Questa è la mia dimensione

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Mentre Sandows stava puntando la propria pistola alla tempia di Slavak, un brividó lo attraversó. Non pensava al fatto che avrebbe potuto premere un grilletto per uccidere una persona,che non poteva difendersi in alcun modo. Ma pensó agli eventi. Dan era in in altra dimensione alla ricerca di John Enders. Questa frase gli venne pronunciata all'orecchio da una voce metallica e amplificata, e Sandows capì tutto. Tutto ció che Dan non aveva capito.

Dan stesso stava combattendo un ardua situazione. Lo spirito della sua defunta moglie gli stava puntando una pistola alla testa. Era la fine. No,non era la fine. Solo un ennesima dimostrazione del male,che cercava di testare Dan,per vedere se fosse in grado di raggiungere suo figlio. Ma qualcosa attivó una scintilla e Dan esclamó"Questa è una dimensione diversa. Non posso morire in questa dimensione. Posso fare qualsiasi cosa perché tutto è frutto della mia immaginazione" Dan tiró fuori tutta la brutale ed animale potenza che aveva in ogni singolo muscolo, le vene si fecero rosse,sembrava che il suo cervello stesse per esplodere da un momento all'altro. Del sangue stava per uscirgli dalla bocca, ma riuscì a strappare le corde che gli bloccavano i polsi. Caricó la sua mano destra e colpì con tutta la sua rabbia e la sua forza il petto di Arlene. Questa urló e cadde a terra,perdendo i sensi. Ma Dan la risveglió e le chiese la prima fatidica domanda:" Dimmi tutto quello che sai,o anche il tuo fantasma del cazzo morirà." Sì pulì il sangue vicino alla bocca con la mano destra, mentre la voce metallica rispondeva." Tu non hai ancora capito. In questa dimensione,tu non puoi raggiungere tuo figlio."
"Perchè?" Chiese Dan spazientito ma la risposta non arrivó." Perchè!?" Gridó Dan, afferrando la pistola caduta a terra e puntandola allo spettro.
Una voce molto dolce,da bambino, riecheggió nella stanza. Dan si guardó intorno,ogni secondo la voce diventava sempre più riconoscibile: era la voce di John. Dan si chinó a terra,piangendo e sorridendo al contempo. Ma ogni secondo che passava,la voce diveniva sempre più aggressiva,rauca e sporca. Poi divenne un urlo demoniaco. Terribile.
Le lacrime pervasero il viso di Dan che urló è cominció ad imprecare. Poi si voltó e vide sul muro la scritta: John Enders.
Dan si arrabbió , il suo volto era rosso come un peperone.
Poi si puntó la pistola alla testa. Chiuse gli occhi s strinse i denti.

L'ispettore Sandows capiva che non avrebbe mai potuto raggiungere la misteriosa dimensione. E che era in parte colpevole della scomparsa di John Enders. È stato Sandows a dubitare dell'innocente Dan,e a farlo passare come un assassino. Era stato lui, a dire che la famiglia Enders non era una famiglia per bene. Era stato a lui a rifiutarsi di cercare Enders per ben un anno. Solo per il fatto che Dan era l'amante di sua moglie. Sandows capì che uccidere un gigante rosso di capelli di origine polacca non sarebbe stata la scelta più adatta. Dunque si portó la pistola alla testa. E premette il grilletto.

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