"Domani ripenserò a questo momento e lascerò che i fantasmi della loro assenza vaghino nell'ora del crepuscolo" André Aciman; Chiamami col tuo nome.
Non c'era nessuno in casa. Non che facesse differenza per lei in fondo. La solitudine era dentro di lei. Eppure aveva sentito il bisogno di portarlo nel vecchio capanno degli attrezzi. Il terrore di essere vista da qualcuno era soffocante, continuava a sentirsi migliaia di occhi addosso.
"Traditrice! Uccidilo! Perché non lo fai adesso che ne hai la possibilità? " Erano le voci di Grover, Tyson, Percy perfino Talia. Rimbombavano crudeli nella sua coscienza. Ma loro non potevano capire.
-Allora? - chiese con tutta l'indifferenza che poteva.
-Annabeth- il tono di Luke era sofferente, ma gentile. Non tradiva nervosismo se non da un leggero tremore delle mani. Lei invece sentiva mille scariche elettrice scorrerle per la spina dorsale. Si chiese se era quello che provava Talia, figlia di Zeus, quando evocava un fulmine.-Perché sei qui? - gli chiese ancora. Il suo sguardo non mostrava alcuna pietà. Solo odio e fredda indifferenza.
Eri la mia famiglia. La famiglia non tradisce.
Si morse l'interno della guancia.
Perché mi hai tradita Luke? Perché?
Lui alzò una mano, ma poi la fece ricadere sul fianco. -Questi non sono i tuoi occhi, Annabeth- sussurrò stanco. Sembrava invecchiato di millle anni. Sentì l'impulso di passare una mano fra i suoi capelli e dirgli che sarebbe andato tutto bene, come lui aveva fatto tante volte con lei.
-E tu non sei tu- ribatté invece.Rimasero così, in silenzio, ad ascoltare gli scrosci di pioggia fuori dal capanno. Sembrava che solo ciglia delimitassero le ore, il tempo si stava dilatando in maniera assurda. Un tuono irruppe in quel silenzio irreale. Annabeth non riuscì a impedirsi di sussultare. Luke accennò un sorriso
-Ti ricordi? Eri terrorizzata dai temporali un tempo.- fece un passo verso di lei, ma la ragazza arretrò. Il cuore batteva così forte da farle male, le stava scoppiando nel petto.
-Ma forse adesso hai paura di me-
Le sue parole erano amare, ma non sembrava sorpreso.Annabeth gli venne incontro, vicinissima, le mani si posarono con violenza sui suoi avambracci stringendoli convulsamente. I loro respiri si fermarono all'unisono.
"Forse questa è l'ultima volta che lo tocchi" rifletté.-Da piccola non lo sapevo, ma ero felice di quella paura. Perché era giusto aver paura dei temporali. Erano un qualcosa che bisognava temere e io potevo abbandonarmi al panico senza vergogna. -
-E io sono qualcosa 'giusto' di cui aver paura?- chiese lui. C'era curiosità nel suo sguardo. Lei prese un respiro tremante. La tentazione di mentirgli fu forte, ma lo rispettava troppo. Lui era il ragazzo, no l' uomo,che l'aveva cresciuta. Come poteva mentire a un padre, amico, fratello. Amato? Questo non lo sapeva più. -Oggi come oggi sì. -
La risposta ferì Luke. Una parte di lui voleva che gli mentisse per tentare di non farlo soffrire. Che tentasse di proteggerlo dalla verità. Ma lei era Annabeth e questo non era il suo modo d'agire. Allungò un braccio sulla sua schiena e iniziò a tracciarle spirali immaginare sulla maglietta. Il corpo di lei era rigido, ma non si spostò. -Non ho mai voluto farti del male. Fra tutti i miei rimpianti,il peggiore è quello di averti delusa.-
Deludere? Non puoi rimpicciolire tutto questo a semplice delusione
<Luke perché sei qui? > chiese con voce rotta.
"Già, perché sono qui? " si chiese. Non era facile rispondere.
<Scappiamo. Vieni con me, come ai vecchi tempi> scoppiò a un certo punto con fervore. Sembrava che tutte le emozioni represse fossero fuoriscite in quella folle proposta. <Ricordo ancora dove si trovano i nostri rifugi. Riuscivamo a scappare ai mostri quando eravamo solo dei bambini, pensa ora. Nessuno ci troverà. Tu e io insieme contro il mondo>
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Resta con me- Lukabeth fanfiction
FanfictionQuando Luke chiede ad Annabeth di fuggire con lui è un giorno di pioggia. E nonostante lui l'abbia tradita chiudere la porta fa male. "-Perché sei qui?- gli chiese ancora. Il suo sguardo non mostrava alcuna pietà. Solo odio e fredda indifferenza. "...