Louis p.o.v.
Quelle erano delle parole difficili da pronunciare e per quanto mi fossi già preparato in precedenza un discorso, nella speranza di non inciampare parlando, avevo ancora il terrore nel pronunciarle.
Presi un respiro profondo e diedi il via al il mio flusso di parole: «Harry, mi dispiace», dissi, abbassando lo sguardo. «Non mi sono comportato bene con te e non ho scusanti. Mi dispiace davvero», continuai sincero, «Spero che tu riesca a perdonarmi. Io... ti devo delle spiegazioni e, ecco, ieri sera sono scappato- andato via per vedere Hannah e rompere con lei», spiegai.
Non ottenendo alcuna risposta andai avanti.
«Non mi sono comportato affatto bene neanche con lei. Ho incasinato tutto perché mi sono ritrovato a...». Sospirai. «A provare qualcosa per te», dissi sorridendo. «È da molto tempo che mi piaci in effetti» . Mi avvicinai maggiormente alla sua sedia. «Finalmente sono riuscito a confessartelo... ho impiegato diverso tempo per accettare questa... questa parte di me. Ora desidero solo starti accanto e se tu me lo permetterai...».
Mi si bloccarono le parole in gola.
C'erano ancora tante cose che avrei voluto confessargli ma non ne avevo più il coraggio e come se non bastasse tutta l'adrenalina di quel momento stava scemando lasciando il posto al timore.
«Quello che sto cercando di dirti è che c'è una sola persona nel mio cuore... e quella persona sei tu», sputai infine.
Pronunciare quelle parole, per quanto poche fossero, era stato veramente arduo.
Non riuscivo più a riflettere o a ragionare.
L'unica cosa che potevo fare era restare in silenzio. Restare in silenzio e aspettare una reazione.
Tutto ciò che però udii, in quella stanza, in risposta alla mia dichiarazione era un pesante silenzio.
Solo silenzio.
Fu tutto quello che ottenni.
Un lunghissimo silenzio assordante.
Immaginai di meritarmelo. Il modo in cui mi ero comportato nei suoi confronti e in quelli di Hannah era veramente tremendo.
Non gliene avrei fatta una colpa se non avesse voluto più a che fare con me...
«Se la cosa non è reciproca... va bene uguale, ovviamente», mi sforzai di dire. «Mi rendo conto che-».
«Louis, ti aspetti davvero che risponda?», chiese Niall, arrivando alle mie spalle. «Si può sapere che combini?».
Il biondo entrò in cucina e mi fissò perplesso, prima me, poi la sedia vuota a cui stavo dichiarando i miei sentimenti.
«Spero tu stia preparando la tua confessione per Harry perchè così sembra solo che tu lo voglia tradire con quella sedia».
Arrossii. «Niall...», mi lamentai.
Il mio amico si avvicinò e mi diede una pacca sulla spalla. «Dai, va così male?».
«Quanto hai sentito?», domandò.
«Solo dalla parte ridicola del se la cosa non è reciproca va bene uguale», rispose, imitando la mia voce. «Come se potessi davvero arrivare a quella parte...».
«In che sens-», cercai di dire.
«Poi comunque cos'è quel muso lungo? Cosa ti aspettavi? Che la sedia ti dicesse di ricambiare il tuo amore?».
Spalancai gli occhi. «Non è un po' presto per parlare di amore?».
Niall mi squadrò. «Non ci credi nemmeno tu», dichiarò.
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Larry's Story
Hayran KurguQuesta è la storia di come la relazione tra Harry Styles e Louis Tomlinson sia nata e cresciuta nel corso del tempo. Quando i due si incontrano nasce subito qualcosa, anche senza che se ne accorgano; col passare del tempo trascorso insieme però le c...