Al chiaro di luna.

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3. AL CHIARO DI LUNA


Tre settimane dopo.


Ianira sorrise a Serge e accettò la tazzina di caffè che le stava porgendo. Al suo fianco, chino su un pasticcino coperto di glassa, c'era Damian. Si erano svegliati ben presto per recarsi da zio Fred a fargli visita dopo che era stato dimesso. L'intervento al ginocchio era andato bene e ora lo attendeva un mese di convalescenza. Erano ormai passate tre settimane, quella sarebbe stata l'ultima che Ianira viveva come direttrice del negozio. Mancavano pochi giorni all'inizio della scuola e a lei sarebbe subentrato Serge, che aveva terminato uno corso di cucina in Croazia e poteva dedicarsi all'attività. Fred raggiunse il soggiorno per mezzo delle stampelle e si sedette sul divano, come gli aveva consigliato il medico.


"Buongiorno a tutti, bella gente!" disse, girandosi e sorridendo alla sua famiglia. Serge gli diede un bacio a stampo e gli cacciò una tazza di the in mano.


"Bonjour, mon amour."


"Che cosa hai detto?" domandò Damian al francese, confuso per quella strana lingua. Serge ridacchiò e gli accarezzò i capelli riccioluti.


"Gli ho detto 'buongiorno, amore mio'."


Damian, allora, corse ad abbracciare la sua mamma e le regalò un bacino sulla fronte.


"Bonjour, mon amour!" ripeté, riproducendo un francese perfetto. Ianira lo strinse forte e gli tempestò le guance paffute di baci e carezze.


"Ti voglio bene, pulce."


"Anche io, mammina."


"Ianira, vieni qua a chiacchierare col tuo vecchio zio."


Ianira lasciò che il piccolo tornasse al suo dolciume e lei prese posto accanto a Fred, che si gustava il suo the caldo.


"Di cosa dobbiamo chiacchierare?"


"Ho notato che hai lo sguardo assorto. Va tutto bene, mia cara?"


No, le cose non andavano del tutto bene. Da tre settimane non parlava con Andy, se non quando era necessario discutere di lavoro al negozio o quando si incrociavano sul pianerottolo. Si lanciavano occhiate furtive e sorrisi di circostanza, ma il bel rapporto che si era creato sin da subito era scemato. Non voleva che i problemi di Andy risucchiassero anche lei in un vortice senza fine, aveva già le sue battaglie da affrontare e non le serviva lasciarsi coinvolgere da quelle altrui.


"Sì, zio, va tutto bene."


"Bugiarda. Riconosco la preoccupazione nei tuoi occhi e sono sicuro che abbia a che fare con qualcuno in particolare." Disse Fred, bevendo un altro sorso di the. Ianira iniziò ad attorcigliarsi attorno al dito una ciocca di capelli in modo nervoso.


"Ah, sì? E chi sarebbe questo qualcuno?"


"Un bel giovane dagli occhi azzurri e di nome Andy. Dico bene?"


La ragazza non rispose, anzi posò lo sguardo sul pavimento lucido.


"Forse."


"Quel ragazzo è senza dubbio pieno di problemi, mia cara, e io so quanto ti attiri questo genere di persona. Ti piace aiutare i bisognosi e questa volta ti si presenta l'occasione proprio sotto al naso."


"Questa volta devo stare al mio posto." Replicò Ianira con voce risoluta. Fred le prese la mano e la strinse debolmente, poi sorrise.


"Questa volta non devi stare al tuo posto."

Lonely hearts || Andy Biersack Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora