tre

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"Non sei stato anche colpito al naso?" mi ricordai mentre io ed Harry ci dirigevamo alla quarta ora. 

"Si" disse con disinvoltura.

"E non saresti dovuto rimanere? Per controllare se è rotto o altro?" mi preoccupai.

Harry sogghignò, le sue fossette si accentuarono.

"Sto bene, Katy" mi rassicurò.

Avendo ancora i miei dubbi lo fermai e mi misi di fronte a lui per vedere come stesse il suo naso.

E' stata una buona idea frequentare il corso per la laurea in campo medico, la scuola che frequentavo aveva dei corsi per gli studenti che puntavano su questa carriera, quindi io sapevo alcune cose sul corpo umano.

"Hai fatto?" disse Harry mentre guardava il soffitto.

"Si" risposi.

E' fantastico il modo in cui il suo naso ha smesso di sanguinare così velocemente mentre eravamo nell'ufficio dell'infermiera.

Io ed Harry continuammo a camminare.

"Dopo di te" disse dopo aver aperto la porta della nostra classe.

Tutti gli occhi erano su di noi.

"Il permesso per il ritardo?" la professoressa sollevò le sue sopracciglia.

"Merda" dissi a bassa voce.

"Tornate indietro e fatevi dare il permesso per il ritardo da ovunque voi due veniate" lei sospirò.

Mi girai ma Harry mi fermò.

"Noi eravamo in infermeria" disse Harry.

"Non mi interessa dove eravate, ho bisogno del permesso" la professoressa cominciò ad essere infastidita.

I alzai lo sguardo sulla lavagna e lessi 'Miss Williams' scritto in corsivo ed era a malapena leggibile.

"Ci scusi Miss Williams, ora andiamo a prendere il permesso" dissi.

Miss Williams si girò solamente e continuò con quello che stava dicendo prima che noi la interrompessimo.

"Posso già dirti che lei sarà una rompicoglioni" sbuffò Harry.

Io risi.

Ridevo sempre per ogni cosa. Trovavo sempre un qualcosa di divertente in ogni cosa. Naturalmente se in quella occasione era appropriato ridere.

"Cosa c'è di divertente?" disse sogghignando.

"Quello che hai detto" risposi.

"Non era poi così divertente" stava ancora sorridendo mentre i suoi occhi mi guardavano intensamente.

"Oh beh, per me lo era" ammisi.

Harry ridacchiò e prese la mia mano, osservandola.

La girò in modo che il mio palmo fosse rivolto verso l'alto.

Immediatamente tirai via la mia mano dalla sua e abbassai la manica.

Harry sembrava aver notato la mia azione improvvisa. Afferrò ancora gentilmente la mia mano e la rigirò, tirando su la manica.

Harry smise di camminare.

I suoi occhi non lasciarono i miei polsi. Con la sua mano libera tracciava le mie cicatrici che stavano cominciando a sparire. I suoi occhi erano pieni di preoccupazione e tristezza.

"Cos-" 

"Non è niente" tagliai corto, tirando via la mia mano.

Non voglio che nessuno sappia le ragioni per cui mi tagliavo. Non voglio che nessuno lo sappia perché è un qualcosa che riguarda me e voglio che rimanga privata. 

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