Amare è semplice ~ Drarry

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1. Imbarazzato

"Draco?"
"Che c'è?" il tono del biondo uscì quasi annoiato dalle sue labbra, ma Harry sapeva che quella era solo una maschera e che, prima o poi, questa sarebbe caduta a pezzi... solo con lui e per lui.
"Ci credi se ti dico una cosa?" amava tenerlo sulle spine mentre il giovane serpeverde tentava di celare la sua, ormai visibile, curiosità.
"Dipende da cosa" si girò sul letto, facendo muovere il materasso sotto ai loro corpi, poggiandosi poi su di un fianco e guardandolo negli occhi; quasi vi si perse in quelle pozze grigie mentre lo ammirava.
Come facevano ad essere così brillanti nonostante un colore tanto freddo?
Come facevano ad esistere occhi simili?
Era così felice che quegli occhi non facessero altro che posarsi su di lui, si sentiva così egoista e narcisista.
"Ti amo" sussurrò sorridendogli il prescelto, amava quel rossore comparso sul suo viso accompagnato da quell'espressione sorpresa.
Poi Draco gli sorrise... gli sorrise, regalandogli un'altra espressione che Harry amava.
"Sì, ti credo"

2. Immagine

"Harry..." il lamento del ragazzo attirò l'attenzione di alcuni suoi compagni verde-argento, facendolo sprofondare ancor di più nell'imbarazzo.
Harry, dal suo tavolo, se la rideva -  aveva anche rischiato di farsi finire l'acqua di traverso ben tre volte.
"Che succede? Perché Malfoy ti ha chiamato per nome?" chiese curioso Ron, beccandosi una gomitata da Hermione. A quanto pare la riccia aveva capito del rapporto tra il Prescelto e il piccolo di casa Malfoy.
"Non ne ho idea" rispose fingendosi confuso, anche se in realtà conosceva il perché, e si trovava lì tra le mani di quella docile serpe imbarazzata.

Quella fotografia lo ritraeva mentre s'ingozzava di dolci, mettendo da parte tutta la sua eleganza aristocratica, e dietro c'era anche un dedica "Ti amo anche così".
Guardò nuovamente il Prescelto per poi girare lo sguardo nascondendo l'immagine nella tasca dei pantaloni, maledetto adorabile Potter.

3.Paura

"Che vuol dire 'è scappato'?!" la voce di Lucius Malfoy riempì l'intero maniero di famiglia.
La paura provata da lui in quel momento non era paragonabile a niente di ciò che aveva vissuto in passato.
Averlo lì, a pochi passi da lui, e la paura di perderlo...
"Tranquillo, uno di loro è stato colpito" rise allegra Bellatrix - sua zia - facendolo rabbrividire.
Si sedette, chiudendo gli occhi, e con una stretta al cuore pensò che quel "ti amo" urlatogli da lui, prima di sparire, avrebbe voluto ricambiarlo.

4. Colpevolezza

"Dov'eri finito?!" un urlo, cattivo, da parte del Prescelto.
Era scomparso, per mesi: nè un saluto, nè un biglietto, nè un accenno al fatto che fosse vivo.
"Harry" mormorò appena, con voce e sguardo colpevole.
"Harry un corno!" rispose l'altro afferrandolo per la collottola della camicia scura "Pensavo fossi morto" la voce del moro s'incrinò, addolcendosi, facendo sorridere Draco che lo abbracciò dopo mesi di lontananza.
"Scusami, ma a causa di mio padre e di alcune sue proprietà siamo dovuti andar via, mia madre ed io siamo stati scagionati fortunatamente" gli sussurrà all'orecchio, stringendolo maggiormente: quanto gli era mancato?
Quanto gli era mancanta la sua presenza... la sua essenza?
Harry ricambiò l'abbraccio: era bello sentirlo di nuovo lì e suo.
"Ti amo" mormorò Draco, facendolo sorridere: aveva aspettato tanto quelle parole da parte sua.
"Ti amo anche io, idiota di una serpe"

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