Fear

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"Non credo di potercela fare"  dissi mentre giravo e rigiravo l'arma tra le mie mani

"Devi imparare, ormai non puoi andare piú in giro tranquillamente" Luke mi guardava mentre mi mostrava come impugnare la pistola nera che mi aveva "gentilmente" regalato.

Buttai la pistola sul pavimento per poi sedermi sulla poltrona, appoggiai i gomiti sulle gambe e misi la testa fra le mani scuotendola. Come diavolo ci ero finita in quel casino? Perchè mi ritrovavo improvvisamente così in pericolo? Luke posò una mano sotto il mio mento per farmi alzare la testa, poi disse: "Principessa, so che è complicato okay? Ma devi imparare, lo faccio per il tuo bene, non voglio che ti capiti qualcosa di brutto" Il suo viso aveva un'espressione preoccupata ed io non riuscivo a tenermi dura quindi decisi di abbracciarlo.

"Promettimi che mi sarai sempre vicino"

"Te lo prometto principessa"

"Ho paura Luke, ho tanta paura"

"Shh, ci sono io okay?!"

Mi fece alzare abbracciandomi ancora più forte mentre io mi lasciai cadere in un pianto liberatorio. Non avevo mai avuto cosí paura, non avevo mai provato la sensazione del pericolo, almeno non una sensazione cosí forte. Non volevo che Luke stesse attaccato a me 24/24 quindi decisi di imparare ad armeggiare quell'aggeggio e di tranquillizzare Luke che poverino aveva troppi pensieri per la testa.

"Voglio imparare" mi staccai decisa asciugandomi le lacrime "voglio spaccare il culo a quei quattro coglioncelli"

Luke scoppiò in una risata poi recuperò la pistola dal pavimento.

-

Erano passate tre ore, avevo imparato piú o meno, ed avevo anche scoperto di avere abbastanza mira da colpire qualcuno dritto nella coscia. Era sabato quindi dovevo cominciare a prepararmi per la serata, quella sera saremo andati in una delle discoteche piú grandi di LA e dovevo stare molto attenta, l'ultima cosa che volevo fare era perdere la vita. Misi uno dei miei soliti vestiti neri e attillati, tacchi alti. Feci dei piccoli boccoli alle punte dei capelli e mi truccai pesantemente, presi la borsetta e misi dentro le bustine e la pistola poi scesi e mi sedetti sul divano mentre aspettavo gli altri. Le cose andavano stranamente bene, i ragazzi erano piú uniti che mai e andavano d'accordo. Non sapevo se preoccuparmi per la cosa o essere felice del fatto che finalmente i miei pasti erano tornati regolari, dato che quando avevano litigato mangiavamo solo insalata e mele...

Eravamo arrivati e la fila per l'entrata era lunghissima, noi entrammo dal retro anche se non so perchè.

Passammo per un corridoio buio e magicamente fummo all'interno della discoteca, potevamoo dedicare una mezz'oretta allo svago e poi dovevamo concentrarci solo ed unicamente sul lavoro.

Presi dei drink e rassicurai i ragazzi andandomene per i fatti miei, eravamo tutti grandi e vaccinati, potevo girare da sola.

Stavo guardando un ragazzo dall'altro lato della stanza quando mi girai e mi scontrai con un ragazzo mediamente alto, con i capelli marroni e il ciuffo biondo, dei fantastici occhi azzurri e sorriso mozzafiato. Domandai scusa molto imbarazzata e poi proseguii per la mia via. Mi girai per vedere a che punto erano gli altri e vidi Luke su un divanetto, con una ragazza dai lunghi e ricci capelli rossi seduta su di lui. Le lacrime minacciavano di uscire, ma Jade Amelia Thirwall non piange davanti ad un centinaio di persone quindi decisi che per quella sera il lavoro poteva fottersi; mi girai e andai verso il ragazzo che avevo scontrato, gli chiesi goffamente di ballare e poi con lui mi scatenai in mezzo alla pista. Ero delusa, fottutamente delusa. Non potevo crederci, pensavo provasse qualcosa per me. Il ragazzo mi afferrò la mano e poi lentamente, ci facemmo spazio tra la gente ed uscimmo.

"Come ti chiami splendore?" Disse mentre accendeva la sigaretta che avea giá posizionato tra le sue labbra.

"Jade" gli dissi sorridendo "tu?" Lo guardai.

"Nash, ricordati questo nome" detto ció rise, poi mi venne vicino, prese le mie braccia e le attorcigliò al suo collo mentre lui posizionava le sue sui miei fianchi, aveva la sigaretta tra le dita e sentii la cenere sfiorarmi il polpaccio nudo, lui poggiò le sue labbra sulle mie poi ci lasciammo  andare in un bacio; il sapore misto tra menta e tabacco si fece spazio nella mia bocca e stranamente il contrasto tra i due sapori mi piaceva.

Fui strattonata goffamente da James che interruppe questo meraviglioso bacio e che urlava cose incomprensibili, poi sotto lo sguardo beffardo e sorridente di Nash venni portata via.

"Lui è il nemico" urlò James una volta soli.

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Escape|| JanoskiansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora