7. Share a single bed

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Louis p.o.v.

Sospirai.

«Okay, di nuovo», disse Liam. «Via», annunciò poi, dopo qualche istante.

«Ciao, siamo gli One Direction e questo è il nostro video diario!», esclamai entusiasta - per l'ennesima volta.

«Potete tornare qui ogni settimana per scoprire cosa stiamo facendo», stava dicendo Harry, «come ci sentiamo e tutto quello che sta succedendo».

Aveva ripetuto quella frase talmente tante volte che dalla sua morbida voce si poteva quasi percepire la sua stanchezza.

Gli misi una mano tra i capelli e gli accarezzai i soffici ricci - per incoraggiarlo e perché ogni scusa era buona per toccarlo - facendolo così sorridere.

La mia mano indugiò più del dovuto sulla sua testa, per poi andare a finire per un breve istante sulla sua guancia, facendomi percepire tutto il suo calore.

Cercai di apparire indifferente.

«Sì, quello che ha detto il riccio», concordò Zayn, intanto.

«In questi giorni-», stava dicendo Liam, per poi venire interrotto bruscamente da Niall - che scoppiò a ridere senza un apparente motivo - interrompendosi di colpo.

«Non di nuovo, Niall!», esclamai contrariato.

«Scusate», disse, ancora ridendo.

«Puoi tentare di essere più serio?», lo implorai.

Si schiarì la gola e smise - quasi del tutto - di ridere. «Ci provo», annuì.

Scossi la testa.

Io e i ragazzi eravamo alle prese con il nostro primo video diario da registrare e più ci mettevamo impegno e più qualcosa andava storto e dovevamo riniziarlo da capo.

Avevamo dovuto interrompere la registrazione già quattro volte solo per colpa della risata improvvisa del biondo.

Eravamo seduti su quelle scomode scale della casa di X Factor da un tempo ormai indefinito. Per quanto ne potevamo sapere sarebbero potute essere passate anche un paio di ore.

«Continuiamo?» domandò Zayn.

Liam scrollò le spalle e sospirò. «Quindi, cosa è successo questa settimana?», riprese dopo un breve silenzio. «Ci siamo trasferiti nella casa di X Factor - il che è veramente eccitante - abbiamo aspettato secoli per questo momento!».

«Veramente un sacco di tempo», concordai, poggiando incoraggiante le mani sulle sue spalle.

«Già, un sacco di tempo!», riprese. «Abbiamo una stanza decente nella casa, non è la camera più grande...».

«È la stanza peggiore della casa», lo contraddisse Harry, e aveva ragione: la nostra era una delle più anguste.

Avevamo una camera al primo piano con cinque letti - di cui due a castello -, una scrivania e poco spazio da colmare.

Solo svuotando le valigie eravamo riusciti a riempirla completamente di vestiti.

«Avremmo potuto avere una stanza migliore ma... siamo tutti insieme in amore e risate», intervenne Zayn.

Niall scoppiò di nuovo a ridere. Di nuovo.

«Ma insomma!», esclamò Zayn.

«Scusa, ma tutto a un tratto te ne sei uscito così», si giustificò. «Che dolce che sei», lo sfottè.

Zayn sospirò e riprese a parlare: «Ci stiamo semplicemente, ehm- divertendo!».

«Dividere la stanza con quattro dei nostri migliori amici...», disse Harry, voltandosi verso di me e posandomi una mano su una spalla.

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