso era davanti a una scrivania attaccata al muro destro, la stanza era grossa come due camere di Hotel, sul fianco destro e sinistro era disposta una fila di brandine coperte da tendine semitrasparenti, sul fondo c'era un armadio chiuso con un lucchetto. Kate entrò senza troppi complimenti, tirò una corda che chiuse la porta e aprì un cassetto della scrivania. -Bene, ho bisogno della carta d'identitá del Vault. Compila questo modulo- appoggiò sulla scrivania un blocco di fogli e una penna- devi firmare qui- indicò una linea sul primo foglio- e qui- girò le 3 pagine e indicò una linea sull'ultimo foglio. Patrick si cercó nelle larghe tasche della divisa da meccanico e ne tirò fuori una carta plastificata nera con una striscia diagonale gialla con il nome "Patrick Jak Taheki". Kate pestò qualcosa dall'altra parte della scrivania e il pavimento dietro a lui e alla ragazza si aprì, facendo salire due sedie di legno. Lei fece scivolare il modulo fino a lui, che si sedette. Kate tirò fuori il portatile e inserì nella fessura a destra la tessera. Patrick prese la penna e cominciò a leggere il modulo soporifero. Quando ebbero entrambi finito Kate parló- Bene, ecco la carta- lanciò la tessera a Patrick, poi abbassó la voce e si sporse in avanti- lo sa qualcun'altro?-. Patrick cercó di essere il piú convincente possibile- Bhè, per gli attrezzi e la stanza, lo sapeva solo un tizio, mi sembra si chiamasse Luca, o Luigi... non ricordo. Comunque lui...- fù interrotto dalla risata di Kate. -Sei bravo a fingere-. Patrick si sentì arrossire- Non so di cosa parli-. Kate gli scoccó un'occhiata penetrante e si fece seria- Non scherzare- strappó la tessera dalle mani di Patrick e gliela sventolò davanti- Questa- alzò la voce- È la peggiore falsifica che io abbia mai visto-. Spezzó la tessera e il riccio trasalì- Hei!- cercò di protestare. -Veramente pensavi di cavartela con quella? Anche solo pagando al VaultShop capirebbero che non vale niente. Erano più convincenti le mie firme falsificate delle elementari.- alzó un sopracciglio. Patrick capì di essere con le spalle al muro- Mi avevano assicurato che non se ne sarebbe accorto nessuno!-. Kate si chiese se aveva intenzione di mentire ancora- Mi hai presa per un comodino? Qua si legge tranquillamente il nome "Lucas Salvieri" sotto al tuo, hai addirittura dovuto aggiungere Jak per coprire meglio. Hai fatto tutto da solo-. Patrick voleva uscire da quella porta perfetta così com'era entrato e dimenticare tutto. -Senti, avevo bisogno di una tessera, senza i soldi per farmela fare non mi avrebbero lasciato entrare- bisbigliò lui. Kate sorrise ironica- Costava 25 Lune-. Patrick sentì come il gorgoglio dei ricordi che torano a galla. Le raccontò tutto.

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