due

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Mentre corro alla mia terza ora mi cade il telefono dalla tasca posteriore delle tasche.

Lo sapevo che questa tasca era troppo piccola.

Mi lamento e mi giro per prenderlo ma invece di fare quello, vedo un ragazzo che avevo già visto a scuola raccogliermi il telefono.

Ryder era il suo nome.

"Hai perso questo" mi sorrise.

"Grazie Ryder" dico cercando di trattenere i miei singhiozzi.

"Stai bene?" mi chiede.

"Si, sto bene" finsi un sorriso.

"Vuoi che ti accompagno al tuo corso? Tanto sono già in ritardo." dice alzando le spalle.

"No, va bene, sto bene" finsi un sorriso di nuovo.

"Va bene allora" dice.

Lui cammina continuando ad andare avanti ed io invece mi giro andando al corridoio sulla destra, dov'è la mia classe.

Dopo pochi anni essendo sempre nello stesso edificio, tutti questi corridoi ti confondono sempre meno.

Apro la porta e guardo tutti i miei compagni, fortunatamente Phoebe era lì.

Lei agitò la sua mano verso di me per farmi capire che dovevo sedermi al posto che lei aveva tenuto per me accanto a lei.

"Tardi al primo giorno, non è una buona impressione" disse la mia professoressa mentre scriveva qualcosa sui suoi appunti per poi sedersi sulla scrivania.

"Scusi Mr. Lee" dissi mentre davo un'occhiata al suo nome scritto in rosso in un angolo della lavagna.

"Perchè hai fatto ritardo? Tu non sei mai in ritardo." mi sussurrò Phoebe.

"Ero nel bagno" tirai su con il naso.

"Josh ed i-" dissi prima che Phoebe mi interrompesse.

"Si, ho sentito" disse con simpatia.

"Ma che? Come?" dissi.

"Le voci girano velocemente" alzò le spalle.

"Quindi lo sanno già tutti? Non è passata nemmeno un'ora" dissi sussurrando-urlando.

"Shh, finirai nei guai" mi avvisò lei.

Mi lamentai e mi lasciai andare sulla sera, già infastidita per come andrà il resto della giornata. 

Mr.Lee parlava delle regole e del fatto che noi dobbiamo seguirle, cose che ho già sentito prima.

Prima che me ne accorgessi la terza e la quarta ora passarono ed ora era l'ora di pranzo, non vedevo l'ora.

Mi avvicinai al tavolo dov'era Phoebe e il resto dei miei amici che smisero di parlare quando mi sedetti.

Rimasero in silenzio fin quando dissi "Ragazzi, sto bene, davvero." sorrisi pigramente.

"Non è vero" Leo aggrottò le sopracciglia.

Leo, lo conosco dalla scuola media. Ogni giorno la nostra amicizia diventava sempre più importante, ed ora eravamo inseparabili.

"Si, sto bene" dissi nuovamente.

Leo sospirò.

"Ci dispiace davvero tanto Katy, è una stronzo, lui non ti merita" mi confortò Phoebe.

Risi al nome con cui lei lo aveva chiamato perchè io avevo pensato ad altri nomi peggio di questi. 

"Beh, almeno voi due non avete .. tu sai" mi sussurrò Phoebe.

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