Confessioni.

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Passarono giorni dal momento in cui fui stata portata in quella casa, nonostante io fui stata costretta i ragazzi erano molto socievoli, ma il disprezzo che provo per loro era troppo. Non avevo notizie di Luke o di chiunque altro, non avevano provato a portarmi via, non avevano provato a cercarmi, si erano rassegnati. Pensai che avessero sicuramente trovato qualcunaltro con cui guadagnare, una ragazza che probabilmente aveva accettato il "lavoro" senza neanche essere rapita.

Da quella casa, potevo uscire solo scortata, anche la più piccola passeggiata dovevo farla con Jacob e Jack, due ragazzi che sinceramente non avevano mai provato a toccarmi, facevano il loro lavoro stando agli ordini di Nash, che mi tratteneva qui come fossi oro. Ultimamente mi avevano fatta uscire di più; portandomi, certe volte, a prendere un gelato o un milkshake. La cosa positiva, l'unica, era che potevo fumare gratuitamente, non mi permettevano di uscire quindi, da scroccona professionista quale ero, prendevo le sigarette da Jack, che poverino era troppo dolce per dirmi di no. Sinceramente non so cosa lui ci facesse li. Avevo convinto Nash, mi avrebbero portata a fare shopping. So che avrei dovuto odiare quei ragazzi, ma finchè il "mio" gruppo non si faceva vedere, io continuavo la mia vita. Pensavo ci tenessero almeno un pò a me, pensavo di essere "qualcuno" per loro, ed invece al primo ostacolo ero stata affidata ad un altro gruppo, e anche se dovevo essere fottutamente incazzata con quei ragazzi per il modo in cui avevano picchiato Luke, quel giorno, non riuscivo, perchè con me erano totalmente diversi, e in più Luke non si era neanche sprecato a cercarmi, quindi non vedevo perchè avrei dovuto preoccuparmi.

Mi vestii, Sarah, l'unica ragazza oltre a me li dentro, mi aveva prestato dei vestiti davvero carini. Aveva dei lunghi capelli rossi e ricci, tantissime lentiggini e un fisico da far invidia, io in confronto ero una capra. Anche se purtroppo di vestiti neri non c'era nessuna traccia, ero costretta a mettere un vestitino liscio bianco, senza troppi particolari, delle louboutins, fortunatamente nere e un cardigan marroncino, per il trucco si era gentilmente offerta lei. Avrei potuto dire che fossimo amiche, ma mi mancava Tiffany, la mia cara e dolce Tiffany.

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Luke's POV.

Erano giorni che cercavano disperatamente di entrare in quella casa, la sorvegliavano giorno e notte, ci posizionavamo sul ciglio della strada, passavamo li notti intere, senza battere occhio. Jade, la mia Jade, veniva sempre scortata da due idioti, con i quali scherzava dolcemente. Come poteva essere solo cosí ingenua? Perchè non si rifiutava? Era felice li dentro?

Stavo letteralmente impazzendo, dovevamo entrare li dentro e farla uscire al più presto, sicuro, come la morte che Nash aveva il suo telefono, bastardo.

Urlai, sbattendo le mani sul volante. La cenere della sigaretta che avevo in bocca finì sui miei jeans neri che probabilmente non cambiavo da troppo tempo. Non potevo tornare a casa, dovevo controllare ogni movimento. Da quando l'avevano portata via, mi ero fatto forza, mi ero rialzato da solo, tutti in quel cazzo di negozio erano fottutamente spaventati. Avevo raggiunto la macchina, e mi ero ricordato la via di casa di quel vecchio amico, che ormai odiavo. Nash e io passavamo ore in quel giardino, proprio affianco all'entrata, le altalene e la musica. Eravamo troppo uguali per poter continuare ad essere amici. Quando due persone sono troppo uguali, poi, si danno contro. Ed è quello che io e Nash avevamo cominciato a fare, entrambi volevamo avere la meglio su tutto, crescendo gli obbiettivi cambiano, ed entrambi avevamo lo stesso obbiettivo.

Mi concentrai di nuovo sulla casa, e il mio sguardo si posó su Jade. Dove credeva di andare vestita in quel modo? Cosa le passava per il cervello? Era impazzita.

