2. Audition

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Louis p.o.v.

Io ed Harry non ci vedemmo per quasi un anno.

Io non lo contattai più e lui fece lo stesso.

Ero convinto che fosse già tutto finito, che i miei sentimenti per lui si fossero ormai estinti, ma il destino non sembrava essere d'accordo con me...

Il giorno in cui ci rivedemmo di nuovo fu opera del caso o - per meglio dire - della fortuna: era arrivato il giorno delle audizioni ufficiali di X Factor.

Dopo le prime audizioni erano passati meno di quattro mesi ed ero a dir poco terrorizzato...

Partecipando mi ero imposto di non farmi prendere troppo dallo show perché per la mia giovane età e per la mia voce ancora da perfezionare non avevo troppe possibilità, ma ciò nonostante decisi di provare.

In quel momento mi chiesi però chi me lo avesse fatto fare di subire volontariamente tutto quello stress psicologico.

Avevo paura, ma dimostrare i propri timori non è mai un bene, no?

Sospirai.

Dovevo stare calmo. Sapevo di avere del potenziale, dovevo solo credere di più nelle mie capacità, sarebbe andato tutto bene.

Feci vagare lo sguardo in giro e sugli altri concorrenti. Volevo distrarmi, ne avevo bisogno.

Sgranai gli occhi quando qualcosa riuscì a catturare la mia attenzione all'istante.

Eravamo in fila io, la mia ragazza Hannah e mia madre quando li vidi.

Due occhi verdi che mi incantarono.

Erano i suoi occhi. Li avrei riconosciuti ovunque.

Harry era lì. Il mio Harry.

Lo stesso Harry che era riuscito a terrorizzarmi con i sentimenti che stavo iniziando a provare per lui.

Alla fine ci saremmo rivisti quindi. Così, per caso?

Io avevo trovato la forza necessaria per non avere più contatti con lui e...

«Lou Lou, cosa guardi?», domandò Hannah interrompendo i miei pensieri.

Scrollai le spalle. «Niente».

Il mio "niente" ovviamente era un modo velato di dire che avevo appena visto Harry Edward Styles, che mi mancava da morire e mi sarei volentieri lanciato dalla finestra se non fossimo stati al piano terra.

Hannah si avvicinò a me e mi mise un braccio intorno alle spalle. «Lo so che sei nervoso, ma andrà tutto bene, tranquillo...».

Era ancora un bambino, ma era cresciuto tanto. Era cresciuto in tutti quei mesi.

Mi sentivo male. Volevo andare lì a salutarlo, a scambiarci qualche parola...

Ma no. Non potevo. Tra noi non era finita affatto bene e come se non bastasse la colpa era anche mia.

Probabilmente lui mi odiava in quel momento.

Mi fece sobbalzare quando si girò verso quella che probabilmente era sua madre.

La donna gli sorrise e lo lasciò alla sua intervista per X Factor.

Era cambiato tanto, ma sembrava ancora quel genere di persona che tu fin da subito inquadri come destinato a fare grandi cose nella sua vita.

Lo sembrava ancora di più di prima, incredibile.

«Sono Harry Styles, ho sedici anni e vengo da Holmes Chapel nel Cheshie», si presentò Harry per poi iniziare a parlare.

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