Non avrei permesso che qualcunaltro avesse potuto guardarla. Io, l'avevo vista in pigiama, struccata, alle 9 del mattino, e mi era piaciuta. Mi erano piaciuti i suoi occhi socchiusi mentre si versava il caffè che lentamente era finito sul suo pigiama, mi erano piaciute le imprecazioni fatte con la voce impastata dal sonno, mentre con una mano si aggiustava i capelli raccolti in una crocchia. Tutto di lei, mi era piaciuto. Mi piaceva lei.

-

Jade's POV.

Lanciai la sigaretta sul cemento freddo nonostante fosse una calda giornata di sole. Mi guardai intorno come se cercassi qualcosa, o qualcuno. Lo vidi, credetti di star letteralmente impazzendo, vidi Luke. Avevo le visioni,pensai. Mi portai lentamente le mani alla testa e tirai lievemente le ciocche dei capelli.

-lui non è qui- mi ripetei tante volte, a bassa voce. Poi, alzai lo sguardo, e lui era li. Che mi guardava, sotto lo sguardo attendo di Jacob mi feci spazio in strada, poi, d'un tratto cominciai a correre. Sentivo i passi pesanti di jacob dietro di me, mi tiró per il cardigan e per non farmi fermare me lo lasciai sfilare. Raggiunsi la macchina, esitai leggermermente prima di aprire lo sportello del passeggero e salire. Io e Luke ci guardammo. Pensai di non aver mai guardato nessuno cosí, i suoi occhi, le labbra piene e rosee, i capelli spettinati, le occhiaie. Lui.

Mi tiró a se, e poggió le sue labbra sulle mie. Misi le mie mani attorno al suo collo e poi, ci baciammo per minuti interminabili. Ci staccammo affannati e senza proferire parola Luke fece partire la macchina. Passammo davanti casa di Nash e potei vederlo correre fuori, molto probabilmente Jacob gli aveva, raccontato tutto.

-cosa ti sei messa addosso? Ti rendi conto? C'erano 14 ragazzi li dentro- disse mantenendo fisso lo sguardo sulla strada.

-non avevo vestiti miei, Sarah mi ha prestato qualcosa- disi gesticolando e guardando fuori dal finestrino.

-questa Sarah deve essere una sgualdrina allora- rise

-che cazzo ne sai? Non la conosci neanche- cercai di difendere la mia nuova amica, la quale mi era sembrata davvero troppo cordiale per poter essere una poco di buono.

-tutte le Sarah che conosco sono sgualdrine, è un dato di fatto.- si giustificó stringendo il volante facendosi diventare le nocche bianche.

-quante sgualdrine conosci?- chiesi per poi stringermi un labbro e guardarmi i piedi, da quanto eravamo in macchina? Volevo scendere.

-troppe, ma non importa. Mi sono fatto ognuna di esse, credo di sapere come sono fatte le "Sarah"- disse poi ridendo.

-ferma la macchina- dissi con calma

Mi guardó stranito, continuando a guidare, poi rivolse ancora lo sguardo sulla strada.

-ferma questa cazzo di macchina, Luke- quella volta urlai, la macchina accostó e si fermó. Slacciai la cintura di sicurezza, aprii lo sportello e scesi.

-sei un fottuto stronzo- gridai prima di sbattere lo sportello e cominciare a camminare, non sapevo dove andare, camminai senza meta.

Luke mi seguì e stava a passo d'uomo, fermó la macchina e poi mi raggiunse a piedi.

-torna in macchina- disse calmo, mi guardó, e posso giurare che nei suoi occhi vedevo quanto era arrabbiato.

-Jade, per favore, torna in macchina. La terza volta non sarò cosí calmo- ancora mi guardava, incrociai le braccia al petto e tornai in macchina, per quanto io fossi arrabbiata con lui. Salii in macchina ed evitai di parlare per tutto il tragitto.

Entrai in casa e raggiunsi la mia camera.

-oh ben tornata!- Beau mi urló dal piano di sotto, sorrisi un attimo per poi ritornare seria.

-ha il ciclo?- intervenne Daniel, idiota di sto cazzo.

Grugnii un qualcosa di incomprensibile, mi spogliai e misi il pigiama. La macchia di caffè era ancora visibile sul pantalone, detersivi di merda. Alzai le coperte e mi coprii fino alla fronte.

-posso entrare?-

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Escape|| JanoskiansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora